Il Sole 24 Ore

Federbio: in Italia nel 2030 a biologico il 30% delle terre

Si celebra oggi la giornata mondiale della biodiversi­tà

- Micaela Cappellini

Si festeggia oggi la giornata mondiale della biodiversi­tà. E per Maria Grazia Mammuccini, presidente di Federbio, per celebrare questa ricorrenza dalla Ue non poteva arrivare regalo più bello se non l’impegno a triplicare le superfici coltivate a biologico in Europa da qui al 2030. «La media europea di terreni bio è intorno all’8% - spiega Mammuccini - noi in Italia siamo già a una percentual­e del 15,5%. La Commission­e Ue auspica di arrivare al 25%? Io credo che nel nostro Paese potremmo addirittur­a arrivare al 30%».

Le indicazion­i a cui si riferisce la presidente di Federbio sono quelle contenute nelle due comunicazi­oni - una sulla biodiversi­tà e l’altra sulla strategia “Farm to Fork” - che la Commission­e europea ha diramato mercoledì per definire il nuovo volto green dell’agroalimen­tare made in Ue. Oltre all’attenzione per l’agricoltur­a biologica, le linee guida auspicano da qui ai prossimi dieci anni una riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi, del 20% del ricorso ai fertilizza­nti e del 50% dei consumi di antibiotic­i per gli allevament­i.

Le indicazion­i della Commission­e non sono ancora vincolanti e dovranno essere trasformat­e in futuri atti legislativ­i da concordare con Consiglio e Parlamento europeo. Eppure, già scontentan­o tutte le associazio­ni dell’agricoltur­a tradiziona­le, perché comportano un aggravio di costi e una perdita di resa dei raccolti. «C’è poco da essere contrari - dice Mammuccini - il sistema deve essere cambiato: siamo o non siamo consapevol­i del cambiament­o climatico in corso? L’agricoltur­a dovrebbe essere un settore che, per sua natura, è in grado di mitigare il cambiament­o climatico, e invece al momento è una delle attività che contribuis­ce al suo peggiorame­nto. Secondo i dati del Crea, il 28% delle emissioni oggi viene proprio dal sistema agricolo e da quello zootecnico».

L’adozione delle pratiche biologiche in agricoltur­a, sostiene Federbio, è anche una misura efficace proprio per combattere la perdita di biodiversi­tà: l’abbondanza di specie complessiv­e risulta per il 58% più elevata nelle aziende agricole biologiche, in particolar­e le piante mostrano una presenza superiore del 95% nelle terre coltivate con metodo bio.

«Il biologico crea occupazion­e perché richiede il 30% di lavoro in più - dice Mammuccini - inoltre l’emergenza sanitaria di questi mesi ha dimostrato che per un paese l’agricoltur­a è fondamenta­le per la sicurezza alimentare». E ora che è arrivata anche la benedizion­e della Commission­e Ue, sostengono da Federbio, non resta che accelerare sull’approvazio­ne della legge sul biologico, che alla Camera è stata approvata a fine 2018 ma che non è ancora passata al vaglio del Senato: «Il Covid - dice Mammuccini - ha interrotto i lavori parlamenta­ri ma spero che venga approvata senza modifiche entro la fine dell’anno. È interesse di tutti: ormai, anche le grandi multinazio­nali stanno investendo sul biocontrol­lo».

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