Contratti a tempo, stop alle causali
Eliminare definitivamente le causali e i costi aggiuntivi che limitano l’utilizzo dei contratti di lavoro temporanei con maggiori tutele per i lavoratori, ovvero il tempo determinato e la somministrazione di lavoro: è la richiesta avanzata dal presidente di Assolavoro, Alessandro Ramazza, all’assemblea dell’associazione delle Agenzie per il lavoro che si è svolta ieri. «I vincoli al lavoro dipendente a tempo determinato – ha detto – , per via diretta o in somministrazione, hanno già dimostrato, prima dell’emergenza Covid-19, i loro limiti, lasciando scivolare moltissime persone verso forme di lavoro non tutelate o verso la disoccupazione».
Un primo segnale è arrivato dal decreto Rilancio che consente ai datori di lavoro di prorogare o rinnovare i contratti a termine senza apporre le causali fino alla fine di agosto, una prima deroga del decreto Dignità che si chiede di estendere. «Anche quando si avvierà la ripresa le imprese saranno caute e assumeranno per lo più a tempo – è il ragionamento di Ramazza –, sta al legislatore creare le condizioni affinché si prediligano i contratti con maggiori tutele e con la retribuzione tipica del lavoro dipendente, in luogo di altre forme con poche garanzie che vanno fino alle finte partite Iva, al lavoro nelle cooperative spurie funzionali solo a pagare i lavoratori il 20% in meno, fino a quello irregolare e in nero». Su questo punto c’è convergenza con la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi che da tempo propone di cancellare l’incremento dello 0,5% che grava su ogni rinnovo di contratto a termine e di lasciare l’indicazione delle causali alla contrattazione: «come indicato dal premier Conte ci saranno spazi per miglioramenti del decreto Rilancio nella conversione parlamentare – ha detto - , credo sia il tempo di aprire una riflessione su un’esigenza condivisa, ovvero come sostenere la buona occupazione nel 2021. Sono da preferire i contratti a termine rispetto a rapporti di lavoro privi di tutele per i lavoratori».
Ieri una delibera Arera ha reso operativa la riduzione di 600 milioni di euro per le bollette delle piccole imprese.