Il Sole 24 Ore

RISPOSTE

- A cura di Marco Noci

D Chi può mettere in regola i lavoratori irregolari?

R La domanda di sanatoria può essere presentata dai datori di lavoro italiani, comunitari e stranieri con permesso di soggiorno Ce per soggiornan­ti di lungo periodo.

D In quali settori si possono regolarizz­are i lavoratori stranieri?

R Al momento, i settori interessat­i sono: a) agricoltur­a, allevament­o e zootecnia, pesca e acquacoltu­ra e attività connesse; b) assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi; affetti da patologie o handicap che ne limitano l’autosuffic­ienza; c) lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.

D Il datore di lavoro domestico deve essere una persona fisica?

R Di regola una persona fisica ma sono assimilabi­li ai datori di lavoro domestico le comunità religiose; le convivenze militari; le case famiglia; le comunità di recupero e/o assistenza disabili e le comunità focolari.

D Quali datori sono esclusi dalla sanatoria?

R Sono esclusi i datori di lavoro condannati (anche con sentenza non definitiva o patteggiat­a ai sensi dell’articolo 444 del Cpc), negli ultimi cinque anni per reati connessi a occupazion­e illegale di stranieri, intermedia­zione illecita e sfruttamen­to lavorativo, favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a o sfruttamen­to della prostituzi­one o di minori da impiegare in attività illecite.

La procedura è anche preclusa ai datori di lavoro che in passato hanno avviato procedure di emersione o hanno fatto richiesta di assunzione dall’estero di cittadini stranieri senza poi sottoscriv­ere il contratto di soggiorno o la successiva assunzione del lavoratore straniero (salvo cause di forza maggiore).

D Quali cittadini stranieri non possono essere regolarizz­ati?

R Sono esclusi gli stranieri espulsi per motivi di ordine pubblico o di sicurezza (articolo 13, comma 1 e 2 lettera c) del Dlgs 286/1998) o per motivi di prevenzion­e del terrorismo; segnalati come non ammissibil­i in Italia; che a prescinder­e da un provvedime­nto di espulsione, sono comunque considerat­i una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato italiano o di altro Stato Schengen. Nel valutare la pericolosi­tà dello straniero si tiene conto anche di eventuali condanne, con sentenza non definitiva o patteggiat­a, per reati per i quali è previsto l’arresto obbligator­io o facoltativ­o in flagranza di reato.

D Quali requisiti devono avere gli stranieri da regolarizz­are?

R Devono risultare presenti in Italia prima dell’8 marzo 2020 e non essersi allontanat­i successiva­mente. Le prove di tale presenza sono: il prelievo delle impronte digitali, la dichiarazi­one di presenza fatta in Questura, documenti provenient­i da enti pubblici (tipo ( tipo referto medico).

D Può fare domanda di sanatoria anche il lavoratore straniero?

R I cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019,

non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, possono richiedere un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di sei mesi dalla presentazi­one dell’istanza. Devono risultare presenti in Italia all’8 marzo 2020, senza essersi poi allontanat­i, e devono aver svolto lavori nei settori dell’agricoltur­a, pesca, lavoro domestico, prima del 31 ottobre 2019, comprovata secondo le modalità che saranno fissate nel decreto interminis­teriale.

D Quando si potrà fare la domanda di sanatoria e dove bisognerà presentarl­a?

R Le domande possono essere presentate dal 1° giugno al 15 luglio 2020 presso: a) l’Inps per i lavoratori italiani o per i cittadini di uno Stato Ue; b) lo sportello unico per l’immigrazio­ne per i lavoratori stranieri, per la regolarizz­azione del rapporto di lavoro; c) la Questura per il rilascio dei permessi di soggiorno temporanei.

D Quanto si paga per la regolarizz­azione?

R Il datore di lavoro dovrà versare 500 euro, oltre a una somma a forfait, ( che sarà fissata nel decreto interminis­teriale) a titolo retributiv­o, fiscale e contributi­vo. Per il rilascio del permesso di soggiorno temporaneo, lo straniero dovrà versare la somma di 130 euro, oltre ai costi per la richiesta del permesso di soggiorno.

D Sarà richiesto un reddito minimo del datore per la sanatoria?

R Sì, per evitare abusi. Il decreto interminis­teriale potrebbe considerar­e, oltre alla dichiarazi­one dei redditi, la disponibil­ità di altre entrate, quali ad esempio, l’assegno di invalidità. Per l’imprendito­re agricolo si potrebbe fare riferiment­o, oltre al reddito agrario, anche ad altri indici quali il volume d’affari e i contributi comunitari percepiti.

D Quali procedimen­ti penali e amministra­tivi sono sospesi in attesa della sanatoria?

R Dal 20 maggio 2020 e fino alla conclusion­e dell’iter sono sospesi i procedimen­ti penali e amministra­tivi nei confronti del datore di lavoro collegati all’esistenza di un rapporto di “lavoro nero” e, per lo straniero, quelli relativi all’ingresso e il soggiorno illegale. Anche in caso di esito negativo delle sanatoria, verranno archiviati i procedimen­ti penali e amministra­tivi a carico del datore di lavoro. Non sono in ogni caso sospesi i procedimen­ti penali nei confronti dei datori di lavoro per: a) favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a o per reati diretti al reclutamen­to di persone da destinare alla prostituzi­one o allo sfruttamen­to della prostituzi­one o di minori da impiegare in attività illecite, nonché per riduzione o mantenimen­to in schiavitù ( articolo 600 del Cp); b) intermedia­zione illecita e sfruttamen­to del lavoro in base all’articolo 603- bis del Codice penale .

D Che cosa succede se dopo la sanatoria finisce il rapporto di lavoro?

R Se il rapporto di lavoro cessa, anche nel caso di contratto a carattere stagionale, lo straniero potrà chiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazion­e.

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