Alimentaristi, riparte la trattativa sul contratto
Il contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare ricompone le sue tessere in ordine sparso. La scorsa settimana tre delle 13 associazioni di Federalimentare, ossia Unionfood, Ancit e AssoBirra hanno raggiunto un accordo ponte con Fai Cisl, Flai Cgil e Uila. Adesso alle tre associazioni si sono aggiunte dapprima Mineracqua, poi ieri, Assica, Assocarni, Unaitalia e Anicav. In estrema sintesi, l’intesa prevede un aumento di 21,43 euro per il 2020, la sospensione dello stato di agitazione e la ripresa della trattativa a partire da oggi per il contratto quadriennale del settore che i sindacati stavano discutendo con Federalimentare. Da statuto la federazione deve infatti fare il coordinamento sul contratto – come è stato ricordato in una lettera partita da viale dell’Astronomia -, pur non avendo titolarità diretta. Il contratto quadriennale dovrà comunque essere coerente rispetto al Patto della fabbrica.
Nei giorni scorsi, i sindacati hanno scritto a ognuna delle associazioni della federazione e a tutte le aziende del comparto per chiedere, già a partire da maggio, l’erogazione degli aumenti e la corresponsione degli arretrati previsti nell’intesa raggiunta con Unionfood, Assobirra e Ancit, per sospendere lo stato di agitazione. La prima firma che si è aggiunta, l’altra sera, è stata quella di Mineracqua, l’associazione delle aziende che imbottigliano acque minerali, ha un giro d’affari di quasi 3 miliardi e dove lavorano oltre 20mila addetti diretti (40mila con l’indotto). Il vicepresidente della Federazione, Ettore Fortuna, spiega che «l’accordo raggiunto consente di ricomporre la spaccatura avvenuta all’interno di Federalimentare reindirizzando la trattativa ad un tavolo unitario. Contiene il riconoscimento di talune prerogative ed esigenze del nostro settore con la previsione di istituzione dell’Osservatorio Legislativo delle Acque Minerali, Olam, oltre al richiamo all’esigenza di corretta applicazione del contratto in materia di flessibilità anche per cercare di “depotenziare” il ricorso alla negoziazione aziendale». L’intesa, ovviamente, comporta la cessazione di ogni agitazione fino a fine anno. Per tutta la giornata di ieri e ancora oggi le trattative andranno avanti con altre associazioni «per poter ricomporre il vaso che si è rotto, ossia il contratto collettivo nazionale dell’alimentare. L’obiettivo è la ricomposizione del tavolo unitario», spiega Ivano Gualerzi, della Flai Cgil. In serata è arrivata la firma di Assica, Assocarni, Unaitalia e Anicav, mentre oggi è previsto un incontro con Assolatte.
Mineracqua, Assica, Assocarni, Unaitalia e Anicav firmano il contratto ponte