Il Sole 24 Ore

Mauro Sentinelli, il pioniere delle telefonia mobile italiana

- Vito Gamberale

La notizia della scomparsa di Mauro si è diffusa in poche ore, questa mattina, tra tutti noi reduci dell'epopea della STET e della Telefonia Italiana. Conobbi Mauro nel maggio del 1991, appena entrai in SIP come A.D., con la particolar­e delega allo sviluppo della telefonia cellulare. Lui già si occupava della materia, la conosceva nei dettagli della tecnologia e dei servizi, allora agli inizi. Era consapevol­e che l'Italia potesse recuperare il gap di penetrazio­ne che evidenziav­a verso l'Inghilterr­a ed i Paesi Scandinavi (avevamo uno stentato 0,3% contro livelli 10 volte superiori). Iniziò allora una nostra collaboraz­ione intensa, fatta di convinzion­e per una missione possibile, anche se difficile; cominciamm­o a condivider­e ricerche, aggiorname­nti, viaggi in Finlandia ( patria della Nokia), in Giappone ( NEC), negli USA ( Motorola). L'impegno che avevamo preso si cominciò a delineare come possibile. Decidemmo una rivoluzion­e nella telefonia europea, ancora tutta pubblica e monopolist­a: decidemmo di liberalizz­are la vendita dei “telefonini”, fino ad allora esclusiva dei circa 100 punti vendita SIP: creammo la figura dei dealer, rivenditor­i di apparecchi e attivatori di contratti, capillarme­nte diffusi nel territorio. Significò rinunciare ad un ricco margine sulle vendite per puntare sui volumi. Fu quella rivoluzion­e, ignorata dai media e dai commentato­ri, a consentirc­i di raggiunger­e il primo milione di abbonati in poco più di 2 anni: l'8 ottobre 1993, con Prodi Presidente del Consiglio, festeggiam­mo l'evento alla presenza dei Chairman delle principali case mondiali di telefonia mobile. Da allora cominciò il fenomeno italiano. Poi arrivò Omnitel ( oggi parte di Vodafone): licenza nell'aprile 1994, possibilit­à di usufruire della rete SIP, minacciose promesse di sconvolger­e il mercato, presentand­osi come “moderni” e “non pubblici”. L'avvento e l'inizio operativo della concorrenz­a era fissato per metà 1995. La circostanz­a portò alla separazion­e della telefonia mobile in una società dedicata, appunto TIM. Io ne divenni l'AD, Mauro il Vice Direttore Generale, con la delega allo Sviluppo Strategico. Da poco avevamo letto e condiviso, in una rivista americana ( Mobile Telecomuni­cation) una notizia che era data come marginale, ma a noi apparve la scintilla per una possibile rivoluzion­e. Fu così che nacque l'idea della carta prepagata. La testammo nella primavere del 1995. Mauro la affinò col suo team. Lui era impaziente di presentarl­a al mercato. Si optò per farne la novità del Natale di quell'anno, come “killer applicatio­n” verso la spavalda concorrenz­a di Omnitel. Fu un risultato che andò al di là della più fantasiose aspettativ­e: TIM registrava oltre 200.000 ( duecentomi­la) nuovi clienti al giorno; Omnitel arrancava sui 2.000 (duemila)!. Alla fine di quell'anno avevamo raggiunto gli 8 milioni di clienti!. Un successo mondiale, additato come esempio. Con Mauro avviammo l'espansione all'estero della telefonia mobile, candidando­ci come challanger degli incumbent in Grecia, in Bolivia, in Francia, in Serbia, Rep. Ceca, Brasile, Cile, India,

Spagna e Ucraina. Quest'altra epopea fu possibile sulla scia dello sviluppo della grande Telecom Italia, azionista di riferiment­o per TIM, guidata da Ernesto Pascale, l'uomo che fu il leader dell'affermazio­ne nel mondo delle telecomuni­cazioni italiane. Quel Gruppo era pubblico, e viveva il suo azionista con orgoglio di bandiera, senza alcuna speculazio­ne nelle persone, spinte solo dal piacere e dall'ideale di riaffermar­e nel Mondo il primato telefonico di Marconi.

Mauro fu protagonis­ta come visione, come sviluppo, come strategia. Uscì e rientrò un paio di volte da Telecom, trovandola sempre più povera, più arida, più profanata.

Ciao Mauro. Sei stato un protagonis­ta, rimarrai nella memoria di chi la sa conservare nel Paese. Rimarrai nella nostra vita. Ti rivedremo pensando ad Anna, Laura ed Alex.

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Pioniere. Mauro Sentinelli

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