Minibond e Pmi, Veneto Sviluppo raddoppia i fondi
Approvato il bilancio: l’utile a 845mila euro, +26% rispetto al 2018
Nel bilancio di Veneto Sviluppo Spa, la Finanziaria regionale del Veneto - che ieri in assemblea ha approvato i numeri dell’esercizio 2019 - ci sono due linee di intervento che si sono rivelate maggiormente innovative nel ruolo di partner delle imprese di Veneto e Triveneto. Sono quelle ottenute tramite gli investimenti del “Fondo Veneto Minibond” e del “Fondo Sviluppo Pmi”, due strumenti operativi ideati per accrescere la competitività delle aziende, in un’ottica di forte spinta all’innovazione dei prodotti e dei processi aziendali e nella prospettiva di sviluppo nel mercato domestico, ma soprattutto nei mercati internazionali. Ora per questi due Fondi inizia la seconda fase operativa di ulteriore promozione e sviluppo, con una dotazione incrementata per ampliare il cluster di aziende beneficiabili e il taglio medio del singolo intervento.
Per quanto attiene al “Fondo Veneto Minibond”, Veneto Sviluppo è riuscita a utilizzare al meglio questo canale alternativo di finanza per l’impresa, in particolar modo nei settori manufatturiero, turismo e servizi tecnologici. Le operazioni concluse nel 2019 e a inizio del 2020 a beneficio di altrettante aziende venete sono state 12, portando a 23 il totale dall’attivazione del Fondo a fine 2016, per un valore complessivo degli investimenti pari a 85,5 milioni. Veneto Sviluppo ha così esaurito la dotazione iniziale di 24 milioni e si appresta a rendere operativa già da maggio 2020, sempre in partnership con la Federazione Veneta delle BCC, la “fase 2” che aumenterà la sua provvista fino a 48,5 milioni.
Fvs Sgr, la società di gestione degli investimenti in equity per le imprese di Veneto e Friuli Venezia Giulia, da fine 2017 controllata totalmente da Veneto Sviluppo, ha invece registrato - attraverso gli impieghi del proprio “Fondo Sviluppo Pmi” - 143mila euro di utile nel 2019, grazie ai 6 investimenti in portafoglio e alle 2 operazioni in corso di completamento. Con i due disinvestimenti realizzati nei primi mesi del 2020 è già stato realizzato un significativo ritorno sugli impieghi, con una plusvalenza totale per gli investitori del Fondo Sviluppo Pmi di 7,9 milioni. Nello specifico si tratta della vendita della totalità delle quote detenute in PA Group di Udine (settore ICT), a Retelit Spa, dove a fronte di un investimento nel 2017 di circa 7 milioni ne sono stati ricavati 11,5, e della vendita del pacchetto azionario di Exor International alla multinazionale Panasonic, per un controvalore di 6,7 milioni. «Entrambe le cessioni - si legge nel report di Veneto Sviluppo - sono state fatte a favore di primari operatori industriali, con solidi e specifici progetti di sviluppo delle due società e che hanno previsto di non delocalizzare, né tantomeno di ridurre il livello occupazionale». Anche qui arriva ora alla Fase 2: le operazioni legate al nuovo “Fondo Sviluppo PMI 2” prevedono sempre l’acquisizione di quote di minoranza di aziende ad alto potenziale di crescita e prospettive di internazionalizzazione, estendendo al Trentino Alto Adige il campo d’azione. Il fondo avrà una nuova dotazione di almeno 75 milioni. Il bilancio 2019 approvato dall’assemblea di Veneto Sviluppo Spa è il settimo consecutivo in attivo, e registra 845mila euro di utile (+ 26% rispetto alla chiusura 2018).