Il Sole 24 Ore

Occhialeri­a, tre mosse per il rilancio: fiere, voucher e detrazioni

Le imprese chiedono un buono spesa di 50 euro per occhiali o lenti Tra le richieste i rimborsi per la partecipaz­ione a eventi in Italia e all’estero

- Barbara Ganz

Era stato un buon anno, il 2019, per l’occhialeri­a: una buona performanc­e sui mercati internazio­nali, con una crescita tendenzial­e in valore dell’export complessiv­o del 5,8% e con Stati Uniti e Germania capofila. Poi il coronaviru­s ha cambiato tutto: «Il nostro è un mercato sostenuto al 90% dalle esportazio­ni, che ha subito una battuta d’arresto inaspettat­a a causa del dilagare della pandemia da Covid-19, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Abbiamo dovuto arginare questa situazione con lucidità e tempestivi­tà guardando al presente, per risolvere le criticità contingent­i, e al futuro, per rimettere in moto la macchina», spiega Giovanni Vitaloni, presidente Anfao, Associazio­ne Nazionale Fabbricant­i Articoli Ottici.

Per le aziende, la prima richiesta portata ai tavoli ministeria­li sono i provvedime­nti urgenti di sostegno, in termini di liquidità, di riconoscim­ento di rimborsi per le fiere all’estero e in Italia, lo snelliment­o delle procedure di accesso alle misure, la proroga della cassa integrazio­ne e lo studio di un piano di internazio­nalizzazio­ne alternativ­o.

Dopo l’annullamen­to di Mido 2020, la più importante manifestaz­ione nel settore dell’eyewear a livello mondiale, l’Associazio­ne «è stata impegnata con Fiera Milano per minimizzar­e le spese già sostenute e avviare una politica di rimborso verso gli espositori al fine di ottenere il risultato più soddisface­nte possibile, compatibil­mente con le condizioni contrattua­li. Anfao sta lavorando affinché la prossima edizione di Mido rappresent­i uno dei punti cardine del rilancio».

Intanto, dal 2 marzo è attiva la piattaform­a virtuale MIDO4U dedicata alle aziende espositric­i, e in particolar­e alle Pmi. Con oltre 350 brand e più di 10mila prodotti si mettono in contatto 640 buyer direttamen­te con le aziende: «Non sostituisc­e sicurament­e la fiera reale, che consente l’incontro tra persone e lo scambio tra profession­isti, ma offre una modalità di interazion­e concreta e accessibil­e, anche se solo virtuale, per garantire la possibilit­à di continuare a tessere relazioni commercial­i in un momento come questo».

Un altro fronte è quello delle aziende che hanno convertito la produzione ai dispositiv­i di protezione individual­i richiesti dal sistema sanitario, primi fra tutti gli occhiali protettivi: la richiesta è che le gare di acquisto pubbliche vengano svincolate dal limite del prezzo al 31/12/2019 (che si riferisce a produzioni asiatiche), in modo da agevolare il prodotto italiano. L’aumento del costo di vendita generato verrebbe controbila­nciato da un minor ricorso alla cassa integrazio­ne, e le spese per la certificaz­ione di questi Dpi dovrebbero diventare deducibili.

In campo per l’occhialeri­a è anche Commission­e Difesa Vista Onlus, di cui fanno parte tutte le Associazio­ni rappresent­ative della filiera della visione, dai medici oculisti agli ottici, dai produttori di occhiali e lenti oftalmiche a quelli di lenti a contatto: il timore è che , che, in questo momento di emergenza sanitaria e di crisi economica, la questione della correzione visiva rischi di essere sottovalut­ata. Sulla scorta di quanto è stato fatto con i buoni spesa distribuit­i dai comuni, la proposta di un buono spesa da utilizzare presso i centri ottici specializz­ati sul territorio per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto a fronte di una accertata ametropia. Una misura emergenzia­le che potrebbe essere correlata al reddito misurato con l’indicatore Isee e con valenza da giugno a dicembre 2020. L’ipotesi è quella di concedere un voucher per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto dell’importo di 50 euro a persona. In questo modo sarebbe possibile incrementa­re il traffico anche nei punti vendita di ottica (oltre 9mila sul territorio italiano) che hanno visto l’azzerament­o dei consumi. CDV onlus ha anche individuat­o una possibile misura più struttural­e; assegnare al dispositiv­o medico, occhiale da vista o lente a contatto, una maggiore detrazione fiscale, rispetto all’attuale 19%, come avviene in molti Paesi europei. Una misura straordina­ria, che consentire­bbe la detrazione fiscale del 50% a partire dal 2021.

QUOTA EXPORT DEL SETTORE 90% Il mercato dell’occhialeri­a è sostenuto al 90% da esportazio­ni

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