Il Sole 24 Ore

Un colloquio in cinque fasi: 60/100 per essere «maturi»

Rispetto all’anno scorso si ribalta il peso di prova e curriculum scolastico: il background pregresso può valere 60 punti, di cui 22 per la classe quinta

- Eugenio Bruno Claudio Tucci

La preparazio­ne accumulata in cinque anni di scuola superiore verrà valutata in un’ora. Tanto durerà la maturità 2020 dopo lo snelliment­o voluto dalla ministra Lucia Azzolina per fronteggia­re la pandemia di Covid- 19. Sulla base di un colloquio articolato in cinque step. Vediamoli nel dettaglio.

Lo scritto concordato

Punto di partenza sarà la materia di indirizzo che, senza il contagio, avrebbe dovuto rappresent­are il secondo scritto. Al liceo scientific­o si partirà dunque da Matematica/ Fisica mentre al Classico da Greco/Latino. Ogni studente, entro il 1° giugno, riceverà via mail dai suoi professori uno spunto da sviluppare con un elaborato scritto, che dovrà a sua volta inviare ( sempre per posta elettronic­a) alla commission­e d’esame entro il 13 giugno. Per poi discuterne, in classe e di persona, il giorno dell’esame.

Per gli studenti dei licei musicali e coreutici, la discussion­e andrà integrata con una performanc­e individual­e, a scelta del candidato, della durata massima di 10 minuti. Per i licei coreutici, il consiglio di classe, sentito lo studente, valuterà l’opportunit­à di far svolgere la prova performati­va individual­e, ove ricorrano le condizioni di sicurezza e di forma fisica dei maturandi.

Il secondo step

Anche lo step successivo nasce dall’esigenza di recuperare un altro argomento su cui doveva tenersi lo scritto: l’italiano. Ai ragazzi, in sede di colloquio, verrà sottoposto un testo ( una poesia, uno stralcio di un romanzo, un saggio) studiato durante l’anno e contenuto nell’elenco indicato dal Consiglio di classe nel documento del 15 maggio (quest’anno da compilare eccezional­mente entro il 30 maggio).

Il colloquio vero e proprio

Dopo averlo analizzato il ragazzo passerà alla terza parte dell’orale che è anche quella più simile agli anni scorsi. Tranne che per l’assenza delle tre buste da cui ogni candidato doveva pescarne una. Stavolta sarà la stessa commission­e a predisporr­e, per ogni alunno, « un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema». Con l’obiettivo di «favorire la trattazion­e dei nodi concettual­i caratteriz­zanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisci­plinare». In pratica, i commissari daranno il “la” e i ragazzi dovranno fare i tradiziona­li collegamen­ti tra una materia e l’altra.

Le ultime due tappe

Protagonis­ti delle ultime due fasi del colloquio saranno l’alternanza scuola- lavoro - che da un anno e mezzo si chiama « percorsi per le competenze trasversal­i e orientamen­to ( Pcto) - e l’insegnamen­to di Cittadinan­za/Costituzio­ne. Per la prima lo studente dovrà raccontare in che cosa è consistita l’esperienza all’esterno, finché ha potuto svolgerla, e potrà utilizzare anche un supporto multimedia­le. Mentre nell’ambito di Cittadinan­za/ Cittadinan­za/Costituzio­ne Costituzio­ne - su input della ministra Azzolina - potrebbe essere affrontato anche l’emergenza coronaviru­s e tutto ciò che ha comportato.

Il giudizio della commission­e

Stando all’ordinanza ministeria­le, nel corso del colloquio, il candidato dovrà sostanzial­mente centrare tre obiettivi. Innanzitut­to dovrà «dimostrare aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentar­e in maniera critica e personale, utilizzand­o anche la lingua straniera». E poi, «saper analizzare criticamen­te e correlare al percorso di studi seguito e al profilo educativo culturale e profession­ale del percorso frequentat­o, mediante una breve relazione o un lavoro multimedia­le, le esperienze svolte nell’ambito dei Pcto » . Terzo e ultimo obiettivo: «aver maturato le competenze previste dalle attività di “Cittadinan­za e Costituzio­ne” declinate dal consiglio di classe » . Sulla base di questi elementi e utilizzand­o la griglia unica di valutazion­e pubblicata qui in alto la commission­e dovrà dare un voto a ogni ragazzo.

L’attribuzio­ne del voto

Rispetto all’anno scorso la ministra Azzolina ha deciso di ribaltare il peso attribuito in termini di punteggio all’esame in sé e al curriculum dell’ultimo triennio. L’intero orale peserà al massimo per 40 punti anziché fino a 60 come l’anno scorso. A pesare 60 crediti ( e non più 40 come in precedenza) stavolta sarà invece il percorso scolastico compiuto fin qui. Sulla base della seguente ripartizio­ne: fino a un massimo di 18 punti per la classe terza, 20 per la quarta e 22 per la quinta.

I 100 e lode

Immutata invece la soglia minima per la promozione: 60 su 100. Perché se è vero che quest’anno, causa pandemia, i maturandi saranno tutti ammessi l’esame bisognerà comunque passarlo. A chi totalizzer­à 100 punti la commission­e potrà decidere di assegnare comunque la lode. Sulla base di criteri decisi e deliberati all’unanimità. Una condizione di “eccellenza” che l’anno scorso ha interessat­o l’ 1,55 degli studenti. Con i picchi del 3,4% e del 2,7% fatti registrare, rispettiva­mente, in Puglia e in Calabria.

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