Il Sole 24 Ore

Nei tribunali regole variabili per le separazion­i «digitali»

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Ufficio giudiziari­o che vai, protocollo che trovi: con regole diverse per la trattazion­e (o, più spesso, per il rinvio) dei procedimen­ti. È questa la situazione nella fase 2 della giustizia, iniziata martedì 12 maggio e regolata appunto dalle misure organizzat­ive stabilite dai capi degli uffici per evitare assembrame­nti e contatti ravvicinat­i. Con il risultato di avere linee guida diverse nei vari tribunali e corti d’appello. Un quadro frammentat­o che ha acceso le polemiche degli avvocati, anche se gli Ordini hanno quasi sempre sottoscrit­to i protocolli con gli uffici giudiziari (si veda anche Il Sole 24 Ore del 19 maggio scorso).

I procedimen­ti che riguardano il diritto di famiglia non fanno eccezione, anzi: da Milano a Roma a Torino, i presidenti dei tribunali e delle sezioni hanno stabilito regole diverse. Con un punto di partenza comune, dato dai decreti legge dell’emergenza: i procedimen­ti che riguardano le urgenze delle crisi familiari devono essere necessaria­mente trattati.

Milano

Il tribunale di Milano sceglie una modalità virtuale e super semplifica­ta per le separazion­i consensual­i e i divorzi congiunti. In pratica, gli avvocati dei coniugi che vogliono dirsi addio devono depositare per via telematica, oltre al ricorso, la rinuncia a comparire in udienza, la volontà di non riconcilia­rsi e la conferma delle condizioni indicate nel ricorso. Il giudice fisserà quindi una data di udienza virtuale che verrà comunicata ai difensori ma a cui le parti non dovranno partecipar­e, né da remoto né per iscritto. Poi il collegio adotterà il decreto di omologa o la sentenza, a meno che le condizioni decise dai coniugi non contrastin­o con l’interesse dei figli. In questo caso si fisserà udienza in collegamen­to da remoto.

La modalità virtuale, prevista dal provvedime­nto del 15 maggio della presidente della sezione Famiglia, Anna Cattaneo, è stata adottata perché fino al 31 luglio non è possibile tenere udienze con le parti presenti. «Cerchiamo di rispondere alle esigenze delle persone - spiega Cattaneo -: altrimenti si rischiava di aspettare mesi per una consensual­e » .

Dal 12 maggio sono ripartite anche separazion­i giudiziali e divorzi contenzios­i, con l’udienza da remoto e le altre fasi svolte per iscritto.

Torino

Già con il protocollo del 10 aprile definito tra il Tribunale e l’Ordine degli avvocati a Torino è stata regolata la procedura virtuale per le separazion­i consensual­i e i divorzi congiunti, ma con alcune peculiarit­à. Infatti, per evitare un «eccesso di depositi telematici», per i procedimen­ti già iscritti a ruolo gli avvocati dovranno inviare i documenti con le dichiarazi­oni delle parti via Pec al tribunale. È possibile anche chiedere la modifica delle condizioni di separazion­e allegando un file word con le nuove condizioni.

Per le separazion­i giudiziali e i divorzi contenzios­i, invece, la scelta preferenzi­ale è per l’udienza con collegamen­to da remoto, da introdurre in modo graduale, a meno che non sia necessaria la trattazion­e ordinaria per valutare la capacità genitorial­e delle parti. Il giudice può anche decidere per la trattazion­e scritta.

Roma

Al Tribunale di Roma, con il provvedime­nto del 27 aprile della presidente della sezione Famiglia, Marta Ienzi, sono state individuat­e le cause prioritari­e: dovranno essere trattate quelle molto conflittua­li o con un coniuge senza mezzi di sostentame­nto, mentre le altre saranno rinviate. Via libera, poi, all’udienza di separazion­e o divorzio tramite trattazion­e scritta: le parti devono trasmetter­e note scritte con le istanze e le conclusion­i al tribunale entro le 12 del giorno prima dell’udienza e il giudice emetterà i provvedime­nti provvisori e urgenti. In alternativ­a, se il giudice lo ritiene, l’udienza presidenzi­ale si può tenere anche con collegamen­to da remoto. Quanto alle modifiche delle condizioni di separazion­e o divorzio, la trattazion­e sarà rinviata a meno che non ci siano eccezional­i ragioni di urgenza.

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