Mini dote per le crisi aziendali
Il Fondo per tutelare le imprese titolari di marchi storici viene esteso a tutte le società di capitali con almeno 250 dipendenti che si trovino in uno stato di difficoltà economico finanziaria, e la sua dotazione passa da 30 a 100 milioni. Probabilmente poco, vista la mole dei tavoli crisi del ministero dello Sviluppo (Mise), destinati a una crescita verticale con gli effetti della pandemia sull’economia. Ma si potrà intervenire per rafforzare lo strumento in seguito, commentano dal Mise.
In base all’ultima bozza del “Dl rilancio”, Il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione delle attività d’impresa potrà operare attraverso interventi nel capitale di rischio delle aziende. Tutta la delicata materia delle crisi aziendali dovrebbe essere riesaminata dal ministero. Il coordinamento dovrebbe passare a uno dei sottosegretari (probabilmente Alessandra Todde,
M5S). E per gestire le crisi è in arrivo un’infornata di consulenti: fino a 30 in tre anni, per una spesa di 1,5 milioni. Altri 30 incarichi, stavolta per una spesa di 900mila euro, sono previsti per ricostituire il vecchio nucleo di esperti di politica industriale previsto da una legge del 1999. La novità è che, a differenza del passato, ci sarà una selezione pubblica ma non servirà più il parere delle commissioni parlamentari competenti. Fino al 40% dello stanziamento per gli esperti di politica industriale potrà essere diretto a consulenze relative alle procedure di amministrazione straordinaria.
A questo proposito, il decreto proroga di sei mesi i termini di esecuzione dei programmi, con scadenza successiva al 23 febbraio 2020, delle società ammesse alla procedura in base alla legge Marzano.
Potrebbero tornare percorribili i licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo in aziende sotto i 15 dipendenti