Whirlpool, rivisti gli investimenti in Italia
Caso Whirlpool: il sindacato chiede al ministero dello Sviluppo Economico la immediata riconvocazione per discutere dello stabilimento di Napoli e non solo. La tensione sale dopo l’ultimo incontro tra sindacati nazionali e vertici aziendali in cui Whirlpool ha confermato i piani per Napoli che prevedono la chiusura a ottobre. Ma dall’incontro sono emerse a quanto pare anche altre preoccupazioni di tagli di investimenti e revisione dei piani su altri stabilimenti in Italia. Sulla base di tali informazioni, il coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm di Whirlpool si è attivato. «Le ultime comunicazioni aziendali - si legge in una nota sindacale - non solo non indicano un ripensamento sulla sciagurata decisione di chiudere lo stabilimento di Napoli, ma fanno temere possibili ulteriori azioni di ristrutturazione a causa della caduta di mercato determinata dalla emergenza Covid-19». Fim, Fiom, Uilm, hanno confermato lo stato di agitazione in tutte le fabbriche, e ribadito che «non accetteranno percorsi di ammortizzatori sociali che discriminino fra stabilimenti, poiché resta fermo l’obiettivo prioritario di scongiurare la chiusura di Napoli e di evitare il rischio di esuberi in tutta Italia». Dalla multinazionale dell’elettrodomestico una sostanziale conferma: «Nel primo incontro avuto con i sindacati dopo la chiusura per Covid 19 – dice il responsabile della comunicazione di Whirlpool Emea Alessandro Magnoni – abbiamo confermato i piani per Napoli. Riteniamo che sia opportuno un incontro al ministero anche per ascoltare Invitalia che nell’ultima riunione aveva assunto l’impegno di individuare eventuali acquirenti del sito. Nell’occasione, come sempre, potremmo fare un aggiornamento sull’impatto del Covid 19 che ha imposto il fermo e la chiusura dei negozi quasi in tutta Europa».