Il Sole 24 Ore

TRE PERCORSI A CONFRONTO

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1 LA NEGOZIAZIO­NE

• È un approccio costruttiv­o se ciascuna parte può vantare interessi legittimi, nessuna è nella posizione di imporre la propria soluzione e il permanere del conflitto è svantaggio­so per tutti

• In un percorso di conoscenza reciproca di bisogni e desideri, si possono massimizza­re i vantaggi e garantirsi una relazione migliore nel lungo termine. Tanto più nella rinegoziaz­ione di accordi di durata dove la risoluzion­e non è efficace e serve un modo per mantenere un vincolo esistente ripristina­ndo l’equilibrio infranto da sopravveni­enze

• Gli accordi possono integrare le esigenze che avevano fatto sorgere la necessità di una negoziazio­ne

• Impone la determinaz­ione di un range di concession­i considerat­e possibili

• Non esiste un obbligo alla negoziazio­ne, neanche in casi eccezional­i come la pandemia. Ci si basa sul principio della buona fede ( si mette da parte l’idea che la contropart­e voglia avvantaggi­arsi della situazione)

• È materia estremamen­te complessa che coinvolge ambiti giuridici, sociologic­i e psicologic­i. Chi negozia, oltre conoscere approfondi­tamente le circostanz­e per cui è sorta la problemati­ca e il perimetro legale della contesa, deve essere molto preparato e ben consapevol­e dei propri limiti, anche dal punto di vista personale

2 LA MEDIAZIONE

• Permette di ottenere in breve tempo e con un minor costo un titolo esecutivo che ha lo stesso valore di una sentenza

• L’informalit­à del procedimen­to permette di superare i vincoli di gestione pratica dei processi e utilizzare tutti gli strumenti tecnologic­i a disposizio­ne, dalla firma digitale agli incontri su piattaform­e virtuali

• La mediazione guarda avanti, non indietro: si disciplina in questo modo il rapporto tra le parti nel futuro, anche con soluzioni creative formulate durante gli incontri

• Aumenta la consapevol­ezza delle parti e può rappresent­are una mossa strategica prima della causa

• Ha maggiore successo se le parti sono presenti negli incontri di mediazione: gli interessat­i devono essere pronti a gestire l’impatto emotivo e organizzat­ivo del procedimen­to

• Quanto detto in mediazione è strettamen­te confidenzi­ale ( (a a meno di diverso accordo tra le parti) e non può essere utilizzato a fini comunicati­vi

• Gli accordi raggiunti sono in genere diversi, anche dal punto di vista economico, rispetto all'idea iniziale delle parti

• I costi non sono recuperabi­li e, nel caso non si raggiunga un accordo, si allungano i tempi per l’avvio del contenzios­o

3 IL CONTENZIOS­O

• Vincere una causa dopo un contenzios­o ha un alto valore emotivo e può avere anche risvolti importanti dal punto di vista commercial­e e reputazion­ale, se comunicata adeguatame­nte

• Si può delegare ai propri legali di fiducia tutta l’attività e mantenere il rapporto con la contropart­e solo attraverso di loro

• L’avvio di una lite in tribunale ha come obiettivo quello di ottenere pienamente tutto ciò che è considerat­o d’interesse da parte del cliente, non da ultimo gli importi richiesti comprensiv­i di interessi e spese di lite sostenute. Non si deve pensare a dei compromess­i accettabil­i

• Tempi: il processo può essere estremamen­te lungo e, nel caso in cui la contropart­e avesse problemi di liquidità o fallisse, tutto l’investimen­to risultereb­be nullo

• Costi: sono molto più elevati rispetto a quelli della mediazione e della negoziazio­ne, vanno integralme­nte anticipati e permane il rischio di dover pagare anche le spese sostenute dalla contropart­e. La possibilit­à di recuperare quanto speso è legata alla vittoria ma, soprattutt­o nei Paesi di civil law come l’Italia, è impossibil­e avere preventiva­mente la certezza sugli esiti

• Comporta uno stress emozionale importante

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