Il Sole 24 Ore

Parcelle legali in bilancio con il criterio di competenza

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Nella mia azienda sono state portate a immobilizz­azioni immaterial­i, considerat­e oneri pluriennal­i, alcune spese legali. Tali spese, che dal punto di vista finanziari­o non sono ancora state sostenute, poiché non fatturate, ma sempliceme­nte comunicate con documenti pro forma di fattura, si riferiscon­o a contenzios­i con il Tar ( Tribunale amministra­tivo regionale) non ancora conclusi. La ratio della capitalizz­azione consistere­bbe nella pluriennal­ità dei contenzios­i, i cui effetti si verificher­anno in futuro, e comunque oltre l’anno. È corretto considerar­e queste spese come una immobilizz­azione?

M. F. - SALERNO

Ipreavvisi di parcella dell’avvocato per una causa legale non rappresent­ano documenti validi per poter imputare e dedurre un costo, né tantomeno per poterlo capitalizz­are. Innanzitut­to, occorre chiarire che le immobilizz­azioni immaterial­i in generale, e gli oneri pluriennal­i in particolar­e, rappresent­ano beni immaterial­i e costi che manifestan­o la propria utilità in più di un esercizio; per utilità deve intendersi l’apporto che tali beni danno al processo produttivo o alla creazione di valore. Una causa legale, di per sé, è un evento straordina­rio e, per definizion­e stessa, non può rappresent­are un onere destinato ad apportare utilità per la creazione di valore. Escludendo, pertanto, la possibilit­à di capitalizz­are tali beni, gli stessi andranno rilevati per competenza, cioè unicamente nell’esercizio di ultimazion­e della causa. La rilevazion­e nei bilanci potrà invece avvenire in riferiment­o agli acconti erogati al legale. Tali versamenti non confluiran­no, tuttavia, nel conto economico, non ritenendos­i la prestazion­e ultimata.

Nel caso di pagamento di preavvisi di parcella dell’avvocato ( annuali o a cadenza differente), la società, presumibil­mente, riceverà fattura, che registrerà rilevando il relativo costo. Al termine dell’esercizio, in applicazio­ne del criterio del tempo economico ( indicato nel principio Oic 18 dell’Organismo italiano di contabilit­à), occorrerà rinviare al futuro la competenza del costo. Ciò avverrà fino alla data di ultimazion­e della prestazion­e ( la causa legale).

Ove, al contrario, l’avvocato emetta preavviso di parcella ( documento non fiscale) e la società non effettui alcun pagamento, quest’ultima non è tenuta a rilevare il costo in bilancio.

Nel primo caso, ai fini della deduzione è utile un riferiment­o alla sentenza della Corte di cassazione, sezione V, n. 24003 del 26 settembre 2019, con la quale viene ribadito il concetto secondo cui i costi relativi a prestazion­i di servizio sono, a norma dell’articolo 109 del Dpr 600/ 1973, di competenza dell’esercizio in cui le prestazion­i medesime sono ultimate, senza che rilevi il momento in cui viene emessa la relativa fattura o effettuato il pagamento. In tali casi, pertanto, la deducibili­tà della prestazion­e avverrebbe al termine della prestazion­e stessa, ovvero alla cessazione o all’esauriment­o dell’incarico.

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