Per il private equity è ripartita la caccia
Dai dossier Telepass e diritti Serie A al focus sulle Pmi d’eccellenza
Le Pmi, soprattutto quelle attive in settori come alimentare, pharma, software, digitale, energia e infrastrutture, stanno ripartendo e, assieme a loro, gli investimenti dei fondi di private equity. Questi ultimi, anche nei momenti più bui dell'emergenza sanitaria, non hanno mai smesso di realizzare transazioni. E ora il mercato degli investimenti in Pmi si prepara a ripartire, anche se con cautela da parte degli stessi investitori. Tra gennaio e febbraio secondo le elaborazioni di Goetz Partners ci sono state 23 operazioni di private equity, mentre a marzo c'è stata la grande frenata con solo 2 transazioni. Poi in aprile il mercato ha cominciato a riprendersi (con 7 deal), e ora si attende fine maggio e il mese di giugno per capire l'entità della ripresa. La lista dei dossier in circolazione è lunga, due le operazioni di maggiori dimensioni in questa fase: la cessione di una quota (probabilmente il 49%) di Telepass, società dei pedaggi autostradali di Atlantia. In corsa ci sono fondi come Warburg Pincus (a fianco di Neuberger Berman), Partners Group, Apax e Bain CapitalAdvent. Si tratta della transazione maggiore in circolazione, con una valutazione attorno ai 2 miliardi. In evoluzione è anche l'operazione nel radar del fondo internazionale Cvc, che punta a acquisire il 20% dei diritti tv del calcio italiano: la trattativa è in corso con la Lega Serie A per un valore di 2,2 miliardi. Proprio Cvc è tra i fondi che in questo momento credono di più nell'Italia: il gruppo finanziario inglese sta infatti trattando anche l'acquisizione del gruppo farmaceutico campano Genetic. Le offerte sono arrivate negli scorsi giorni e Cvc è in vantaggio su altri fondi come il private equity spagnolo ProA Capital. Il settore alimentare resta in cima alle preferenze. Uno dei dossier che dovrebbe maturare, tra quelli di maggior eco, è quello della casa veneta di produzione di vini Botter, i cui azionisti familiari sono in trattativa da diversi mesi con il private equity Clessidra e con Italmobiliare (in minoranza). L'operazione dovrebbe concretizzarsi a fine maggio grazie anche alle linee di credito fornite da un consorzio bancario formato da Ubi Banca, BancoBpm, Bnl e da alcuni fondi di debito come Muzinich (tramite due veicoli) e altri. A vendere sono la famiglia fondatrice e Idea Taste of Italy con una valutazione che secondo i rumors potrebbe essere attorno ai 300 milioni. «Sul fronte delle nuove operazioni, si stanno avviando una serie di processi soprattutto in settori quali l’alimentare, il mondo degli ingredienti e aromi, la tecnologia e il software e il settore farmaceutico. In questi mesi i fondi di private equity stanno svolgendo inoltre un lavoro intenso sul loro portafoglio, per capire l’impatto del Covid sull’andamento dell’esercizio. Nell’ambito di questo lavoro rientra anche la ricerca di opportunità di add-on, in quanto la situazione attuale in un contesto non semplice presenta anche interessanti opportunità di aggiungere scala industriale» spiega Lorenzo Astolfi, ad di Alantra. Proprio sul fronte degli add-on si contano al momento almeno una decina di operazioni. Nel settore energia c’è da segnalare l'operazione alle battute finali tramite la quale il gruppo Eqt acquisirà Bosch Energy and Building Solutions Italy. Inoltre, sempre in questo filone, Mandarin Capital ha acquisito il gruppo toscano Abc Morini per unirlo alla piattaforma Margot e costituire un polo degli accessori nel settore del lusso.