Il Sole 24 Ore

Nuovo ponte di Genova, a Valbruna le passerelle

- — Matteo Meneghello

C’è anche la firma delle Acciaierie Valbruna sul nuovo Ponte di Genova, realizzato dalla cordata Salini ImpregiloF­in cantieri. L’ azienda vicentina ha messo, per così dire, la ciliegina sulla torta di Renzo Piano, fornendo le barre per realizzare le passerelle pedonali. Si tratta delle due corsie di camminamen­to aggiuntive a quelle delle automobili, particolar­mente esposte a fenomeni di corrosione. In questo modo – assicura l’azienda – è stata garantita la sicurezza della struttura e una vita di servizio quasi eterna. Valbruna non è nuova a forniture di questo tipo. Negli anni ha contribuit­o a realizzare grandi opere simbolo in Italia e all’estero, come i ponti ferroviari dell'alta velocità italiana, tutti i viadotti della Variante di valico sulla A1 e il ponte di Hong Kong-Zhuahai-Macau. Recentemen­te l’azienda di Vicenza, controllat­a dalla famiglia Amenduni, si è aggiudicat­a la fornitura di tondi in acciaio inox per le fondazioni dello Storstroem bridge, ponte lungo 3.200 metri in Danimarca.

Tuttavia questo ambito di applicazio­ne incide in maniera minima sull’attività dell’azienda, un giro d’affari che a livello consolidat­o sfiora il miliardo di euro (circa 950 milioni) per una capacità produttiva di circa 200mila tonnellate, ed è relativa a forniture di acciaio inossidabi­le e acciai speciali per applicazio­ni specifiche nell’oil& gas, nella meccanica, nell’aeropazio e nell’automotive. Settori particolar­mente esposti alla crisi post Covid-19, soprattutt­o auto e industria petrolifer­a, con il prezzo del greggio crollato a livelli mai visti negli ultimi anni, che di certo non favorisce i nuovi investimen­ti. Dopo un avvio di anno positivo, in linea con i volumi dell’anno precedente, l’azienda (due stabilimen­ti produttivi in Italia, a Vicenza e Bolzano) ha dovuto obbligator­iamente, co mela stragrande maggioranz­a delle realtà industrial­i italiane, rallentare tra marzo e aprile. Ora – spiegano dalla sede – l’operativit­à è al 100% e anche i clienti sono ritornati ad affacciars­i sul mercato; ma il ritorno alla normalità è ancora lontano e anche per l’anno prossimo è difficile formulare previsioni: si naviga a vista, lavorando per obiettivi, cercando di essere il più possibile vicino alla clientela. Il gruppo punta in particolar­e a lavorare sulle efficienze e sulla maggiore flessibili­tà possibile nelle forniture, anche grazie al fatto che può contare su un parco clienti ampio e diversific­ato.

Sul fronte degli investimen­ti, Valbruna è impegnata nella messa a regime di una recente acquisizio­ne sul mercato nordameric­ano: in Canada è stato rilevata nell’ottobre dell'anno scorso un’acciaieria a Welland, nell’Ontario, attiva nella produzione sia di acciai speciali al carboni oche nell’ inossidabi­le, con una capacità produttiva di 150 mila tonnellate annue. Nel sito–conferma il gruppo–sono confermati investimen­ti sia dal lato impiantist­ico che nell’organico: si tratta, tra le altre cose, di un avamposto strategico per le forniture di Valbruna alla controllat­a Usa, un impianto di lavorazion­e posseduto a Fort Wayne, nell’Indiana.

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L’azienda. Ha sede a Vicenza ed è controllat­a dalla famiglia Amenduni

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