Alleanza di Sevel con i treni Cfi, tutta la produzione va su rotaia
Già sui binari 20 convogli settimanali con destinazioni europee e italiane La compagnia acquista da Bombardier cinque nuovi locomotori per 15 milioni
È il momento dei treni merci. Già durante il lockdown il cargo ferroviario ha espresso tutte le sue potenzialità, garantendo i servizi di trasporto senza soluzione di continuità e a pieno regime. I treni merci sono centrali anche nella Fase 2. Compagnia ferroviaria italiana (Cfi), impresa privata del trasporto merci ferroviario appena acquisita dal fondo Ania F2i, si è aggiudicata la gara Fca relativa al trasporto dei furgoni prodotti nella fabbrica abruzzese Fossacesia-Sevel (Chieti), stabilimento europeo di punta per la produzione di questi veicoli commerciali (il Ducato, ndr). Lo annuncia Giacomo Di Patrizi, amministratore delegato di Cfi.
«Abbiamo iniziato immediatamente questi trasporti - spiega Di Patrizi al Sole 24 Ore - appena dopo la riapertura causa lockdown, operando da subito circa 20 treni settimanali andata/ritorno di lunga percorrenza per destinazioni italiane ed estere (Francia, Germania, Austria), supportando così l’immediata ripartenza, in termini di consegna del prodotto finito, dello stabilimento». Prosegue Di Patrizi: «Per Fca, in partnership con i loro fornitori di logistica (Sit Rail, Stante Logistics), come Cfi garantiamo già dal 2015 la fornitura via ferrovia (mai fatto in precedenza) di gran parte della componentistica necessaria per alimentare tutti gli stabilimenti italiani, sia con spedizioni dall’estero sia dall’Italia, operando, nel periodo pre Covid, dai 12 ai 14 treni andata/ ritorno a settimana».
«Inoltre - prosegue Di Patrizi - siamo stati l’unica impresa ferroviaria che nel picco della crisi (23 marzo) ha firmato un contratto per la fornitura di locomotori elettrici, in particolare ulteriori 3 locomotori Bombardier Traxx 494, che verranno consegnati a settembre, da aggiungersi ai due precedentemente acquistati a inizio febbraio per un investimento complessivo superiore ai 15 milioni di euro. Puntiamo decisamente a farci trovare sempre più pronti, una volta superate le pur gravi difficoltà del periodo, per dare ai nostri clienti supporto, soluzioni e rapidità di risposte». I locomotori ordinati da Cfi saranno tutti fabbricati nello stabilimento Bombardier di Vado Ligure (Savona).
Compagnia ferroviaria italiana, con ricavi annuali di circa 64 milioni di euro, è il principale operatore indipendente nel trasporto merci ferroviario in Italia e il terzo per fatturato assoluto. Il mercato del Paese è dominato dal Polo Mercitalia, la divisione di Ferrovie dello Stato che, dopo la liberalizzazione del 2008, ha visto la sua quota scendere dal 100% al 51%. Il restante 49% fa capo alle imprese private del cargo ferroviario. Alle spalle di Mercitalia si trova Captrain, controllata delle ferrovie francesi Sncf, seguita da Cfi. Fondata nel 2007, Cfi opera circa 170 treni a settimana che collegano in modo affidabile le principali aree produttive del Paese, da nord a sud e annovera tra i propri clienti alcune delle maggiori aziende italiane, impiegando circa 230 dipendenti. Nel corso degli anni, la società si è specializzata nel fornire servizi nell’ambito della filiera siderurgica, automotive e agrifood, attraverso la progettazione e la realizzazione di trasporti a treno completo (formazione, verifica, condotta e scorta di treni con proprio personale e mezzi di trazione).
Dallo scorso 20 aprile, il 92,5% del capitale di Cfi fa capo a F2i mentre il restante 7,5% è detenuto da Giacomo Di Patrizi. « Con questa operazione - commenta Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i - il fondo Ania F2i si posiziona in un settore essenziale per il sostegno al sistema produttivo nazionale. La filosofia di investimento di F2i è quella di creare un campione nazionale indipendente del cargo ferroviario, anche aggregando ulteriori operatori e sviluppare progetti intermodali con altri asset del fondo, quali i porti merci, settore nel quale F2i ha recentemente investito » ». .