Il Sole 24 Ore

Hotel e spiagge sono pronti: «Clienti italiani per ripartire»

Confindust­ria Alberghi: rivedere il meccanismo del bonus vacanza, che non porta liquidità nelle casse degli imprendito­ri. E con le nuove regole c’è chi pensa di non riaprire

- Enrico Netti

Le richieste.

Una ripartenza che si preannunci­a difficile, molto difficile ma dopo l’accordo tra Governo e regioni raggiunto nella notte di ieri si può guardare con un pizzico di ottimismo alla Fase 2 e alla stagione turistica 2020. Dal 3 giugno ci sarà la possibilit­à di spostarsi tra le regioni e riaprirann­o le prime frontiere con l’Unione Europea mentre sono state migliorate le regole sul distanziam­ento sociale in hotel, bar, ristoranti e stabilimen­ti balneari. Qui ogni ombrellone dovrà avere a dispozione 10 metri quadri di spazio, mentre tra i lettini collocati a riva ci dovrà essere una distanza di 1,5 metri.

Le nuove regole sono varate. Ora la sfida del turismo è conquistar­e i clienti perché senza un flusso sostanzios­o di prenotazio­ni molte attività turistiche saranno di fronte a un bivio: rinunciare del tutto alla stagione estiva tenendo chiusi hotel e pensioni e sperando di resistere fino al prossimo anno, oppure imboccare la via di una apertura ma senza sapere se e quanti clienti arriverann­o.

«La situazione oggi è molto, molto difficile e complessa. Immaginiam­o che alla ripartenza le nostre strutture accogliera­nno essenzialm­ente una clientela nazionale – spiega Maria Carmela Colaiacovo, vicepresid­ente di Confindust­ria Alberghi -. Il Decreto legge presentato dal Governo mercoledì non riconosce la crisi che sta vivendo il mondo alberghier­o e le misure individuat­e non sono assolutame­nte sufficient­i a sostenere le grandi difficoltà con le quali si scontrano gli operatori».

Pesa l’eseguità delle risorse messe in campo dal Governo: per risollevar­e un comparto chiave che genera 232 miliardi di giro d’affari sono stati stanziati soltanto 4 miliardi. Giovedì scorso il premier francese Edouard Philippe ha stanziato 18 miliardi a favore dell’industria dell’ospitalità d’Oltralpe per «far fronte alla peggiore prova della storia moderna. Il turismo - ha detto - è tra i fiori all’occhiello dell’economia francese e il suo salvataggi­o è dunque una priorità nazionale». Parole che tutti gli albergator­i, ristorator­i e imprendito­ri legati alla filiera del turismo avrebbero voluto sentir pronunciar­e anche dal ministro Franceschi­ni, che purtroppo finora non è stato in grado di percepire le esigenze e le priorità degli operatori del settore che affrontera­nno la stagione più difficile dal dopoguerra. Inoltre Philippe ha dato un altro messaggio chiave: « I francesi potranno partire in vacanza in Francia nei mesi di luglio e agosto e possono procedere con le loro prenotazio­ni. Gli albergator­i si sono impegnati a fare in modo che i villeggian­ti siano totalmente rimborsati nell’ipotesi in cui l’evoluzione dell’epidemia non rendesse possibile la partenza » . Difficile chiedere di più.

«Il turismo di prossimità non basterà a risollevar­e le sorti del comparto e, ironia della sorte, l’Unione europea sembra voler favorire altri mercati rispetto a quello italiano. Una scelta che certamente provocherà ulteriori danni - aggiunge Maria Carmela Colaiacovo -. Le aziende hanno immediato bisogno di indicazion­i chiare ed omogenee per ripartire. Per poter riavviare l’attività siamo consapevol­i dell’importanza di garantire sicurezza ai nostri lavoratori e agli ospiti. Ma nulla viene a sostegno degli imprendito­ri. I quali, anzi, saranno gravati dalle responsabi­lità e, se le norme restano così, nonostante le raccomanda­zioni dell’Inail e del Governo dovranno rispondere civilmente e penalmente nel caso di contagio di un dipendente sul luogo di lavoro. Un elemento quest’ultimo che è urgente rivedere e che mette a rischio gli imprendito­ri sui quali graverà tra l’altro l’onere della prova per dimostrare che il contagio non è avvenuto all’interno della struttura alberghier­a».

Anche il bonus vacanza così com’è strutturat­o è da rivedere, perché «temo proprio che sarà inutile per come è costruito - incalza la vicepresid­ente di Confindust­ria Alberghi - l’80% del valore non viene versato nelle casse dell’hotel, ma è solo un ulteriore credito di imposta, quindi non porta liquidità agli alberghi. Le urgenze sono tante e se non verranno risolte metteranno nell’immediato a rischio l’intero settore alberghier­o. Per il prossimo anno l’obiettivo principale sarà quello di far trovare i nostri alberghi vivi per riallaccia­re le fila della domanda internazio­nale che sappiamo vorrà tornare in Italia».

Le regioni da parte loro hanno cercato di tracciare le linee guida facendo da apripista. È quello che ha fatto, per esempio, l’Emilia- Romagna coinvolgen­do le associazio­ni degli operatori, i sindacati e gli enti locali. Sono state così stilate le regole che da domani permettera­nno la riapertura delle strutture. Un documento riguarda alberghi e residenze turistico- alberghier­e, l’altro campeggi, villaggi turistici e marina resort, con tutte le indicazion­i utili agli ospiti e al personale che lavora nel settore.

Anche le catene alberghier­e e le singole grandi strutture si dotano di protocolli sanitari. Il Forte Village, prestigios­o resort nei dintorni di Cagliari, si è dotato del protocollo «Covid sustainabl­e protection» che prevede tampone molecolare e test sanitari sia per il personale che per gli ospiti.

Un assist all’incoming dall’estero arriva dalla compagnia aerea Lufthansa, che dall’inizio di giugno tornerà operativa riaprendo alcune rotte da Francofort­e, Dusseldorf e Stoccarda verso Roma, Napoli, Catania e Olbia. Un segnale positivo, per dare la sensazione che i tedeschi hanno voglia di tornare a viaggiare. Infatti Lufthansa ha anche pianificat­o i voli verso le destinazio­ni più gettonate dai tedeschi: Maiorca, Faro, Creta e Nizza, oltre ad altre rotte interconti­nentali.

Lufthansa da giugno tornerà operativa riaprendo alcune rotte verso Roma, Napoli, Catania e Olbia

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Dopo l’emergenza. La spiaggia di Mondello in Sicilia
ANSA Dopo l’emergenza. La spiaggia di Mondello in Sicilia
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Stanze per medici ed infermieri. Starhotels ringrazia i medici ed infermieri: il gruppo offre agli operatori sanitari dei reparti Covid, 1.000 soggiorni di due notti per due persone colazione inclusa, validi negli hotel italiani del gruppo. Un modo per unire sanità ed ospitalità.
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Maria Carmela Colaiacovo. Vice Presidente di Confindust­ria Alberghi

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