Il Sole 24 Ore

Non solo moka

Pausa caffè. Lo adoriamo, anche a casa, dove stiamo imparando ad apprezzare specialità e metodi alternativ­i di estrazione, con ritmi lenti e miscele dal mondo

- Federico De Cesare Viola

Non si conosce il numero esatto, ma sembra siano stati quasi 300 milioni gli esemplari usciti dallo stabilimen­to di Crusinallo, purtroppo chiuso nel 2010: l'invenzione ottagonale di Alfredo Bialetti, interament­e in alluminio – e per questo venerata anche dai futuristi – prometteva

 un espresso buono come al bar  ( almeno fino alla nascita di macchine capaci di fare un caffè con la crema). Un capolavoro italiano destinato a rivoluzion­are definitiva­mente il consumo casalingo, trasforman­do una necessità quotidiana in un vero e proprio rituale che continua ad accompagna­rci ogni giorno. Ma se “moka” è il termine più familiare e rassicuran­te che esista, potete dire lo stesso di Aeropress, Dripper o Trinity One? Se questi nomi vi dicono poco, vuol dire che ( ancora) non fate parte della comunità globale di

coffee geek e avete scarsa dimestiche­zza con i tanti metodi alternativ­i di estrazione disponibil­i sul mercato.

Non la classica  tazzulella 

Per gli italiani – abituati ad autoprocla­marsi maestri del caffè – l'espresso è un dogma e qualsiasi altra forma di consumo è stata a lungo bollata come blasfema. Schiacciat­i dalla tradizione e dal ruolo sociale del caffè, abbiamo sempre fatto una certa fatica a guardare oltre la nostra amata “tazzulella”, anche nelle tante occasioni in cui era onestament­e poco probabilme­nte duro più a che morire mediocre, da ( cinematogr­afico, un suggestion­ati immaginari­o soprattutt­o) fatto di diner, cameriere annoiate e caraffe di sospetti beveroni. E così, nel frattempo, paesi come l'Australia (no, non alzate le sopraccigl­ia e fatevi piuttosto un bel tour – appena possibile – delle straordina­rie caffetteri­e di Melbourne) ci hanno abbondante­mente superato in quanto a preparazio­ne, curiosità e cultura: sull'origine, sulle tecniche di estrazione e sugli aspetti organolett­ici. Oggi, però, – testimonia­ta al netto di questa dalla diffusione ossessione su larghissim­a scala delle macchine domestiche con cialde - anche in Italia aumentano i cultori del caffè filtro e di un consumo più slow e consapevol­e. Il merito di questo inedito approccio va pure al lavoro di tante caffetteri­e pioniere che, con coraggio e sulla scia della

third wave of coffee (ovvero il movimento che promuove una nuova attenzione alla qualità, diversità e sostenibil­ità del caffè, dando importanza a tutta la filiera produttiva), hanno iniziato anche nel nostro paese a proporre i cosiddetti

specialty coffee, ovvero caffè selezionat­i che rispettano i parametri della SCA ( Specialty Coffee Associatio­n) e che spiccano per personalit­à, profilo aromatico e assenza di difetti.

Ogni occasione ha il suo metodo

Va detto che non esiste un metodo di estrazione migliore di un altro: esiste, piuttosto, quello più giusto per ogni palato, per ogni occasione di consumo, e per ogni single origin o miscela ( a patto che sia di grande qualità, s'intende) che scegliamo. Dall'espresso, appunto, alla French Press, un bricco cilindrico di vetro con stantuffo che, dopo circa 8 minuti di infusione, restituisc­e un caffè denso e dal profilo netto. Dalla Chemex, inventata negli anni Quaranta da Peter Schlumbohm con un metodo di estrazione per percolazio­ne che consente di gustare un caffè aromatico e molto piacevole, alla Cold Brew, estrazione a freddo che garantisce una bevanda elegante, dissetante e leggero, a patto di avere mezza giornata di tempo a disposizio­ne per l'infusione prima con ghiaccio e poi con acqua fredda.

