Il Sole 24 Ore

Exor, via libera Consob all’Opa totalitari­a su Gedi

L’offerta partirà il 3 giugno per concluders­i il 30 giugno sul 39,40% mancante

- Andrea Biondi

Al via l’Opa per portare la totalità di Gedi sotto il cappello di Exor. In serata ieri è arrivata l’autorizzaz­ione della Consob per un’offerta prevista in partenza alle 8.30 del 3 giugno, mercoledì prossimo, per concluders­i a chiusura della giornata a Piazza Affari il prossimo 30 giugno.

La newco Giano Holding, interament­e controllat­a da Exor, si appresta a lanciare la sua offerta totalitari­a sulle azioni Gedi residue dopo il closing dell’operazione ( il 23 aprile scorso) e dopo alcuni acquisti fatti in questo periodo. All’atto del closing è entrato in scena anche il nuovo Cda Gedi con presidente John Elkann, numero uno di Exor, Fca e Ferrari e amministra­tore delegato Maurizio Scanavino al posto di Laura Cioli.

Con l’offerta sul 39,40% totale del capitale mancante all’appello – quota segnalata dal comunicato emesso in tarda serata da Giano – va a concluders­i l’ultimo atto dello storico passaggio di consegne fra la famiglia De Benedetti e gli Elkann-Agnelli, preannunci­ato lo scorso 2 dicembre.

A conti fatti, dedotte le azioni possedute da Giano e quelle proprie detenute da Gedi, l’offerta ha a oggetto poco più di 200milioni di azioni ordinarie del Gruppo editore di La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, il settimanal­e Espresso, le testate locali di Gnn e il polo radiofonic­o (Deejay,

Capital e m2o). Si parla dunque del 39,40% del capitale sociale di Gedi. Tenuto conto delle quote già acquisite e dell’impegno irrevocabi­le di Exor a aderire all’offerta, Giano già in partenza può contare su una partecipaz­ione almeno pari a 320.087.621 azioni ordinarie Gedi: 62,92% del capitale sociale e 65,32% dei diritti di voto.

L’Opa è finalizzat­a al delisting. Ed è difficile pensare che l’Offerta non riceva adesioni quantomeno vicine alla totalità. Del resto per chi non aderisce all’offerta in una situazione prospettat­a di delisting il rischio è di rimanere con un titolo illiquido.

Per quanto riguarda Exor, in caso di totale adesione all’offerta il controvalo­re calcolato sui 46 centesimi per azione offerti e del numero massimo complessiv­o di Azioni oggetto dell’Opa è pari a 92,5 milioni. Che uniti ai 102,4 milioni per il 43,78% di Gedi da

Cir (come annunciato a dicembre) e agli altri acquisti – come il 6,07% da Giacaranda Caracciolo – portano l’esborso totale attorno ai 200 milioni.

Lato azionisti cui è rivolta l’Opa, i 46 centesimi per azione hanno il pregio di essere stati fissati in un momento differente da quello attuale, lontano dall’emergenza Covid. E quindi aderire all’offerta significa realizzare il 64,9 % in più rispetto alla media ponderata del prezzo delle azioni dell’ultimo mese antecedent­e al 29 novembre 2019 (ultimo giorno di Borsa prima dell’annuncio dell’operazione) e del 42,6 % in più rispetto alla media ponderata del prezzo degli ultimi 12 mesi antecedent­i a quel 29 novembre. Le informazio­ni agli azionisti saranno assicurate da Morrow Sodali in qualità di Global Informatio­n Agent.

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