Il Sole 24 Ore

Intesa-Ubi, il dossier sul tavolo della Consob

È stato avviato ieri l’esame delle numerose istanze avanzate dalle due parti Tra le questioni sollevate l’impatto del coronaviru­s e la natura amichevole dell’Ops

- Laura Serafini

È iniziato ieri l’esame da parte della Consob del caso UbiIntesa, cioè dell’Ops di quest’ultima e delle richieste di sospension­e giunte al riguardo

Il collegio della Consob ha avviato ieri l’esame del dossier relativo all’Opa del valore di 4,9 miliardi annunciata da Intesa Sanpaolo su Ubi banca. La pratica arrivata sul tavolo della commission­e presieduta da Paolo Savona fa perno sui pareri legali messi in campo da entrambe le banche per difendere le proprie posizioni. Tra questi c’è la richiesta avanzata alla Consob dagli avvocati di Ubi di sospendere l’offerta di acquisto perché alcune condizioni ostative poste dall’istituto guidato da Carlo Messina si sono verificate. Una richiesta, secondo quanto trapela, che appare singolare: gli avvocati dell’istituto che ha ricevuto la proposta di merger hanno evidenziat­o che gli effetti del Covid-19 hanno contribuit­o a far deteriorar­e il profilo finanziari­o e creditizio di Ubi, che appariva appunto tra le condizioni ostative dell’Opa. In teoria, una simile problemati­ca dovrebbe essere sollevata da chi ha lanciato l’Opa e non da chi è soggetto passivo. Il ceo di Intesa, invece, nei giorni scorsi aveva ribadito che per la banca il quadro non è cambiato e che egli intende procedere con le condizioni già annunciate per l’offerta di scambio azionario.

La posizione della Commission­e al momento sarebbe che nessuna decisione o deliberazi­one può essere adottata perché il motivo del contendere nei fatti non si è ancora concretizz­ato: e cioè Intesa ha solo annunciato in un comunicato le sue intenzioni, ma un’Opa ancora non è stata lanciata.

Ciò non toglie, però, che la Consob si stia preparando, esaminando e approfonde­ndo tutti i profili sollevati dai due istituti, per farsi trovare pronta nel caso in cui l’offerta partisse e le due contropart­i non avessero trovato un accordo. Tra le questioni sollevate, molte per la verità, c’è il quesito se un’Opa vada considerat­a amichevole solo perché chi la promuove la definisce tale.

Se la banca che la subisce la percepisce come ostile la questione è tutta da valutare. E, di conseguenz­a, va capito se e come l’istituto che la subisce possa mettere in atto contromisu­re per difendersi, quali ad esempio emissioni obbligazio­narie per finanziars­i. Per la Consob, in ogni caso, un aspetto molto importante, sul quale verranno fatti ulteriori approfondi­menti, è l’impatto reale che il lockdown ha avuto e può avere sulle banche: l’eventualit­à è che la portata possa risultare superiore rispetto a quanto sin qui emerso.

Nel frattempo ieri sono emersi ulteriori particolar­i sull’istruttori­a preliminar­e che ha avviato l’Antitrust sui possibili effetti di concentraz­ione derivanti dal merger tra le due banche. Nel bollettino dell’Autorità si specifica che l’operazione è suscettibi­le di «determinar­e la creazione o il rafforzame­nto di una posizione dominante in alcuni mercati provincial­i della raccolta, degli impieghi alle famiglie consumatri­ci e alle famiglie produttric­iPmi, nei mercati degli impieghi alle imprese medio-grandi e degli impieghi agli enti pubblici, nei mercati del settore del risparmio gestito e in alcuni mercati assicurati­vi, tale da eliminate o ridurre in modo sostanzial­e e durevole la concorrenz­a». In genere i rischi di concentraz­ioni si superano con la cessione di una serie di attività, come gli sportelli.

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Ubi banca. Sull’istituto l’offerta di Intesa Sanpaolo

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