L’Austria frena la riapertura dei confini
Mentre gli operatori del settore turistico moltiplicano gli appelli perché sia consentito di tornare a viaggiare in sicurezza il prima possibile, l’ipotesi di riapertura delle frontiere continua a generare malumori. A superare le divergenze in Europa, non è bastata la videoconferenza di ieri tra i ministri del settore.
Da più parti si è evocato il 15 giugno come la data che potrebbe segnare l’inizio del graduale ritorno alla libera circolazione in Europa. A lanciare la prima critica verso le riaperture delle frontiere annunciate da Italia e Spagna è stata ieri Parigi, che ha chiesto un maggiore coordinamento a livello europeo. L’affondo più diretto è arrivato dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che ha definito «irresponsabile, alla luce dei dati epidemiologici» la possibile riapertura dei confini con l’Italia.
Al termine del Consiglio turismo è stata la Croazia, presidente di turno della Ue, a dichiarare: «Più possiamo fare insieme meglio è, tuttavia se c’è la possibilità di fare accordi bilaterali, specialmente fra i Paesi con simili situazioni epidemiologiche, allora dovremo farlo per velocizzare la ripresa». Il ministro Dario Franceschini ha parlato della necessità di «un ambizioso piano d’azione europeo a supporto del settore turistico».
Le aziende del settore lanciano un appello per sbloccare i viaggi il prima possibile