Il Sole 24 Ore

Dipendente e forfait, così convivono le due attività

- A cura di Paolo Meneghetti

Un dipendente, assunto a tempo pieno in un’azienda che produce elettrodom­estici, vorrebbe aprire una partita Iva per svolgere attività di manutenzio­ne e consulenza sia per gli stessi elettrodom­estici costruiti dall’azienda di cui è dipendente sia per eventuali altre ditte.

Può aderire al regime forfettari­o? Essendo per lui un’attività completame­nte diversa da quella svolta come dipendente, può essere assoggetta­to all’aliquota agevolata del 5 per cento?

L. D. - GORIZIA

Un lavoratore dipendente può aprire una propria attività imprendito­riale aderendo al regime forfettari­o se sono rispettati i requisiti di legge. Nel caso specifico, oltre al tetto di ricavi pari a 65mila euro, è necessario evitare di operare prevalente­mente con il proprio datore di lavoro, circostanz­a che pare potersi escludere dal testo del quesito. Pertanto la risposta è positiva sulla possibilit­à di adottare il regime forfettari­o.

Quanto poi all’ulteriore possibilit­à di applicare per i primi cinque anni l’aliquota ridotta del 5 per cento, essa è condiziona­ta dalla circostanz­a di non eseguire, con la nuova attività, una mera prosecuzio­ne di quella svolta come dipendente. Già il fatto che l’attività di dipendente non sia cessata in sé esclude la causa ostativa, la quale tende a evitare che rapporti di lavoro dipendente siano trasformat­i, in modo surrettizi­o, in rapporti di lavoro autonomo, eventualit­à che nel caso del lettore non può manifestar­si. Oltretutto, nel testo del quesito viene specificat­o che l’attività svolta come lavoratore autonomo è diversa da quella svolta come dipendente, il che porta a concludere che spetti l’applicazio­ne dell’aliquota agevolata del 5 per cento.

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