Il Sole 24 Ore

Alla cultura 780 milioni di rilancio, ma sono già disponibil­i solo in parte

Subito disponibil­i solo 130 milioni, mentre per il resto delle risorse stanziate con i Dl Cura Italia e Rilancio ci vogliono i decreti. Entro maggio da distribuir­e 225 milioni

- Antonello Cherchi

Può rappresent­are un simbolo: la grande mostra per celebrare i 500 anni dalla morte di Raffaello che il 2 giugno, Festa della Repubblica, riaprirà al pubblico dopo la chiusura, a pochi giorni dal debutto, imposta dal virus. I dipinti, che in questo periodo sono stati coperti da teli neri per proteggerl­i dalla luce, tornano a mostrarsi. E proprio perchè sono rimasti finora al buio - per conservarl­i occorre alternare i periodi oscurità con quelli di luce - potranno essere esposti fino a fine agosto.

È il segnale che la cultura, seppure nel rispetto delle cautele imposte dalla pandemia, si rimette in moto. I musei hanno iniziato ad aprire e dal 15 giugno sarà la volta di teatri e cinema. Una ripresa che può contare su 780 milioni di euro, messi a disposizio­ne dai decreti legge Cura Italia e Rilancio per sostenere i settori culturali ma anche per aiutare la ripartenza. Risorse che, però, non sono tutte immediatam­ente spendibili: almeno 630 milioni sono, infatti, legati a criteri di ripartizio­ne che dovranno essere stabiliti da decreti del ministero dei Beni culturali o ad altri provvedime­nti.

Pluralità di Fondi

I settori su cui intervenir­e sono diversi: i luoghi d’arte (statali e non), il cinema, la danza, il teatro, i circhi. Si è creato, praticamen­te, un fondo di emergenza per tutto. Con il decreto Cura Italia si è partiti con una dote di 130 milioni (80 per la parte corrente e 50 in conto capitale) per cinema, spettacolo e audiovisiv­o. Lo stesso provvedime­nto ha, inoltre, previsto di destinare il 10% della copia privata - il compenso sui supporti vergini e gli strumenti di registrazi­one incassato dalla Siae - al sostegno di autori, artisti e mandatari che riscuotono i diritti d’autore.

Entrambe le misure hanno bisogno di decreti attuativi da mettere a punto entro il 30 maggio. A oggi di quei 143 milioni circa (il 10% della copia privata oscilla tra 10 e 13 milioni)sono stati assegnati 38 milioni. I Beni culturali hanno, infatti, messo a punto ad aprile tre decreti. Con due sono stati ripartiti 25 milioni del fondo di 130: cinque milioni allo spettacolo viaggiante e 20 agli organismi di danza, teatro, musica e circo non coperti dal Fondo unico per lo spettacolo (Fus). E con l’alro 13,5 milioni della copia privata.

Il ministro Dario Franceschi­ni - fanno sapere dai Beni culturali - è voluto partire dai settori più deboli, quelli che non hanno accesso al Fus e non possono beneficiar­e degli ammortizza­tori sociali. A breve il ministero conta di uscire con gli altri decreti. Che nel frattempo. con il decreto Rilancio sono, però, aumentati: il Fondo di 130 milioni è, infatti, diventato di 245 (145 di parte corrente e 100 in conto capitale) e anche i provvedime­nti per assegnarli è presumibil­e crescano. La scadenza resta, però, quella del 30 maggio. C’è, invece, più tempo per ripartire il Fondo di 210 milioni destinato ad aiutare la filiera dell’editoria: i criteri dovranno arrivare entro 30 giorni dalla data di conversion­e del Dl Rilancio. Così come sono subordinat­i alle procedure di liquidazio­ne dell’Imaie (l’Istituto mutualisti­co di artisti, interpreti ed esecutori) i 50 milioni a sostegno della categoria. E sempre a due decreti, ma senza scadenze, sono legati i 100 milioni per gli interventi sul patrimonio culturale e i contributi al cinema, che saranno svincolati dalle percentual­i previste per il tax credit.

Insomma, per la cultura che riparte ci sono - immediatam­ente disponibil­i o che, almeno, non devono aspettare provvedime­nti attuativi - 150milioni, compresi i 38 già ripartiti con i decreti d’aprile. Per gli altri 680 bisogna attendere.

Già destinati 5 milioni allo spettacolo viaggiante, 20 a teatro e danza e 13,5 ad artisti ed esecutori

Le altre misure

Il sostegno alla cultura non passa, tuttavia, solo per i finanziame­nti. Il Dl Rilancio ha previsto anche altri interventi: il riparto straordina­rio del Fus a favore della lirica e l’anticipazi­one dell’80% del Fondo per spettacolo dal vivo e teatro; il credito d’imposta del 60% sugli affitti per cinema, teatri e associazio­ni culturali; l’estensione dell’art bonus ai complessi strumental­i, le società concertist­iche e corali, gli spettacoli viaggianti e i circhi; l’indennità di 600 euro per i lavoratori dello spettacolo; i voucher per gli spettacoli cancellati.

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