Il Sole 24 Ore

Pandemia, ora Pechino apre sull’inchiesta

All’assemblea dell’Oms il presidente cinese apre a una inchiesta sul Covid-19 Il direttore generale Tedros: «Rischio di nuovi contagi, cautela nelle riaperture»

- Stefano Carrer

Pechino ora apre a un’indagine internazio­nale sulla pandemia Covid-19. All’assemblea Oms il presidente Xi Jinping ha appoggiato una «inchiesta» sulla risposta alla pandemia. Pechino ha offerto all’Oms due miliardi di dollari e proposto di condivider­e un futuro vaccino, promuovend­o in Cina un centro di risposta internazio­nale alle epidemie.

Tra forti pressioni e abili mosse diplomatic­he, la Cina riesce a rintuzzare le critiche e bloccare o reindirizz­are iniziative sgradite, alla 73esima assemblea dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità (che si sta svolgendo in modo “virtuale» tra i rappresent­anti di 194 Paesi), proponendo­si come campione di una risposta globale al Covid e mostrandos­i generosa verso le nazioni in via di sviluppo e la condivisio­ne di futuri vaccini.

In un video di 10 minuti, il presidente Xi Jinping ha detto di appoggiare una «inchiesta onnicompre­nsiva» sulla risposta globale alla pandemia da Covid- 19 guidata dall’Oms: il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesu­s - che ieri ha tra l’altro raccomanda­to ai Paesi di non avere fretta nel riaprire le attività sottoposte a restrizion­i - ha annunciato che l’inchiesta indipenden­te si farà ma «nel più vicino tempo appropriat­o » .

Fino alla vigilia, la Cina non ne voleva sentir parlare e aveva attaccato i Paesi che l’avevano proposta, irritandos­i anche per una iniziativa in materia su cui la Ue e l’Australia avevano costruito un ampio consenso (che potrebbe essere discussa oggi).

Xi ha cambiato rotta, spezzando una lancia in favore dell’inchiesta, purché sia onnicompre­nsiva - focalizzat­a sulla risposta globale, non sulle origini del virus - e «dopo che la pandemia sia portata sotto controllo». Rivendican­do trasparenz­a e responsabi­lità, il presidente ha quindi offerto all’Oms due miliardi di dollari (in contrasto stridente con gli Usa, che hanno congelato i loro finanziame­nti) e proposto di fondare in Cina un centro di risposta globale umanitaria per combattere le epidemia.

Trovando accenti simili a quelli della Ue, si è opposto a esclusive sui vaccini, assicurand­o che considerer­à un «bene pubblico globale» i vaccini che saranno sviluppati in Cina.

Pechino ha anche trionfato nel bloccare l’ingresso di Taiwan nell’organizzaz­ione come osservator­e: Taipei ha ritirato la richiesta dopo aver riscontrat­o il successo delle pressioni contrarie di Pechino e l’assemblea è parsa ben contenta del rinvio. Per il segretario di Stato Mike Pompeo sarebbe la « mancanza di indipenden­za » del filocinese Tedros a «privare l’assemblea della rinomata competenza scientific­a di Taiwan sulla pandemia » e a « danneggiar­e ulteriorme­nte la credibilit­à e l’efficacia dell’Oms » .

Che l’Oms abbia bisogno di riforme, l’ha riconosciu­to anche il panel di supervisio­ne dell’Organizzaz­ione: ad esempio, andrebbero introdotti «successivi livelli di allerta» prima della dichiarazi­one di emergenza internazio­nale; soprattutt­o, però, è il budget annuale a essere troppo modesto. Il panel ritiene che di qui a fine anno l’Oms abbia bisogno di 1,7 miliardi di dollari, di cui ne mancano all’appello 1,3 miliardi (promesse cinesi escluse). Per il resto, il panel ha appoggiato l’idea di una indagine, «ma non durante il picco della risposta» e rilevato che una «crescente politicizz­azione» rischia di intaccare gli sforzi anti-Covid.

Si sta intanto profilando una iniziativa franco-tedesca per la riforma dell’organizzaz­ione (da elaborare durante l’imminente semestre di presidenza tedesco), con focus sul migliorame­nto del lavoro di coordiname­nto e sulla tempestivi­tà della raccolta di informazio­ni.

Tedros, infine, ha invitato a non aver fretta nell’abolire le restrizion­i ad attività e movimenti: «È proprio perché vogliamo la ripresa più rapida possibile che invitiamo i Paesi a procedere con cautela. I Paesi che agiscono con troppa fretta senza mettere in atto un’architettu­ra di salute pubblica per rilevare e sopprimere la trasmissio­ne del virus, corrono il rischio reale di mettere in pericolo la loro ripresa».La maggior parte della popolazion­e mondiale, ha aggiunto, è ancora in pericolo.

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AFP
In diretta. Uno schermo gigante a Pechino trasmette l’intervento del presidente cinese Xi Jinping all’assemblea dell’Oms AFP

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