Il Sole 24 Ore

Il calcio riparte per salvare 2 miliardi

Da metà giugno i principali tornei continenta­li ripartiran­no dopo lo stop dovuto allo scoppio della pandemia con l’obiettivo di ridurre l’entità dei danni economici con cui tutti i club dovranno comunque fare i conti

- Marco Bellinazzo, Benedetto Giardina—

Il pallone europeo torna a rimbalzare. Per completare i tornei dopo il lockdown forzato causa Covid 19, e soprattutt­o per salvare i conti, messi sotto pressione dalla pausa forzata di circa tre mesi. Seguendo l’esempio della Bundesliga tedesca, già in campo da due settimane, Serie A, Premier League e Liga spagnola puntano a evitare perdite per ulteriori 2 miliardi.

Il calcio europeo torna in scena. Per dare un segnale di riscatto dopo il lockdown forzato causa Covid-19 e soprattutt­o per blindare i conti, messi sotto pressione dalla pausa forzata di circa 3 mesi e dalla perdurante chiusura degli stadi. Seguendo l’esempio della Bundesliga tedesca, già in campo da 2 settimane, Serie A, Premier League e Liga spagnola puntano a evitare perdite per ulteriori 2 miliardi, ineluttabi­li in caso di chiusura anticipata.

Serie A

In Serie A si calcherà di nuovo il rettangolo di gioco nel week end del 2021 giugno con i 4 recuperi della 25/a giornata. Accogliend­o l’auspicio del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, l’assemblea della Lega ha invece deciso venerdì 29 maggio di riprendere da subito con la Coppa Italia, con la finale in programma il 17 giugno. La ripresa a porte chiuse se non scongiurer­à i danni per il botteghino (intorno ai 100 milioni) dovrebbe risolvere positivame­nte la querelle con Sky, Dazn eImg e Img a proposito dell’ultima rata da 230 milioni per ora non versata dai titolari dei diritti tv. Con la visibilità riconquist­ata anche eventuali tensioni con gli sponsor dovrebbero essere limitate. Nelle previsioni di danni presentate qualche mese fa al Governo, la Lega stimava una contrazion­e dei proventi commercial­i per circa 80 milioni anche in caso di completame­nto del torneo a porte chiuse, a fronte di danni per 215 milioni in caso di stop definitivo.

Premier League

Dopo 2.752 tamponi - in cui sono risultate 12 positività - il campionato in Gran Bretagna ricomincer­à il 17 giugno con i due recuperi, Manchester City-Arsenal e Aston Villa-Sheffield United. Il 19 si svolgerà invece il turno al completo saltato il 14 marzo, dopo la sospension­e del campionato decisa il 13, poche ore dopo la comunicazi­one della positività di Mikel Arteta, manager dell’Arsenal. Il torneo terminerà domenica 2 agosto, mentre nel week end successivo si svolgerà la finale di Coppa d’Inghilterr­a: mancano 7 partite al termine della F.A. Cup.

In totale, dal 17 giugno all’8 agosto, andranno in scena 99 gare ufficiali (almeno 6 si svolgerann­o in campo neutro). La Premier in questo modo mitigherà i danni per lo sconto concesso alle tv detentrici dei diritti (Sky, BT Sports eAmazon) e Amazon) in ragione della sospension­e del campionato di quasi 3 mesi, della minore qualità dovuta all’obbligo di disputare le partite in stadi vuoti e della compressio­ne del calendario nei mesi estivi: i 20 club inglesi dovranno restituire complessiv­amente circa 330 milioni di sterline (circa 370 milioni di euro).

In compenso vista la disposizio­ne che impone di trasmetter­e in diretta televisiva tutti i match, la Premier ha ceduto i 45 incontri fin qui non venduti in base al regolament­o interno. I match saranno un’esclusiva di Sky o BT, alla stessa Sky, Amazon e Bbc. L’impatto economico della pandemia sarà tuttavia pesante per i club d’Oltremanic­a tra crollo delle entrate da merchandis­ing e licensing e il blocco di botteghino e tournée estive. Per l’amministra­tore delegato della Premier, Richard Masters, la Premier fermandosi avrebbe corso il rischio «di perdere 1 miliardo di sterline. Il disastro sarebbe enorme e non coinvolger­ebbe soltanto i club, ma anche l’indotto che ruota attorno all’industria del calcio, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone».

Serie A, Premier e Liga puntano a evitare ulteriori perdite per quasi 2 miliardi di euro

La Liga

Previsioni nefaste che riecheggia­no nelle parole di Javier Tebas, numero uno della Liga spagnola: «Avremo un miliardo di perdite, se non finiamo la stagione, 350 se la finiamo a porte chiuse, 150 se riusciamo a giocare a porte aperte». La Liga riprenderà l’11 giugno e il prossimo campionato inizierà il 12 settembre. Tebas ha difeso la posizione di far ripartire il calcio, anche a beneficio dell’economia. «C’è molta demagogia - ha sottolinea­to -. Generiamo l’1,37% del Pil, oltre 185.000 posti di lavoro diretti. Il ritorno del campionato non significa che non avremo perdite milionarie. I nostri club perderanno almeno 700 milioni di euro e dovranno essere recuperati».

Ligue 1

Il Governo francese ha interrotto definitiva­mente il torneo lo scorso 28 aprile. Mentre i principali tornei nazionali assegneran­no i rispettivi titoli, in Francia i club a luglio dunque si scalderann­o con le amichevoli in vista del campionato 2020/21 al via ufficialme­nte ad agosto. Gli stadi rimarranno chiusi fino al 22 giugno, ma dal 2 giugno sarà possibile far entrare un massimo di 5.000 persone. La Lega calcio francese ha inoltre convalidat­o un accordo con BeIN Sports per il pagamento del saldo dei diritti internazio­nali per la Ligue 1 per la stagione 2019-2020. Dopo l’accordo raggiunto con Canal+ e la stessa BeIN Sports in merito ai diritti audiovisiv­i nazionali, questa decisione ha permesso almeno di liquidare definitiva­mente i diritti dovuti dalle emittenti. L’anno prossimo si attende il debutto (tutt’altro che semplice) di Mediapro.

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Le foto cartonate dei tifosi sugli spalti dello stadio di Darmstadt, serie B tedesca
Spettatori virtuali. Le foto cartonate dei tifosi sugli spalti dello stadio di Darmstadt, serie B tedesca

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