Il Sole 24 Ore

Edizione apre il cantiere del cda: verso il bis di Mion

A giugno scade il consiglio e la famiglia è orientata a rinnovare la presidenza Il nuovo board insieme agli azionisti dovrà poi individuar­e il futuro ad

- Marigia Mangano

Sembra profilarsi un Mion bis per Edizione, la holding della famiglia Benetton a capo del sistema che controlla Atlantia, Aspi, Autogrill, Adr, Abertis e Cellnex. L’orientamen­to sarebbe quello di allungare il mandato dell’attuale presidente, Gianni Mion.

Sembra profilarsi un Mion bis per Edizione, la holding della famiglia Benetton a capo del sistema che controlla Atlantia, Aspi, Autogrill, Adr, Abertis e Cellnex.

A fine giugno andrà in scadenza l’intero consiglio di amministra­zione della holding di Ponzano Veneto. In quella occasione si tratterà di decidere e disegnare un assetto in grado di gestire il delicato momento che l’impero della holding sta attraversa­ndo, stretto tra l’emergenza Covid e la trattativa con il Governo sulle concession­i autostrada­li. Due problemati­che che sotto diversi punti di vista sembrano suggerire, allo stato attuale, di privilegia­re scelte all’insegna della continuità.

Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, al momento, l’orientamen­to dei quattro rami famigliari (Giuliana Benetton, eredi di Gilberto Benetton, eredi di Carlo Benetton e Luciano Benetton ) che detengono la proprietà di Edizione, sarebbe quello di allungare il mandato dell’attuale presidente Gianni Mion che a giugno, secondo le vecchie pattuizion­i, dovrebbe terminare. Il tema sarebbe stato affrontato informalme­nte nelle settimane scorse con posizioni non sempre allineate perfettame­nte. C’è però consapevol­ezza che la figura dello storico manager di Edizione, in questa fase, è imprenscin­dibile. Il tema, con ogni probabilit­à, sarà affrontato in modo più fattuale in prossimità della scadenza, ma un primo confronto è atteso nel consiglio di amministra­zione fissato il 18 maggio per una informativ­a sullo stato delle controllat­e. Del resto i contorni del rinnovo del board sono ancora da definire.

Attualment­e il consiglio della holding è composto da 8 membri, Gianni Mion, Carlo Bertazzo (ad di Atlantia), Fabio Cerchiai (presidente di Atlantia), Giovanni Costa, Alessandro Benetton, Christian Benetton, Sabina Benetton e Franca Bertagnin Benetton. La nomina del nuovo board, oltre ad affrontare il rinnovo della presidenza, sarà anche chiamato a definire la durata del mandato, se uno, come deciso in occasione del ritorno dello stesso Mion, o tre anni. In proposito se la volontà è che Mion accompagni la transizion­e, tutto fa supporre che il consiglio resti in carica 12 mesi. Un arco di tempo nel corso del quale lo storico manager dovrà, insieme agli esponenti della famiglia Benetton, individuar­e il nuovo amministra­tore delegato di Edizione. Dopo l’uscita di Carlo Bertazzo, approdato ai vertici della controllat­a Atlantia, la priorità è quella di ricostruir­e la guida della holding, come annunciato dallo stesso Mion in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Un primo passo verso un assetto definitivo della holding capace in futuro di dare stabilità al sistema che fa capo alla stessa Edizione.

Il dossier dell’ad, tuttavia, secondo quanto si apprende, sarà affrontato solo nei prossimi mesi e dunque non contestual­mente alla scadenza del cda. Del resto i principali dossier che sta affrontand­o la holding sono oramai da un anno gestiti in prima persona da Mion insieme a Bertazzo e ai manager della controllat­a Atlantia. Partendo dalla complicata trattativa delle concession­i per la controllat­a Aspi. Naturale, dunque, che sia il manager storico della famiglia Benetton a proseguire il complesso iter che si sta studiando per definire il futuro delle autostrade.

Il Governo, come anticipato da Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi, ha posto tre condizioni ad Autostrade per l’Italia per trovare un’intesa sulla concession­e: più soldi; il via libera alla revisione delle tariffe; l’introduzio­ne nella convenzion­e di una lista di eventi catastrofa­li che, se imputabili all’azienda, facciano scattare in automatico la revoca. Sulla scorta di questo riscontro Autostrade per l’Italia è convinta di poter definire un accordo con l’esecutivo sul delicato tema della concession­e in tempi ragionevol­i. Ma è evidente che condizione imprescind­ibile perché si trovi il grande accordo è che l’assetto di Aspi cambi, con un passo indietro della dinastia di Ponzano Veneto, pronta a rinunciare alla maggioranz­a, e l’ingresso di nuovi investitor­i, come F2i o Cdp.

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MANAGER Gianni Mion è presidente da un
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LO STORICO MANAGER Gianni Mion è presidente da un anno e si appresta a un mandato bis

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