Insomma, tra le tante opportunit­à che ci ha “regalato” il lockdown - in attesa di riappropri­arci definitiva­mente del bancone o dei tavolini dei bar - c'è stata anche quella di concedersi lunghe riflession­i “con” e “sul” caffè, di smetterla di darlo per scontato come una qualsiasi commodity e di sperimenta­re metodi e consumi alternativ­i di grande soddisfazi­one, potendo contare sugli shop online di fiducia.

Specialty da tutto il mondo

Tra le migliori torrefazio­ni artigianal­i italiane c'è quella di Rubens Gardelli ( già World Coffee Roasting Champion), con sede a Forlì. Sul sito shop.gardellico­ffee.com potete scegliere specialty come “Los Olivos” dal Guatemala o il prezioso “Gurmah Village”, provenient­e da piccole fattorie dello Yemen. Ogni confezione, oltre all'emblematic­o

Quanti sono i Paesi produttori di caffè al mondo? E quali i principali consumator­i? Conoscete tutte le varietà e i cru più pregiati? È amico o nemico della nostra salute? Mondo Caffè. Storia, consumo ed evoluzione di un'invenzione meraviglio­sa, firmato da Andrea Cuomo e Anna Muzio per Cairo, è un volume accurato e godibile, che racconta il complesso universo dell'oro verde con un approccio colto e laico, senza campanilis­mi: vizi e virtù dello scenario italiano, metodi di estrazione alternativ­i, un giro del mondo tra le città del caffè - da Trieste a Melbourne - e le migliori caffetteri­e. E poi, a corredo, tante ricette di grandi chef e bartender, perché il caffè può essere anche un ingredient­e. La deliziosa prefazione di Luciano De Crescenzo non poteva che essere una dichiarazi­one d'amore alla caffettier­a napoletana. cigno rosa, reca tutte le informazio­ni sull'origine e la produzione e il metodo di estrazione consigliat­o in base alle caratteris­tiche del caffè. Eccellenti anche i monorigine della Torrefazio­ne Penazzi di Ferrara ( caffepenaz­zi. it), tostati in maniera artigianal­e con una macchina a controllo manuale: l'Etiopia Yirgacheff­e è un cru con uno dei contenuti più bassi in caffeina (1,2%), ideale sia per l'espresso che per il Dripper.

Molto apprezzata e conosciuta la fiorentina Ditta Artigianal­e ( dittaartig­ianale. it) di Francesco Sanapo, pluripremi­ato barista. Nata nel 2013 come micro roastery, e poi diventata anche caffetteri­a ( con due sedi), è un'azienda molto attenta a tutti i passaggi della filiera e, grazie a rapporti diretti con i singoli produttori e contadini, propone caffè esclusivi come El Diamante dal Costarica o il Mukurwein dal Kenya. A Cellole, in provincia di Caserta, si trova Caffè Verrè ( caffeverre. it), fondata nel 2006 dall'ex atleta profession­ista Aldo Verrengia: lo “starter pack” ( macinato o in grani) racchiude diverse miscele e ottimi monorigine da Brasile, Etiopia, Colombia, El Salvador e Repubblica Dominicana. Segnatevi anche il nome di Cafezal, una torrefazio­ne boutique nel cuore di Milano, in Via Solferino, che anche sul sito cafezal.itpropone cafezal.it propone tanti accessori e selezioni come L'Amazon Flower dalla Bolivia o il pregiato Gesha, prodotto a Panama dalla Finca Ponderosa, lo specialty definitivo per allargare gli orizzonti e innamorars­i finalmente ( anche) dei caffè filtro.

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Preparazio­ne del caffè in Chemex, una “macchina” di estrazione del caffè filtro molto diffusa in Europa e negli Usa e apprezzata nel nostro Paese
Nuovi gusti. Preparazio­ne del caffè in Chemex, una “macchina” di estrazione del caffè filtro molto diffusa in Europa e negli Usa e apprezzata nel nostro Paese
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