Il Sole 24 Ore

C’è un altro ritardo per la nuova Alitalia: non parte il 1° giugno

La nuova società non è ancora stata costituita: serve un decreto del Mef

- — G.D.

Nuovo slittament­o per il decollo della Nuova Alitalia. La Newco non sarà operativa il primo giugno con l’affito dei rami d’azienda e 92 aerei della compagnia commissari­ata. Era l’obiettivo, «ambizioso», annunciato da Giuseppe Leogrande, commissari­o di Alitalia, nell’audizione alla Camera del 29 aprile. E già c’è stato un rinvio rispetto all’intenzione di partire ai primi di maggio.

Vanno definiti passaggi sostanzial­i ancora non completati. La nuova società non è ancora stata costituita. Ci vuole un decreto del Mef, «di concerto» con i ministri delle Infrastrut­ture e Trasporti, il Mise e il Lavoro. Nel governo si litiga sulla scelta dei vertici della Newco.

Alfredo Altavilla, ex Fca, è il candidato più accreditat­o, gradito al Mef. Ma ci sono anche altri nomi. Fabio Lazzerini, il direttore commercial­e di Alitalia che fu assunto dall’ex commissari­o Luigi Gubitosi nel settembre 2017, è appoggiato dal Pd. La senatrice del M5S Giulia Lupo sostiene Giancarlo Zeni, d.g. di Alitalia.

Non si esclude che nei cinque giorni che mancano alla fine del mese la nuova società possa essere costituita. Ma solo sulla carta. Occorre più tempo per il trasferime­nto dei contratti di lavoro dei dipendenti, anche con un confronto con i sindacati, soprattutt­o se venisse modificato il «perimetro». Leogrande ha detto che l’handling (2.800 dipendenti) resterà nella vecchia società. I sindacati confederal­i affermano che «deve passare tutto».

Inoltre i rami d’azienda che vengono trasferiti (tra cui gli aerei, 92 secondo Leogrande sui 112 della flotta) devono essere sottoposti a verifica e a certificaz­ione dell’Enac, a cui Alitalia non ha finora sottoposto un piano. Quanto tempo ci vorrà? Minimo un mese da quando comincia la procedura formale. Ma potrebbe anche volerci «tutta l’estate», ipotizza una fonte. «Più si cambia il perimetro e più la procedura è complessa», spiega una fonte autorevole.

Per la Newco il governo ha stanziato 3 miliardi, senza che ci sia un piano industrial­e. Il piano lo deve fare la Newco. Intanto la vecchia Alitalia sta finendo i soldi. Più si ritarda l’avvio della nuova e più la vecchia può trovarsi in difficoltà. Il decreto Rilancio le assegna anche altri 350 milioni per i danni dal Coronaviru­s, forse potrebbero essere usati questi soldi. Delta, interpella­ta dal Sole 24 Ore, ha confermato che dal 21 maggio Alitalia non fa più parte della joint venture transatlan­tica con la compagnia americana e Air FranceKlm. Adesso Delta e Alitalia hanno un «esteso accordo di code-sharing», che «non ha una data di scadenza», «la rete sarà molto simile a quella della precedente joint venture». Ma il governo vuole passare nell’alleanza con Lufthansa.

La Iata, si veda l’articolo qui a fianco, ha detto che il debito di tutte le compagnie mondiali potrebbe salire a 550 miliardi di dollari a fine anno, 120 miliardi in più del 2019 (+28%). Il d.g. Alexandre de Juniac ha fatto notare che «in totale i governi si sono impegnati a versare 123 miliardi di aiuti finanziari alle compagnie, ma di questi 67 miliardi dovranno essere restituiti» (50 miliardi di prestiti statali, 5 miliardi tasse differite, 12 miliardi garanzie sui prestiti). Gli «aiuti promessi» sono più alti in Nord America (66 miliardi) e in Europa (30 miliardi).

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