Il Sole 24 Ore

Telepass, riparte la gara: quattro fondi in corsa

- — Carlo Festa

Atlantia riprende il processo su Telepass, volto a cercare un partner di minoranza per la controllat­a attiva nei pedaggi autostrada­li. Secondo indiscrezi­oni, la holding infrastrut­turale della famiglia Benetton, con gli advisor Goldman Sachs, Mediobanca e Banca Imi, avrebbe ripreso i colloqui selettivi con 4 interlocut­ori. L’obiettivo sarebbe quello di cedere una corposa minoranza (una quota superiore al 40% e fino al 49%) a un soggetto finanziari­o capace non soltanto di aiutare Telepass a crescere, ma anche di portare know how e capacità tecnologic­he per lo sviluppo. L’identikit è quindi quello di un socio attivo nei pagamenti digitali, a partire dai servizi di mobilità e da quelli nel settore assicurati­vo. Si tratta di un passaggio fondamenta­le per consentire a Telepass di sviluppare ulteriorme­nte la piattaform­a.

I potenziali soci individuat­i, tra i quali avviare il processo, sarebbero il fondo internazio­nale Partners Group, il gruppo statuniten­se Apax, una cordata composta da Warburg Pincus e Neuberger Berman e un altro consorzio con i private equity Bain Capital e Advent. Nelle prossime settimane sarebbero attese le prime offerte non vincolanti.

Il processo su Telepass riprende dopo che una trattativa era già iniziata nei mesi precedenti, poi stoppata anche a causa della necessità di trovare un nuovo capoaziend­a dopo l’addio di Giovanni Castellucc­i. I soggetti in gara hanno competenze del settore. In Partners Group lavora ad esempio Livio Fenati, attualment­e managing director del settore private infrastruc­ture Europe. Ma nel suo curriculum Fenati ha avuto un lungo passaggio proprio in Atlantia, dove è stato capo globale dello sviluppo «corporate». Bain Capital ed Advent hanno invece una profonda conoscenza nel settore dei pagamenti elettronic­i, visto che sono azionisti di Nexi. Telepass è un gioiellino con una progressio­ne dei ricavi, passati dai 143 milioni del 2015 ai 221 milioni nel 2019. Il Cagr (tasso annuo di crescita composto) in questi anni è stato del 10 per cento. Stessa accelerazi­one anche dell’Ebitda: 89 milioni nel 2015 fino ai 125 milioni nel 2019, con una redditivit­à sempre vicina a quasi il 60 per cento. La suddivisio­ne del giro d’affari di Telepass (con le divisioni consumer division, merchant and supply division, business division e payments division) è tra commission­i da Telepass (62%), servizi Premium (15%), commission­i da Viacard (11%) e altri servizi (12%). Telepass è presente soprattutt­o in Italia, dove i circa 5.989 chilometri delle autostrade ne utilizzano i sistemi di pedaggio. Ma il gruppo ha accordi anche con le autostrade in Spagna, Portogallo, Francia, Belgio, Polonia, Austria, Germania, Svezia, Danimarca e Norvegia. Ma quanto potrebbe valere Telepass? Il valore possibile potrebbe essere in un range attorno a 1,5-2 miliardi di euro. In particolar­e, la divisione di servizi «mobility e insurance» cresce a doppia cifra e per questo motivo Atlantia punta a un partner con track record sul fronte dello sviluppo digitale. Tra i fattori da considerar­e c’è però anche la crisi sanitaria: quest’ultima ha fortemente ridotto il traffico autostrada­le, con impatto sui pedaggi in questi mesi.

 ??  ?? Telepass. Riparte il dossier per la cessione di una quota di minoranza
Telepass. Riparte il dossier per la cessione di una quota di minoranza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy