Il Sole 24 Ore

Wall Street in rally, corre l’Europa: torna l’appetito per il rischio

Parziali riaperture e speranze di un vaccino fanno tornare l’ottimismo

- Marco Valsania

Una seduta per recuperare di slancio le perdite di un’intera settimana. Wall Street, reduce da generali flessioni nelle precedenti cinque giornate di scambi, ha messo in scena ieri un nuovo rally, alimentato da speranze di progressiv­e riaperture dell’economia e soprattutt­o da sviluppi incoraggia­nti nella ricerca di un vaccino per il coronaviru­s. I titoli della società biotech Moderna, che ha riportato progressi negli studi clinici, sono lievitati di un quarto. Tutti i principali indici hanno marciato al rialzo, con il Dow Jones che nel pomeriggio è salito di quasi il 4%, seguito a ruota dallo Standard & Poor’s 500 con oltre il 3% e dal Nasdaq con più del 2 per cento.

La corsa della piazza americana ha spronato i mercati europei, che hanno visto la loro volata in chiusura trascinata anche da un maxi-piano da 500 miliardi di euro volto al rilancio dell’economia del Vecchio continente annunciato da Germania e Francia. Abbastanza perché l’Ftse 100 a Londra guadagnass­e il 4,3%, il Dax tedesco il 5,7% e il Cac 40 a Parigi il 5,2 per cento. A Milano l’Ftse Mib ha preso il 3,3 per cento. Il pan-europeo Stoxx 600 è lievitato di oltre il 4 per cento.

La ventata di ottimismo ha sostenuto un generale appetito per il rischio. Negli Stati Uniti le quotazioni di Moderna, sull’onda di progressi riportati nei suoi test di Fase 1, si sono impennate di oltre il 25% e da inizio anno sono ormai quadruplic­ate. Ma in rialzo hanno marciato numerosi altri titoli quali i protagonis­ti del settore energetico, che hanno messo a segno guadagni di circa il 7% grazie a recuperi del prezzo del petrolio ispirati da riduzioni nell’output e scommesse su schiarite nella domanda. Nell’auto Gm ha accelerato di oltre il 9%, Ford del 7% e Fca di oltre l’8% in risposta a riprese della produzione negli impianti statuniten­si dopo due mesi di paralisi.

L’avanzata della Borsa ha più che cancellato una settimana dove l'S& P 500 aveva battuto in ritirata del 2,3%, il maggior declino in quasi due mesi, al cospetto di continui dati preoccupan­ti sulla gravità della recessione scatenata dal Covid-19, da crolli storici di vendite al dettaglio e produzione industrial­e a ulteriori aumenti nei disoccupat­i. Gli investitor­i sembrano tuttavia disposti a concentrar­si sempre più sull’appoggio straordina­rio in arrivo da banche centrali e governi, che garantisce sostegno a grandi aziende e liquidità ai mercati. Nonostante analisti e policymake­rs mettano in guardia da pericoli di eccessivi “sganciamen­ti” di Wall Street da Main Street, dall’economia reale. Il chairman della Federal Reserve Jerome Powell, che oggi testimonie­rà al Congresso assieme al Segretario al Tesoro Steven Mnuchin sui problemi incontrati dalle strategie di soccorso contro una crisi senza precedenti, in un’intervista nel fine settimana ha ammonito nuovamente che ogni ripresa sarà lenta e potrebbe trascinars­i fino al termine dell’anno prossimo anche in assenza di nuove ondate di contagi.

Volano sulla Borsa americana i titoli dell’auto: riparte la produzione dopo due mesi di paralisi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy