Turismo, negli aiuti regionali il voucher per una notte in più
La mappa degli interventi a sostegno di un settore travolto dal crollo delle prenotazioni In primo piano le iniezioni di liquidità con crediti a tassi agevolati e a fondo perduto
Non solo aiuti statali. Per tentare di arginare la falla del turismo scendono in campo anche le Regioni. E lo fanno con un cocktail di strumenti ad hoc pensati e riservati alle imprese del turismo (ma in quache caso anche del commercio e dell’artigianato). Tra gli strumenti tradizionali e soprattutto finanziariamente sostenibili svetta il credito garantito, ma in molti stanno ricorrendo, anche grazie a riserve non utilizzate, al fondo perduto. Tra gli strumenti nuovi che stanno prendendo piede c’è il voucher per i turisti: che in Piemonte e in Sicilia equivale a una notte in più rispetto alla prenotazione a carico regionale che nelle intenzioni dovrebbe attirare le famiglie nelle strutture alberghiere, b&b, pensioni e campeggi. Con la speranza di limitare i danni di una crisi sinora devastante.
Con un milione di posti di lavoro in fumo e 120 miliardi volatilizzati, secondo le stime di Confturismo-Confcommercio, il settore del turismo rischia di chiudere il 2020 con uno tsunami economico. E mentre il Governo stanzia 4 miliardi di euro, di cui 2,4 miliardi legati ai bonus vacanze, in soccorso al settore arrivano le Regioni. Con budget, progetti e tempistiche diverse, ma con un unico obiettivo: tentare di contenere il collasso di un settore che vale circa il 13% del Pil.
Le iniziative al Centro-Sud
La liquidità è il fil rouge che lega molti progetti: la Sardegna ha stanziato 14,5 milioni di euro per offrire alle micro e piccole imprese del turismo finanziamenti a tasso zero. Lo stesso ha fatto l’Abruzzo, rimodulando fondi Fesr 2014-20 e destinando 10 milioni alla filiera turistica: «Stanzieremo un altro pacchetto di fondi di cui circa 18 milioni dovrebbero andare al turismo - spiega l’assessore Mauro Febbo - ma abbiamo una potenza di fuoco limitata. Speriamo in interventi più sostanziosi dal Governo».
Il Lazio ha appena varato un piano salva-turisti che vale 20 milioni ed è aperto alle domande fino al 5 giugno. Il provvedimento «ad oggi unico in Italia, è frutto dell’ascolto e del confronto continuo con gli organismi di rappresentanza e le associazioni di categoria del comparto Turismo – dice l’assessora regionale Giovanna Pugliese -. Speriamo che altre Regioni possano fare altrettanto». Un pacchetto rivolto a un comparto che nella regione conta ben 8mila strutture. Maxi piano in soccorso del turismo anche in Sicilia: «Abbiamo messo 75 milioni di euro a disposizione del rilancio di un settore - ha detto l’assessore Manlio Messina - che in due mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, ha registrato un crollo pari al 95% con punte del 100 per cento: abbiamo perso il turismo di Pasqua e primavera, speriamo di riuscire a salvare almeno parte della stagione estiva dando un contributo affinché le imprese siciliane possano trovare un ristoro». La Puglia sta investendo per riattivare concretamente il turismo con 50 milioni a copertura di spese di attivo circolante e 40 milioni per il bonus occupazione: «Il piano coniuga la sopravvivenza delle imprese e le esigenze dei lavoratori, ovvero, la possibilità, per tutto il sistema turistico ricettivo e per quello culturale, di restare aperti con i lavoratori in servizio», precisa Loredana Capone, assessora regionale.
Gli interventi al Nord
Il Friuli Venezia Giulia erogherà fino a 4mila euro alle strutture danneggiate dall’emergenza a ristoro delle perdite. «Si tratta di un aiuto concreto, riconosciuto a chi opera nei settori più colpiti dalla pandemia - dice l’assessore Sergio Emidio Bini -. Uno sforzo importante per sostenere un tessuto economico duramente messo alla prova».
In Piemonte oltre a un bonus a fondo perduto la Regione ha lanciato il “Voucher Estate in Piemonte”: «La Regione - spiega l’assessora Vittoria Poggio - contribuirà pagando alle strutture una notte aggiuntiva oltre a quelle già prenotate dal cliente e quella messa a disposizione dalla struttura, per incentivare ulteriormente i soggiorni».
Maxipacchetto anche il Liguria: la Regione si è mossa a tutto campo, dai finanziamenti al fondo perduto, passando per i corsi di formazione per il personale. «Si tratta di un primo insieme di forti interventi su un comparto fondamentale per la Liguria in termini di ripresa dell’occupazione nell’immediato, ma anche e soprattutto una scommessa per il futuro con la formazione e il sostegno per chi quest'anno non potrà rientrare al lavoro», spiega l’assessore regionale Gianni Berrino.
Articolato il piano messo in campo dall’Emilia Romagna che ha anticipato l’apertura degli stabilimenti a sabato scorso e che sta pensando ad aiuti ad hoc da 5 milioni per i gestori delle spiagge. «Questo è il momento di far scattare una grande reazione, che può portare il turismo verso nuovi e più ambiziosi traguardi - dice l’assessore Andrea Corsini -. Certo è che gli aiuti regionali non basteranno a salvare questo settore: ci vorrà un intervento pesante del Governo e anche della Ue».
Se alcune Regioni si sono già mosse, altre sono al lavoro: è il caso della Valle d’Aosta che sta studiando un contributo a fondo perduto per il settore turisticoricettivo. E anche il Veneto che in settimana dovrebbe varare un pacchetto ad hoc. Chi non ha allocato risorse per sostenere il turismo in modo specifico, ha comunque incluso le imprese del settore nei pacchetti varati durante emergenza. Lo ha fatto, tra le altre, la Lombardia che - a fronte di piccoli stanziamenti per i bivacchi e gli impianti di risalita - ha attivato il progetto “Credito adesso evolution” con un budget di 67 milioni di euro per i finanziamenti a cui si aggiungono 7,3 milioni per il Fondo abbattimento tassi. «L’obiettivo è immettere liquidità sul mercato, dare agli imprenditori le risorse necessarie per ripartire», chiosa l’assessora Lara Magoni.
Voucher estate: Piemonte e Sicilia regalano una notte in più alle strutture rispetto alle prenotazioni