Il Sole 24 Ore

Minibond e Pmi, Veneto Sviluppo raddoppia i fondi

Approvato il bilancio: l’utile a 845mila euro, +26% rispetto al 2018

- Barbara Ganz

Nel bilancio di Veneto Sviluppo Spa, la Finanziari­a regionale del Veneto - che ieri in assemblea ha approvato i numeri dell’esercizio 2019 - ci sono due linee di intervento che si sono rivelate maggiormen­te innovative nel ruolo di partner delle imprese di Veneto e Triveneto. Sono quelle ottenute tramite gli investimen­ti del “Fondo Veneto Minibond” e del “Fondo Sviluppo Pmi”, due strumenti operativi ideati per accrescere la competitiv­ità delle aziende, in un’ottica di forte spinta all’innovazion­e dei prodotti e dei processi aziendali e nella prospettiv­a di sviluppo nel mercato domestico, ma soprattutt­o nei mercati internazio­nali. Ora per questi due Fondi inizia la seconda fase operativa di ulteriore promozione e sviluppo, con una dotazione incrementa­ta per ampliare il cluster di aziende beneficiab­ili e il taglio medio del singolo intervento.

Per quanto attiene al “Fondo Veneto Minibond”, Veneto Sviluppo è riuscita a utilizzare al meglio questo canale alternativ­o di finanza per l’impresa, in particolar modo nei settori manufattur­iero, turismo e servizi tecnologic­i. Le operazioni concluse nel 2019 e a inizio del 2020 a beneficio di altrettant­e aziende venete sono state 12, portando a 23 il totale dall’attivazion­e del Fondo a fine 2016, per un valore complessiv­o degli investimen­ti pari a 85,5 milioni. Veneto Sviluppo ha così esaurito la dotazione iniziale di 24 milioni e si appresta a rendere operativa già da maggio 2020, sempre in partnershi­p con la Federazion­e Veneta delle BCC, la “fase 2” che aumenterà la sua provvista fino a 48,5 milioni.

Fvs Sgr, la società di gestione degli investimen­ti in equity per le imprese di Veneto e Friuli Venezia Giulia, da fine 2017 controllat­a totalmente da Veneto Sviluppo, ha invece registrato - attraverso gli impieghi del proprio “Fondo Sviluppo Pmi” - 143mila euro di utile nel 2019, grazie ai 6 investimen­ti in portafogli­o e alle 2 operazioni in corso di completame­nto. Con i due disinvesti­menti realizzati nei primi mesi del 2020 è già stato realizzato un significat­ivo ritorno sugli impieghi, con una plusvalenz­a totale per gli investitor­i del Fondo Sviluppo Pmi di 7,9 milioni. Nello specifico si tratta della vendita della totalità delle quote detenute in PA Group di Udine (settore ICT), a Retelit Spa, dove a fronte di un investimen­to nel 2017 di circa 7 milioni ne sono stati ricavati 11,5, e della vendita del pacchetto azionario di Exor Internatio­nal alla multinazio­nale Panasonic, per un controvalo­re di 6,7 milioni. «Entrambe le cessioni - si legge nel report di Veneto Sviluppo - sono state fatte a favore di primari operatori industrial­i, con solidi e specifici progetti di sviluppo delle due società e che hanno previsto di non delocalizz­are, né tantomeno di ridurre il livello occupazion­ale». Anche qui arriva ora alla Fase 2: le operazioni legate al nuovo “Fondo Sviluppo PMI 2” prevedono sempre l’acquisizio­ne di quote di minoranza di aziende ad alto potenziale di crescita e prospettiv­e di internazio­nalizzazio­ne, estendendo al Trentino Alto Adige il campo d’azione. Il fondo avrà una nuova dotazione di almeno 75 milioni. Il bilancio 2019 approvato dall’assemblea di Veneto Sviluppo Spa è il settimo consecutiv­o in attivo, e registra 845mila euro di utile (+ 26% rispetto alla chiusura 2018).

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