Dipendente e forfait, così convivono le due attività
Un dipendente, assunto a tempo pieno in un’azienda che produce elettrodomestici, vorrebbe aprire una partita Iva per svolgere attività di manutenzione e consulenza sia per gli stessi elettrodomestici costruiti dall’azienda di cui è dipendente sia per eventuali altre ditte.
Può aderire al regime forfettario? Essendo per lui un’attività completamente diversa da quella svolta come dipendente, può essere assoggettato all’aliquota agevolata del 5 per cento?
L. D. - GORIZIA
Un lavoratore dipendente può aprire una propria attività imprenditoriale aderendo al regime forfettario se sono rispettati i requisiti di legge. Nel caso specifico, oltre al tetto di ricavi pari a 65mila euro, è necessario evitare di operare prevalentemente con il proprio datore di lavoro, circostanza che pare potersi escludere dal testo del quesito. Pertanto la risposta è positiva sulla possibilità di adottare il regime forfettario.
Quanto poi all’ulteriore possibilità di applicare per i primi cinque anni l’aliquota ridotta del 5 per cento, essa è condizionata dalla circostanza di non eseguire, con la nuova attività, una mera prosecuzione di quella svolta come dipendente. Già il fatto che l’attività di dipendente non sia cessata in sé esclude la causa ostativa, la quale tende a evitare che rapporti di lavoro dipendente siano trasformati, in modo surrettizio, in rapporti di lavoro autonomo, eventualità che nel caso del lettore non può manifestarsi. Oltretutto, nel testo del quesito viene specificato che l’attività svolta come lavoratore autonomo è diversa da quella svolta come dipendente, il che porta a concludere che spetti l’applicazione dell’aliquota agevolata del 5 per cento.