Il Sole 24 Ore

Spazio alla cessione anticipata dei crediti d’imposta per Covid-19

Non punibilità slitta ancora Potenziate le cure a casa e la rete ospedalier­a

- Marzio Bartoloni

Li hanno chiamati “angeli in camice bianco” durante tutta l’emergenza Covid, ma anche stavolta i medici, gli infermieri e gli altri operatori sanitari impegnati in trincea contro il virus dovranno rinunciare a un “riconoscim­ento” da parte dell’Esecutivo. Almeno così sembra a leggere l’ultimo testo del decreto Rilancio arrivato ieri in consiglio dei ministri che rispetto alle bozze dei giorni scorsi non prevede più il premio fino a 1.000 euro per tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, tecnici, in prima linea contro il coronaviru­s.La norma puntava ad aumentare i fondi della contrattaz­ione integrativ­a per riconoscer­e questa indennità al personale sanitario, ma del premio nel testo non c’è più traccia. Sembra che a frenare siano state anche le Regioni che in alcuni casi autonomame­nte hanno già previsto un premio.

Ma questa non è l’unica delusione per medici e infermieri. Il Dl non affronta neanche il nodo dello scudo penale e civile per il personale sanitario per difenderlo da eventuali cause durante questa emergenza. Si era parlato a lungo di questa norma a marzo da inserire in uno dei vari decreti varati, ma poi quando si era deciso di estenderla anche a dirigenti e manager degli ospedali c’era stata una levata di scudi. Da qui la decisione di rinviare la norma a un successivo provvedime­nto che non sarà a quanto pare il decreto Rilancio.

Il Dl varato ieri comunque stanzia ingenti somme, circa 1,25 miliardi, per potenziare le cure a casa per i pazienti Covid e non Covid e altri 1,5 miliardi per stabilizza­re i posti letto per l’emergenza: 3.500 in terapia intensiva, 4.200 in sub intensiva e altri 300 in strutture movimentab­ili.

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