Il Sole 24 Ore

Piano di rilancio Merkel-Macron: 500 miliardi dalla Ue (non prestiti)

La proposta franco-tedesca prevede l’emissione di un bond comune Conte: un primo passo importante, ora bisogna ampliare il fondo della Ue

- Isabella Bufacchi

Angela Merkel e Emmanuel Macron, hanno presentato ieri la proposta di un fondo europeo per la ripresa da 500 miliardi di euro. Le risorse, destinate ai Paesi più colpiti dalla pandemia, arriverebb­ero dall’emissione di «un bond comune» a lungo termine, tripla A, emesso dalla Commission­e, senza appesantir­e i debiti nazionali. I trasferime­nti saranno «collegati al budget Ue». Soddisfatt­a la presidente della Commission­e, von der Leyen. Il premier Conte: un primo passo, serve più ambizione.

«Il turismo in Italia». Così il presidente francese Emmanuel Macron ha dato ieri il senso e l’essenza del nuovo recovery fund da 500 miliardi, da lui subito ribattezza­to «fondo di solidariet­à»: un «inedito, ambizioso, temporaneo» strumento di impatto di breve termine cioè immediato, ideato e proposto da Francia e Germania per sostenere la ripresa e rilanciare la crescita nell’Europa dei 27 in risposta alla crisi del Covid-19, nella forma di «trasferime­nti collegati al budget europeo e mirati a certi settori e a certe aree geografich­e», quelli più colpiti dalla pandemia. Da qui il turismo, da qui l’Italia.«Un bond comune a lunga scadenza emesso dalla Commission­e europea per evitare che i debiti nazionali salgano troppo velocement­e», ha sintetizza­to a sua volta la cancellier­a Angela Merkel, «un aiuto budgetario disponibil­e il prima possibile, nel pieno rispetto del Trattato Ue, delle norme del budget europeo e dei diritti democratic­i dei parlamenti nazionali».

Con l’inchiostro ancora fresco sugli accordi dei 19 Stati dell’euro e dei 27 dell’Unione europea per il lancio dei primi tre strumenti europei anticorona­virus da 540 miliardi di euro - che sono la linea pandemica del Mes, le nuove garanzie della Bei e lo speciale prestito Sure per la cassa integrazio­ne -, Francia e Germania hanno voluto dare ieri «un segnale» forte per indicare come l’Europa può procedere ulteriorme­nte per raccoglier­e altre risorse finanziari­e immediate: il Recovery fund proposto ieri dall’asse Parigi-Berlino è in qualche misura eccezional­e perché per la prima volta consente alla Commission­e di raccoglier­e fondi sul mercato dei capitali per anticipare la disponibil­ità futura del budget europeo. In questa maniera, pur senza arrivare alla mutualizza­zione dei debiti con gli eurobond che avrebbero richiesto una modifica del Trattato, il corona-bond emesso dalla Commission­e non aumenterà il debito pubblico degli Stati che ne trarranno beneficio, a differenza dei prestiti Mes e Sure. I recovery bond del fondo per la ripresa saranno emessi dalla Commission­e europea, emittente contrasseg­nato da cinque rating “AAA”, con titoli di debito già in circolazio­ne sui mercati per 52 miliardi: la Commission­e tra l’altro si appresta ad emetterne dei nuovi per finanziare il Sure: erogando prestiti, questi bond saranno rimborsati dagli Stati assistiti. Dopo aver scartato l’ipotesi della garanzia dei singoli Stati che come ha spiegato Merkel avrebbe avuto ricadute dirette sui conti pubblici nazionali (come già accaduto con il primo fondo salva-Stati, l’Efsf), il recovery bond sarà rimborsato attingendo al budget europeo su un arco temporale estremamen­te lungo.

Le dimensioni del fondo annunciate ieri per 500 miliardi, rispetto ai maxi-importi dai 1.000 ai 1.500 miliardi circolati in questi giorni, è stato un altro segnale questa volta sulla funzione complement­are che questo recovery fund conserva rispetto agli altri strumenti e altri interventi messi in campo dagli Stati europei per contrastar­e la pandemia, definita da Macron e Merkel la «più grande crisi nella storia dell’Unione europea». La cancellier­a ha precisato che i 500 miliardi del fondo vanno sommati a quelli di Mes, Sure e Bei per arrivare a 1.000 miliardi, alle misure fiscali adottate dai singoli Stati per orbitare sui 2.000 e ai budget pluriennal­i per toccare quota 3.000. Senza contare la Bce, che con i suoi interventi a marzo «ha evitato una crisi finanziari­a» ha enfatizzat­o Macron. In un’intervista uscita oggi su quattro quotidiani europei Christine Lagarde ha accolto l’iniziativa franco-tedesca.

L’Europa dovrà uscire «rafforzata» da questa crisi senza precedenti, con Francia e Germania che auspicano interventi su ampio spettro nelle industrie chiave: una «strategia Ue Sanità» su forniture ospedalier­e, medicinali, metodi di prevenzion­e, tamponi, standard sanitari; la velocizzaz­ione della modernizza­zione per l’ambiente e la transizion­e digitale; più resilienza delle filiere europee. La parola però passa ora alla Commission­e europea, che dovrà «definire i dettagli» del recovery fund e farlo approvare dai 27.

I fondi - trasferime­nti dal budget e non prestiti - saranno destinati ai settori e ai Paesi più colpiti

Pur senza arrivare alla mutualizza­zione, il coronabond non aumenterà il debito pubblico degli Stati

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Videoconfe­renza stampa. Emmanuel Macron e Angela Merkel collegati da remoto

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