Fondo da 1 miliardo per le misure Ue anti disoccupazione
La bozza del Dl autorizza il Mef a sottoscrivere i finanziamenti Bei e il ricorso al Sure. Confermato lo stop sull’Irap. Tassa dello 0,5% sulle scommesse per sostenere lo sport
Le ultime novità.
Arriva direttamente con l’ultima bozza del decreto Rilancio il blitz del ministero dell’Economia con cui si istituisce al Mef un Fondo, con una dote da 1 miliardo di euro, dove far confluire le garanzie necessarie a sostenere i finanziamenti comunitari sottoscritti con la Bei e le controgaranzie per attivare il nuovo strumento di sostegno all’occupazione (Sure). La norma, comparsa nel testo inviato alla ragioneria e destinato alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, introduce nel nostro ordinamento quanto sottoscritto dall’Italia nell’ultimo eurogruppo. In sostanza il ministro dell’Economia è autorizzato a stipulare con la Banca europea per gli Investimenti (Bei) tutta quella serie di accordi che spalancano le porte a una partecipazione italiana al Fondo di Garanzia pan europeo, costituito dal Gruppo Bei per sostenere i Paesi Ue alle prese con la difficile crisi economica e finanziaria innescata dal Covid-19. Secondo l’attuale articolo 36 dello schema di decreto, il titolare di via XX settembre, in attuazione degli accordi Ue, è autorizzato a concedere «la garanzia dello Stato, incondizionata e a prima richiesta», a favore della Bei.
Con lo stesso articolo si apre la strada all’altro strumento targato Ue per far fronte alla crisi occupazionale che ha interessato l’intera Unione. Il ministero dell’Economia, infatti, viene autorizzato a stipulare l’accordo con la Commissione europea sulle modalità di pagamento della controgaranzia che gli Stati membri possono prestare a titolo di contributo al fondo Sure, nato in piena emergenza sanitaria per ridurre i rischi di disoccupazione. Risorse che potrebbero servire per far quadrare i conti anche sulla cassa integrazione in deroga prorogate dallo stesso decreto Rilancio.
I ritocchi al testo del Dl approvato la scorsa settimana non si limitano però alla sottoscrizione degli accordi Ue. Oltre a confermare la cancellazione a titolo definitivo della rata di acconto 2020 dell’Irap dovuta a giugno da imprese e professionisti con volume di ricavi da 0 a 250 milioni di euro, l’ultima bozza del testo prevede il rifinanziamento, già annunciato da Gualtieri, degli interventi del Dl liquidità sulle garanzie statali: 30 miliardi al sistema gestito da Sace (di cui 1,7 miliardi per assicurare i crediti commerciali), 3,95 miliardi al Fondo di garanzia Pmi, 250 milioni all’Ismea, 100 milioni al Fondo di garanzia per la prima casa.
Sul sostegno alle imprese il decreto in arrivo prevede, inoltre, un pacchetto di misure che fissano le regole e i criteri con cui Regioni, Province autonome, enti territoriali e Camere di Commercio possono riconoscere una serie di aiuti alle imprese locali. Per le sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o in altre forme, l’articolo 55 stabilisce un massimale di 800.000 euro per impresa, che scende a 120.000 per il settore pesca e a 100.000 per l’agricoltura.
L’articolo 56, di contro, disciplina la concessione di garanzie su prestiti da parte degli enti territoriali, da riconoscere alle imprese entro il 31 dicembre 2020 e per un massimo di sei anni. Stessi parametri temporali per le agevolazioni in termini di contributo in conto interessi, che non potrà superare, spiega l’articolo 58, i 10 punti base annui.
Prevista, inoltre, la facoltà di istituire regimi di aiuto a favore di progetti di ricerca e sviluppo in materia di Covid- 19 ( articolo 59), per le infrastrutture di prova e upscaling (articolo 60) e per la per la produzione di prodotti connessi sempre al Coronavirus .
Da segnalare anche la proroga, dal 30 giugno al 31 dicembre 2020, del termine per la consegna dei beni oggetto del beneficio fiscale del superammortamento prenotati entro la fine del 2019.
Per i distributori autostradali rispunta in zona Cesarini una delle misure di sostegno chieste dalla categoria che potrà usufruire del riconoscimento dell’accredito figurativo di contributi e oneri accessori, in proporzione alle ore di servizio effettivo prestato, per la durata del lockdown.
Il mondo del gioco, che resta in attesa della sospensione del versamento di circa 750 milioni del Prelievo erariale unico su un’attività che resta sospesa fino al prossimo 14 giugno, deve fare i conti con il nuovo balzello dello 0,5% sulle scommesse. L’ultima versione del decreto, infatti prevede che dalla entrata in vigore del provvedimento d’urgenza e fino al 31 dicembre 2021, una quota «pari allo 0,5%» del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche virtuali, ed effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia on-line, sia attraverso canali tradizionali, viene versata, al netto dell’imposta unica sulle scommesse, al nuovo Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale.
100
MILIONI PER LA PRIMA CASA Le risorse destinate al Fondo di garanzia per la prima casa