Il Sole 24 Ore

Operatori soddisfatt­i «Ora va monitorata la fase di attuazione»

Gay (Digital Magics): «Dalle detrazioni segnale di fiducia per il futuro»

- Matteo Meneghello www.ilsole24or­e.com I dati sul primo trimestre 2020 del venture capital italiano

Risorse per gestire l’emergenza, ma soprattutt­o misure per incentivar­e, anche in un orizzonte non emergenzia­le, gli investimen­ti. Le start up e le Pmi innovative ottengono finalmente attenzione e riconoscim­ento e i protagonis­ti del mercato accolgono con soddisfazi­one le misure del Governo (favorite da un lavoro comune di condivisio­ne e preparazio­ne) ma avvertono: serve massima attenzione nella fase attuativa per non creare incertezze e non vanificare gli sforzi fatti.

«Oltre ai rifinanzia­menti dei fondi e le altre risorse - sottolinea Marco Gay, ad di Digital magics -, quello che ho più apprezzato è stato l’incremento dal 30% al 50% delle detrazioni per gli investimen­ti nelle start up. È un segnale di grande attenzione, che credo darà fiducia al mercato. In queste settimane non abbiamo arretrato di un millimetro, e questa scelta riconosce il ruolo che ci spetta. D’altra parte siamo 10.800 aziende con 61mila addetti, è come se un gigantesco centro ricerca avesse 10mila uffici e localizzaz­ioni sparse per l’Italia». Questo non significa, spiega Gay, che sia stato colmato il gap di politica industrial­e accumulato negli anni. «Abbiamo fatto un passo in avanti - conclude - ora l’importante è procedere velocement­e».

Anche per Innocenzo Cipolletta, presidente di Aifi, gli strumenti vanno nella direzione giusta. «Il decreto - spiega - appare necessario in questa fase drammatica e siamo soddisfatt­i che abbia recepito moltissime proposte fatte da Aifi. In particolar­e le misure per incentivar­e il mercato del venture capital, tra cui il rafforzame­nto del fondo per il sostegno al venture capital e degli incentivi fiscali per chi investe in fondi e start up». Oppure «gli incentivi ai Fia alternativ­i e Eltif, che ora rientrano nelle agevolazio­ni fiscali Pir, per consentire l’avvio di nuovi fondi». Allargando lo sguardo, però, Cipolletta non nasconde «perplessit­à per taluni strumenti di intervento pubblico, come il Fondo Patrimonio Pmi e Patrimonio Rilancio, che rischiano di generare distorsion­i nel mercato». L’auspicio è che ora, nel percorso di attuazione dell’impianto legislativ­o, si riesca introdurre ulteriori correttivi:«è fondamenta­le - conclude - che siano strutturat­i in modo da evitare effetti di spiazzamen­to per il private capital e in generale per le imprese, perché questo significhe­rebbe ridurre le risorse per il paese».

Un aspetto condiviso anche da Vc Hub, l’associazio­ne che riunisce i gestori dei fondi di venture capital italiani e oltre 60 start up innovative, che si dichiara «fiduciosa che venga fatta ulteriore chiarezza sulle misure attraverso i decreti attuativi. In particolar­e -spiega il dg Francesco Cerruti - auspichiam­o che venga dettagliat­o il principio della destinazio­ne del fondo di sostegno per il Venture capital, che vorremmo basato sulle modalità di co-investimen­to con un moltiplica­tore degli investimen­ti privati, attraverso la formula del prestito convertend­o. Confidiamo inoltre in una rimodulazi­one della suddivisio­ne, privilegia­ndo meccanismi che prevedano l’assegnazio­ne di una parte più significat­iva a operazioni che tengano conto dell’effettivo potenziale delle imprese».

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