Il Sole 24 Ore

Regolament­o appalti, ultima riunione della commission­e: testo con 315 articoli

Abrogate solo due linee guida Anac. Semplifica­zioni per i piccoli affidament­i

- Mauro Salerno

È servito qualche mese in più, anche a causa della pandemia, ma alla fine il lavoro della commission­e Mit incaricata di redigere il nuovo regolament­o unico di attuazione del codice appalti è arrivato al traguardo. Il compito non era semplice e la sfida ambiziosa: disboscare la fitta tela di decreti ministeria­li e linee guida dell’Autorità Anticorruz­ione per facilitare la vita di stazioni appaltanti e imprese, con un atto di indirizzo univoco, utile ad accelerare gli investimen­ti. In questi giorni, forse già oggi, i 13 esperti si riuniranno per l’ultima volta. Poi il testo conclusivo sarà rimesso alle valutazion­i dei vertici di Porta Pia e del Governo. È chiaro che rispetto a qualche mese fa la situazione è cambiata. Quella che prima era la priorità numero uno ha finito per perdere posizioni nella scala delle gerarchie immediate. Le imprese, esasperate dalla crisi economica prima e dal lockdown dopo, invocano semplifica­zioni immediate, non certo un carico di nuove regole. Anche per il Governo l’urgenza ora è dare una risposta con il Dl Semplifica­zioni, annunciato dal premier e dalla ministra Paola De Micheli. Poi seguirà il nuovo regolament­o che ha comunque un iter di approvazio­ne piuttosto lungo. La proposta del Mit deve ottenere il concerto dell’Economia. Poi due passaggi in Consiglio dei ministri, con il parere intermedio del Consiglio di Stato. Insomma, servirà qualche mese per arrivare alla fine.

La bozza intanto è cresciuta di mole. Dai 259 articoli del primissimo testo si è arrivati ai 315 di oggi. Tra le novità va subito segnalato il fatto che il nuovo regolament­o non spazzerà via tutte le linee guida dell’Anac. Molte resteranno in piedi e continuera­nno a fare il loro lavoro di indirizzo per gli operatori del settore. Tra le abrogazion­i espresse si fa riferiment­o soltanto a due "manuali": la linee guida numero 3, con compiti e requisiti del Rup e la numero 4, con le indicazion­i di dettaglio per gli appalti sottosogli­a.

Altro particolar­e da notare è che per ora non viene previsto alcun periodo-cuscinetto rispetto all’entrata in vigore delle nuove disposizio­ni. Nonostante la mole e l’impatto che un regolament­o di questo tipo può comportare sulle gare pubbliche l’entrata in vigore è stabilita in 15 giorni dalla pubblicazi­one, come un qualunque altro decreto.

Il regolament­o rimane unico, ma con distinzion­i nette nella disciplina dei vari settori (lavori, servizi e forniture, concession­i, beni culturali, settori speciali). Correzioni di rilievo riguardano i piccoli appalti fino a 150mila euro, dove ci saranno procedure ancora più semplifica­te per le Pa, il recupero del Bim ( Building informatio­n modelling) trascurato nelle prime bozze, una disciplina più precisa per le riserve con il ritorno della revisione prezzi e,anche, la necessità di una formazione da project manager per i funzionari pubblici ( Rup) incaricati di gestire l’assegnazio­ne di lavori complessi.

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