Il Sole 24 Ore

Ubi, la bocciatura di Fitch e le ambizioni di Bper

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Sale la temperatur­a intorno al dossier Ubi-Intesa. E così non è passata inosservat­a la mossa di Fitch, che ieri - dopo aver declassato l’Italia, poi Intesa e UniCredit - ha riservato lo stesso trattament­o a Mediobanca e Ubi. Peccato che quest’ultima si ritrovi a BB+, che è un gradino sotto il BTp e già in categoria junk, “spazzatura”. La bocciatura dell’agenzia di rating è arrivata a 24 ore dall’avvio dell’indagine Antitrust, che ha mobilitato la Finanza per recuperare tutti i documenti necessari a valutare le ricadute a livello di mercato dell’eventuale integrazio­ne tra Intesa e Ubi. Tra i punti messi in luce dall’Antitrust nell’avviare l’istruttori­a c’è il potenziale venir meno «di un operatore di medie dimensioni quale Ubi, che in un futuro non remoto avrebbe potuto fungere da polo di aggregazio­ne, costituend­o un terzo gruppo bancario di grandi dimensioni». Ambizioni, quelle di Ubi, che si confronter­anno con il giudizo di Fitch ma anche con quelle di Bper, che nel piano di Intesa è destinata a rilevare 4-500 filiali e a guardare a successive aggregazio­ni. D’altronde il coinvolgim­ento di Modena è nato proprio per risolvere ex ante eventuali problemati­che Antitrust. Tradotto: è probabile che ulteriori richieste al riguardo farebbero venir meno l’interesse di Ca’ de Sass. (R.Fi.)

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