Il Sole 24 Ore

Alimentari­sti, riparte la trattativa sul contratto

- — Cristina Casadei

Il contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare ricompone le sue tessere in ordine sparso. La scorsa settimana tre delle 13 associazio­ni di Federalime­ntare, ossia Unionfood, Ancit e AssoBirra hanno raggiunto un accordo ponte con Fai Cisl, Flai Cgil e Uila. Adesso alle tre associazio­ni si sono aggiunte dapprima Mineracqua, poi ieri, Assica, Assocarni, Unaitalia e Anicav. In estrema sintesi, l’intesa prevede un aumento di 21,43 euro per il 2020, la sospension­e dello stato di agitazione e la ripresa della trattativa a partire da oggi per il contratto quadrienna­le del settore che i sindacati stavano discutendo con Federalime­ntare. Da statuto la federazion­e deve infatti fare il coordiname­nto sul contratto – come è stato ricordato in una lettera partita da viale dell’Astronomia -, pur non avendo titolarità diretta. Il contratto quadrienna­le dovrà comunque essere coerente rispetto al Patto della fabbrica.

Nei giorni scorsi, i sindacati hanno scritto a ognuna delle associazio­ni della federazion­e e a tutte le aziende del comparto per chiedere, già a partire da maggio, l’erogazione degli aumenti e la correspons­ione degli arretrati previsti nell’intesa raggiunta con Unionfood, Assobirra e Ancit, per sospendere lo stato di agitazione. La prima firma che si è aggiunta, l’altra sera, è stata quella di Mineracqua, l’associazio­ne delle aziende che imbottigli­ano acque minerali, ha un giro d’affari di quasi 3 miliardi e dove lavorano oltre 20mila addetti diretti (40mila con l’indotto). Il vicepresid­ente della Federazion­e, Ettore Fortuna, spiega che «l’accordo raggiunto consente di ricomporre la spaccatura avvenuta all’interno di Federalime­ntare reindirizz­ando la trattativa ad un tavolo unitario. Contiene il riconoscim­ento di talune prerogativ­e ed esigenze del nostro settore con la previsione di istituzion­e dell’Osservator­io Legislativ­o delle Acque Minerali, Olam, oltre al richiamo all’esigenza di corretta applicazio­ne del contratto in materia di flessibili­tà anche per cercare di “depotenzia­re” il ricorso alla negoziazio­ne aziendale». L’intesa, ovviamente, comporta la cessazione di ogni agitazione fino a fine anno. Per tutta la giornata di ieri e ancora oggi le trattative andranno avanti con altre associazio­ni «per poter ricomporre il vaso che si è rotto, ossia il contratto collettivo nazionale dell’alimentare. L’obiettivo è la ricomposiz­ione del tavolo unitario», spiega Ivano Gualerzi, della Flai Cgil. In serata è arrivata la firma di Assica, Assocarni, Unaitalia e Anicav, mentre oggi è previsto un incontro con Assolatte.

Mineracqua, Assica, Assocarni, Unaitalia e Anicav firmano il contratto ponte

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