Telecom, la mossa delle torri: su Inwit chiude con Ardian
Alla cordata dei fondi il 49% della società che avrà la quota di Tim in Inwit Ora il cda bussa al Governo per la rete unica - Il Covid pesa sui ricavi del trimestre
Il consiglio Telecom invita il Governo a scendere in campo a favore della rete unica, mentre Elliott ha ridotto ancora i suoi diritti di voto allo 0,136% per una posizione lunga complessiva del 4,998%. E nel frattempo la compagnia concede l’esclusiva a Ardian per rilevare una “consistente” quota di minoranza nella scatola societaria dove sarà spostata la quota in Inwit, oggi paritaria con quella di Vodafone dopo la fusione tra il parco torri mobili dei due gruppi in Italia. La vera sorpresa del cda sulla trimestrale è proprio l’operazione negoziata con la cordata di investitori capeggiata dal fondo di private equity francese, cui si è aggiunto anche il fondo inglese Canson. Nomura - che ha come senior advisor l’ex ad Telecom Marco Patuano - sta curando l’operazione per conto dei fondi.
L’operazione su Inwit è completamente diversa da quella che si stava discutendo prima del lockdown, dove Telecom e Vodafone avrebbero ceduto il 12,5% ciascuna per scendere al 50%. A marzo, quando si era vicini a un accordo, tutto è stato sospeso e nel frattempo i due partner hanno venduto l’8,6% di Inwit con un collocamento accelerato che ha abbassato il controllo congiunto al 66,4%. Adesso invece Telecom ha deciso di cedere autonomamente parte delle proprie azioni, mentre Vodafone, per il momento, non considera di scendere ulteriormente rispetto al 33,2% detenuto. L’ipotesi è che la cordata Ardian rilevi il 49% del pacchetto di azioni Inwit che sarà appunto trasferito in una società ad hoc di cui Telecom avrà la maggioranza del 51%. In trasparenza vuol dire che l’esposizione economica di Telecom su Inwit scenderà al 16,9% rispetto al 60% che aveva tenuto per sè al momento della quotazione in Borsa della società nata dallo scorporo delle torri per la telefonia mobile. Il prezzo di riferimento sono i 9,6 euro per azione pagati dal mercato nell’accelerated bookbuilding, il che vorrebbe dire per Telecom monetizzare una cifra superiore a 1,5 miliardi, portando a 2,2 miliardi l’incasso complessivo su Inwit, considerato il collocamento già effettuato e il dividendo straordinario. Al patto con Vodafone dovrebbe comunque essere apportata la quota, paritetica, del 25% come era nei programmi iniziali.
La formula dell’operazione con Ardian anticipa quella che dovrebbe concretizzarsi con il fondo di private equity Usa KKR, che ha già l’esclusiva per trattare l’acquisto del 40% circa della rete fissa secondaria, ancora da scorporare in una società ad hoc, enterprise value stimato di 7,5 miliardi, di cui 4,2 miliardi di equity.
Le operazioni straordinarie sono finalizzate a ridurre il debito, insieme con la cassa generata. A fine marzo l’indebitamento finanziario netto, 26,7 miliardi, è risultato infatti inferiore di 1,8 miliardi rispetto al livello di un anno prima e di 923 milioni rispetto al 31 dicembre. L’operating free cashflow si è attestato a 788 milioni, con un incremento del 14% rispetto al primo trimestre 2019.
I ricavi hanno risentito del lockdown, come nel resto del settore, con un calo dell’ 8,4% a 4 miliardi. La nota Telecom segnala però che la perdita di linee fisse nell’area consumer si è ridotta, azzerandosi del tutto ad aprile. L’Ebitda a livello organico è calato del 7,5% a 1,8 miliardi. L’utile netto attribuibile ai soci della controllante è cresciuto del 239% a 560 milioni, beneficiando in particolare della plusvalenza di 441 milioni ( intorno ai 400 milioni l’effetto netto) contabilizzata a seguito della fusione di Inwit con le torri Vodafone.
Mentre in Brasile proseguono i contatti per rilevare una parte del business mobile di Oi, in Italia si punta ancora alla fusione con Open Fiber. «Il consiglio - si legge nel comunicato - auspica che il Governo assuma un’iniziativa tra tutte le parti coinvolte per giungere a una rete d’accesso unica che arrivi nelle case di tutti gli italiani». Qualcosa, pare, si starebbe muovendo. Intanto il titolo è rimbalzato del 5,35%, terminando la seduta in Piazza Affari a 0,38 euro.