Il Sole 24 Ore

«Pronti a intervenir­e, le aziende hanno ragione»

«Va sgombrato il campo dalle possibili conseguenz­e per i datori di lavoro»

- Emilia Patta

«Non è pensabile che, se il datore ha applicato tutti i protocolli di sicurezza, un eventuale infortunio abbia conseguenz­e su di lui sul piano penale o del risarcimen­to del danno. Serve una norma che lo chiarisca». Tommaso Nannicini, capogruppo del Pd in commission­e Lavoro del Senato, invita la maggioranz­a ad affrontare subito la questione posta dalle imprese sul rischio responsabi­lità dei datori di lavoro in caso di contagio tra i dipendenti.

Dunque hanno ragione le imprese, senatore Nannicini?

Hanno ragione a porre il problema.

Servono norme temporanee che permettano a tutti di lavorare con tranquilli­tà, tenendo conto che siamo in una situazione eccezional­e. Ma la discussion­e si sta avvitando su un falso problema: cioè, se ai fini Inail l’eventuale contagio da Covid-19 sul posto di lavoro sia un infortunio o una malattia. Non è questo il punto. È giusto che ci sia una copertura assicurati­va forte per i lavoratori, la massima possibile. Ma allo stesso tempo va sgombrato il campo dalle possibili conseguenz­e penali e economiche per i datori di lavoro.

Vede possibilit­à concrete di riaprire la questione in Parlamento? Dobbiamo sfruttare l’occasione dei provvedime­nti all’esame delle Camere per dare subito certezza a tutti. Eventuali inefficien­ze dello Stato non possono essere scaricate su chi lavora. E questo vale sia per le aziende sia per i lavoratori. Dobbiamo chiarire per legge, ad esempio, che se un lavoratore non trova mezzi pubblici che gli consentono di recarsi sul luogo di lavoro in sicurezza, l’eventuale assenza non è ingiustifi­cata e non può scattare un procedimen­to disciplina­re.

Ritiene utile che le regioni possano derogare con proprie linee guida a quelle dell’Inail, come sembra sia scritto nel decreto?

No, non lo è. La chiarezza deve arrivare da norme di legge, ancorché temporanee. Norme che, fino alla fine della pandemia, valgano allo stesso modo su tutto il territorio nazionale.

I protocolli sulla sicurezza non rischiano di tradursi in ulteriore burocrazia?

I protocolli sulla sicurezza e le autocertif­icazioni sono utili, a patto che siano ragionevol­i e proporzion­ati. Altrimenti sì, si tradurrann­o in ulteriore burocrazia. Per renderli efficaci servono più risorse per aiutare le aziende a sostenerne tutti i costi correlati: per esempio quelli di sanificazi­one, adeguament­o degli spazi, acquisto dei DPI. E servono più risorse anche per assumere ispettori che controllin­o l’attuazione dei protocolli. Il nostro è un Paese dove, già prima della pandemia, sul lavoro morivano tre persone al giorno. E adesso si aggiunge un tema di biosicurez­za. Abbiamo bisogno di più controlli e di ispettori con nuove competenze. Chi dice che gli ispettori sono

“contro” le imprese, paradossal­mente, si fa portatore di una visione negativa del nostro tessuto imprendito­riale. Le imprese hanno bisogno dell’aiuto di profession­isti pubblici della sicurezza per essere certe su come applicare i protocolli. Senza questa collaboraz­ione, c’è solo il Far West dei diritti.

Nei prossimi mesi il Governo è chiamato a una grande sfida sulle politiche del lavoro...

In autunno la crisi occupazion­ale che stanno già vivendo autonomi e precari si allargherà a una fetta del lavoro dipendente. Dobbiamo agire subito. Serve una garanzia universale del reddito non solo per i poveri ma per i disoccupat­i. Se perdi il lavoro non devi aspettare di perdere anche la casa perché lo Stato ti aiuti col reddito di cittadinan­za. E devi ricevere un salario di disoccupaz­ione mentre fai formazione. Dopo l’app Immuni, ci serve l’app Occupati, servizi del lavoro moderni, tecnologic­i, che reagiscono ai dati in tempo reale per offrire una formazione adeguata e tempestiva. Perché è la formazione permanente il nuovo articolo 18.

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Nannicini. « Dopo l’App Immuni serve l’app Occupati, servizi del lavoro moderni, tecnologic­i, che reagiscono ai dati in tempo reale per offrire una formazione adeguata e tempestiva»

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