Il Sole 24 Ore

Specializz­andi: 4.200 borse in più, 6mila restano fuori

- Mar. B. B.Gob.B. Gob.

Una iniezione di 4200 borse di specializz­azione in più per formare i nuovi medici da assoldare tra 4-5 anni in un Servizio sanitario nazionale che dovrà essere rafforzato dopo lo tsunami Covid. Grazie ai fondi del Dl Rilancio nel prossimo concorso ci saranno fino a 13mila posti, una quota record se saranno confermati gli 8900 dell’ultimo bando (8mila ( 8mila borse nazionali e 900 regionali). Ma i nuovi posti non basteranno a superare una volta per tutte il vituperato imbuto formativo che negli ultimi anni ha escluso tanti laureati in medicina dalle specializz­azioni indispensa­bili per indossare il camice bianco. Si stima che al prossimo concorso si potrebbero presentare in circa 20mila candidati (tra nuovi e vecchi laureati): rischiano di restare esclusi in 6-7mila. 6- 7mila.

In più le risorse stanziate dal decreto (105 milioni per il 2020 e 2021 e 109,2 per il 2022, 2023 e 2024) sono una tantum. « L’aumento dei contratti di formazione specialist­ica, essendo limitato ad un solo ciclo - avverte Carlo Palermo di Anaao Assomed, la sigla degli ospedalier­i - non risolve il problema dell'imbuto formativo. In base ai dati noti, si può prevedere che circa 6000 medici neo laureati rimarranno esclusi da ogni percorso di formazione post laurea». Per Anaao l’offerta di contratti per il 2021 va portata ad almeno 17mila «se vogliamo mettere fine a questa stortura che crea tante sofferenze. E poi tra il 2020 e il 2025 usciranno dal sistema circa 36.000 medici » .

«Ci « Ci pare assurdo che la formazione dei medici possa valere meno del bonus monopattin­i, per cui il Dl Rilancio stanzia 120 milioni. Faremo sentire la nostra voce con una grande manifestaz­ione nazionale che tiene insieme 11 sigle » . spiega Giammaria Liuzzi che è l'emblema del giovane medico. È stato da poco assunto da specializz­ando all'ultimo anno con il decreto Calabria e chiamato nella trincea Covid: diventato nel frattempo neo specialist­a all'ospedale Niguarda di Milano «dove aspettiamo di mandare a casa l'ultimo paziente e sarà una vittoria». Liuzzi parla a nome dell'Associazio­ne Liberi specializz­andi ma anche di quella compagine di sigle che respinge al mittente l’offerta di 4.200 borse in più prevista dal dl Rilancio.

«Intanto chiediamo che quei contratti aumentino di almeno il 30% per arrivare alle 6mila borse con 50 milioni di euro stanziati – spiega – e poi è necessario che la misura diventi struttural­e, coprendo un triennio, e si abbandoni finalmente la logica una tantum » . Ma più in generale « è tutto l'impianto della formazione- lavoro che va rivisto – afferma Liuzzi - consentend­o agli specializz­andi di essere operativi in corsia fin dal 1° anno » .

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