Exor, via libera Consob all’Opa totalitaria su Gedi
L’offerta partirà il 3 giugno per concludersi il 30 giugno sul 39,40% mancante
Al via l’Opa per portare la totalità di Gedi sotto il cappello di Exor. In serata ieri è arrivata l’autorizzazione della Consob per un’offerta prevista in partenza alle 8.30 del 3 giugno, mercoledì prossimo, per concludersi a chiusura della giornata a Piazza Affari il prossimo 30 giugno.
La newco Giano Holding, interamente controllata da Exor, si appresta a lanciare la sua offerta totalitaria sulle azioni Gedi residue dopo il closing dell’operazione ( il 23 aprile scorso) e dopo alcuni acquisti fatti in questo periodo. All’atto del closing è entrato in scena anche il nuovo Cda Gedi con presidente John Elkann, numero uno di Exor, Fca e Ferrari e amministratore delegato Maurizio Scanavino al posto di Laura Cioli.
Con l’offerta sul 39,40% totale del capitale mancante all’appello – quota segnalata dal comunicato emesso in tarda serata da Giano – va a concludersi l’ultimo atto dello storico passaggio di consegne fra la famiglia De Benedetti e gli Elkann-Agnelli, preannunciato lo scorso 2 dicembre.
A conti fatti, dedotte le azioni possedute da Giano e quelle proprie detenute da Gedi, l’offerta ha a oggetto poco più di 200milioni di azioni ordinarie del Gruppo editore di La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, il settimanale Espresso, le testate locali di Gnn e il polo radiofonico (Deejay,
Capital e m2o). Si parla dunque del 39,40% del capitale sociale di Gedi. Tenuto conto delle quote già acquisite e dell’impegno irrevocabile di Exor a aderire all’offerta, Giano già in partenza può contare su una partecipazione almeno pari a 320.087.621 azioni ordinarie Gedi: 62,92% del capitale sociale e 65,32% dei diritti di voto.
L’Opa è finalizzata al delisting. Ed è difficile pensare che l’Offerta non riceva adesioni quantomeno vicine alla totalità. Del resto per chi non aderisce all’offerta in una situazione prospettata di delisting il rischio è di rimanere con un titolo illiquido.
Per quanto riguarda Exor, in caso di totale adesione all’offerta il controvalore calcolato sui 46 centesimi per azione offerti e del numero massimo complessivo di Azioni oggetto dell’Opa è pari a 92,5 milioni. Che uniti ai 102,4 milioni per il 43,78% di Gedi da
Cir (come annunciato a dicembre) e agli altri acquisti – come il 6,07% da Giacaranda Caracciolo – portano l’esborso totale attorno ai 200 milioni.
Lato azionisti cui è rivolta l’Opa, i 46 centesimi per azione hanno il pregio di essere stati fissati in un momento differente da quello attuale, lontano dall’emergenza Covid. E quindi aderire all’offerta significa realizzare il 64,9 % in più rispetto alla media ponderata del prezzo delle azioni dell’ultimo mese antecedente al 29 novembre 2019 (ultimo giorno di Borsa prima dell’annuncio dell’operazione) e del 42,6 % in più rispetto alla media ponderata del prezzo degli ultimi 12 mesi antecedenti a quel 29 novembre. Le informazioni agli azionisti saranno assicurate da Morrow Sodali in qualità di Global Information Agent.