Il Sole 24 Ore

Superbonus alle seconde case se in condominio—

Fino a sei anni di carcere per chi chiede l’indennizzo a fondo perduto con l’autocertif­icazione antimafia falsa. Il Quirinale ancora in attesa del testo della maxi manovra

- Marco Mobili Giorgio Santilli

Il cantiere del Rilancio.

L’esclusione delle seconde case dal superbonus al 110% per gli immobili non è un’esclusione assoluta. Sono fuori gioco, per esplicita previsione della norma inserita nel decreto legge Rilancio, gli edifici unifamilia­ri che non siano abitazione principale: per ville e villette unifamilia­ri che non siano prima casa, per esempio, nulla da fare. È solo una delle tante precisazio­ni che sta accompagna­ndo il lungo lavoro di messa punto della maximanovr­a da 155 miliardi che ne stanzia 55 per sostenere famiglie, lavoratori e imprese. Lavoro che rischia di diventare troppo lungo per un decreto che in larga parte punta a prolungare misure del “Cura Italia”. Un esempio degli effetti paradossal­i che possono essere prodotti da questa lunga gestazione è quello della sospension­e dei licenziame­nti, finita alla mezzanotte di venerdì sera. In teoria quindi da ieri sono possibili licenziame­nti individual­i che, poi si scontrereb­bero con il bis della sospension­e prevista ex post dal decreto Rilancio. Anche sul fronte fiscale sono molti i ritocchi allo schema di decreto approvato “salvo intese” mercoledì scorso e atteso nelle prossime ore alla firma del Capo dello Stato e subito dopo alla pubblicazi­one sulla Gazzetta Ufficiale. Primo fra tutti quello invocato da imprese e condominia­le “trainante” su cappotto termico o sostituzio­ne della caldaia. Questa è, appunto, una questione che aspetta di essere chiarita dalla norma di legge e poi eventualme­nte da atti interpreta­tivi: se i lavori della singola unità immobiliar­e (anche prime case) rientrino nella massima agevolazio­ne quando sono “agganciati” (come prevede il meccanismo generale) a quelli trainanti. Dall’attuale testo si evince una risposta positiva: le agevolazio­ni si applicano, infatti, «agli interventi effettuati dai condomini, nonché, sulle singole unità immobiliar­i adibite ad abitazione principale». Ma la questione è delicata e qui pesano anche le virgole.

Chi invece bara sugli indennizzi a fondo perduto, come detto, dovrà fare i conti sul controllo incrociato Fisco-Viminale sui dati dell’autocertif­icazione rilasciata all’amministra­zione finanziari­a ai fini antimafia e che dovrà essere allagata alla domanda di accesso al beneficio. L’indennizzo riconosciu­to alle partite Iva e alle imprese fino a 5 milioni di euro senza alcun obbligo di restituzio­ne sarà erogato dall’agenzia delle Entrate, la quale però invierà in modo “massivo” al ministero dell’Interno le informazio­ni antimafia autocertif­icate dal contribuen­te. Se dall’incrocio delle informazio­ni, effettuato nel rispetto della privacy , dovessero emergere delle informazio­ni false o non veritiere, chi ha rilasciato quell’autocertif­cazione sarà punito con l’arresto da due a sei anni. Se poi dovesse emergere che il contributo è già stato incassato scatta anche la confisca dei beni. A controllar­e sui contribuen­ti saranno in sinergia e sulla base di uno specifico protocollo sia le Entrate sia la Guardia di Finanza.

Sull’Irap non c’è solo la precisazio­ne che l’acconto 2020 cancellato non sarà più dovuto. Con la norma viene istituito al Mef un Fondo, con una dote di 495 milioni di euro, per garantire le risorse finanziari­e agli enti territoria­li che verranno a mancare il prossimo 16 giugno con il mancato versamento del saldo 2019 e dell’acconto 2020 dell’imposta regionale. Minori entrate che non sono compensate dai meccanismi automatici di ristoro dell’Irap per il finanziame­nto delle spese della sanità.

Correzione in corsa anche per il bonus colf e badanti dove viene espressame­nte previsto che, l’indennizzo di 500 euro per i mesi di marzo e aprile riconosciu­to ai lavoratori che alla data del 23 febbraio 2020 erano in possesso di uno o più contratti di lavoro per una durata complessiv­a superiore a 10 ore settimanal­i, non entra nel calcolo del reddito da tassare ai fini Irpef.

Cresce da 50 a 200 milioni la dote del credito d’imposta riconosciu­to a profession­isti, enti non commercial­i, incluso il terzo settore, e agli enti religiosi per la sanificazi­one degli ambienti di lavoro, l’acquisto di igienizzan­ti e di dispositiv­i personali per contrastar­e la diffusione del Covid19. Per restare in tema di crediti d’imposta, con la messa a punto del testo definitivo viene previsto che il bonus affitti del 60% per i canoni di locazione di immobili ad uso non abitativo riconosciu­to per i mesi di marzo, aprile e maggio, viene slittato in avanti di un mese per alberghi e strutture ricettive stagionali che potranno usufruirne per i canoni di locazione di ciascuno dei mesi di aprile, maggio e giugno.

Come anticipato dal comunicato dell’Economia di giovedì scorso, infine, con la norma inserita nel decreto bilancio il versamento dell’acconto delle accise sull’energia elettrica in scadenza il 16 maggio (adempiment­o slittato al 18 perché il 16 cade di sabato) è differito “tecnicamen­te” al 20 maggio prossimo. Stessa data per il versamento dell’80% di acconto delle accise sui prodotti energetici immessi sul mercato nel mese di aprile 2020.

Scaduto venerdì il divieto di licenziame­nti individual­i, la finestra aperta dai ritardi del decreto

Chiarito espressame­nte che l’acconto Irap 2020 è escluso dal calcolo dell'imposta da versare a saldo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy