Il Sole 24 Ore

Lombardia, Molise e Umbria restano sorvegliat­e speciali

Nelle tre Regioni indicazion­e di rischio moderato Speranza: «Serve cautela»

- Marzio Bartoloni

si accendono le prime tre lucine rosse della Fase due. E riguardano Lombardia, Molise e Umbria che diventano le prime sorvegliat­e speciali secondo il cruscotto fatto di 21 indicatori che monitora la diffusione del virus e la capacità delle Regioni di arginarlon­el caso rialzi la testa. Per loro scatta già il rischio « moderato » che dovrebbe far alzare l’attenzione. Un primo campanello d’allarme che suona più forte soprattutt­o per la Lombardia (ieri ancora 399 nuovi casi) alla vigilia delle riaperture , tanto che lo stesso premier Conte ha detto ai lombardi di ritornare alla graduale normalità «con la massima attenzione » . La stessa attenzione che dovrà essere utilizzata dalla Regione nel decidere le riaperture da domani, ha sottolinea­to ancora Conte ieri sera. I dati della cabina di regia composta da Regioni, ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità arrivano in ritardo e fotografan­o la settimana dal 4 al 10 maggio e sono stati completati con l’invio degli ultimi numeri dalle Regioni solo ieri

In particolar­e per le tre Regioni sotto osservazio­ne si parla di classifica­zione del rischio « moderato » , mentre per le altre 18 è « basso», anche se per sei (Emilia, Liguria, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria) la situazione viene giudicata in « evoluzione » per «la « la presenza di focoloai di trasmissio­ne da monitorare con attenzione » . Più nel dettaglio per la Lombardia (cn un R-t, l’indice di trasmissio­ne, a 0,62) si segnala come « rimane elevato il numero di nuovi casi segnalati ogni settimana seppur in diminuzion­e». Il monitoragg­io segnala poi una «bassa probabilit­à di aumento di trasmissio­ne» ma anche «un moderato/alto impatto sui servizi assistenzi­ali » anche se si «assiste « assiste ad una riduzione dei segnali di sovraccari­co dei servizi sanitari». In Umbria si segnala invece una «probabilit­à moderata/alta di aumento di trasmissio­ne ed un basso impatto sui servizi assistenzi­ali» dovuto a un aumento del numero di casi con un Rt > 1 ( ora a 1,23) «seppur in un contesto ancora con una ridotta numerosità di casi segnalati e che pertanto non desta una particolar­e allerta». E infine

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ROBERTO SPERANZA ministro della Salute

il Molise in cui la classifica­zione del rischio settimanal­e è passata da bassa a moderata . «Ciò è dovuto - spiega la cabina di regia del ministero della Salute - ad un nuovo focolaio di trasmissio­ne attualment­e in fase di controllo che ha prodotto un aumento nel numero di casi nella scorsa settimana » . Il riferiment­o è al focolaio a Campobasso nella comunità Rom.

Il ministro della Salute Speranza si dice sollevato perché «la curva col passare delle settimane si è piegata » , ma anche preoccupat­o perché « i numeri sono ancora significat­ivi » . La linea del ministro è « aprire, ma con cautela, passo dopo passo, gradualmen­te e con prudenza » .

Ieri intanto la Protezione Civile ha segnalato un aumento dei casi: +875 rispetto ai 789 del giorno prima. Nelle ultime 24 ore ci sono state 153 vittime, per un totale di 31.763 dall'inizio della crisi. In calo i ricoverati con sintomi ( 10.400, -392) e i pazienti in terapia intensiva (775, ( 775, - 33).

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