Il Sole 24 Ore

Se il figlio « passa » a carico della propria moglie

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Mio figlio, medico specializz­ando in ospedale con borsa di studio soggetta a gestione separata Inps, ma non soggetta a Irpef, trasferirà la residenza in un appartamen­to di mia proprietà concesso in comodato gratuito. Vorrei sapere se rimarrà fiscalment­e a mio carico, pur avendo un suo autonomo stato di famiglia, e se, quindi, io potrò detrarre le tasse universita­rie, i contributi Enpam, la spesa di iscrizione all’Ordine e le varie spese mediche che sostiene.

Inoltre, nei prossimi mesi mio figlio si sposerà e passerà fiscalment­e a carico del coniuge. Come dovranno essere ripartite le detrazioni tra me e la sua futura moglie?

C. S. - REGGIO EMILIA

Considerat­a l’esclusiva disponibil­ità di redditi esenti da prelievo d’imposta, il figlio potrà essere considerat­o fiscalment­e a carico del genitore ( il diverso stato di famiglia non assume in proposito alcuna rilevanza), che potrà quindi detrarre o dedurre le spese che sostiene a suo favore, fatta eccezione per i contributi previdenzi­ali, da considerar­e indeducibi­li in quanto afferenti a redditi esenti ( circolare 20/ E/ 2011, paragrafo 5.5). Analoga preclusion­e è da considerar­e estesa alla quota di iscrizione all’Ordine, in quanto l’interessat­o non svolge attività profession­ale.

Il genitore e la futura moglie del figlio rapportera­nno poi ai mesi dell’anno la condizione di familiare fiscalment­e a carico ( il vincolo della ripartizio­ne in misura fissa, in quote paritarie del 50 per cento o in forma esclusiva, della detrazione per familiare a carico opera soltanto fra genitori), dando rilevanza solamente alle spese che vengono sostenute da ciascuno nell’ambito temporale in cui si verifica la condizione.

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