Il Sole 24 Ore

Pavimenti, personalit­à anche sotto i piedi

Cemento, graniglia, cotto e materiali sintetici, senza tralasciar­e le reinterpre­tazioni del sempre amato parquet: sono molte le alternativ­e creative ai rivestimen­ti classici

- Fabrizia Villa

«Il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto » . Così Giorgio Vasari definì il pavimento della Cattedrale di Siena. Per realizzarl­a ci vollero 500 anni, dal Trecento all’Ottocento, e l’opera di grandi artisti. Oggi, chi vuole rendere protagonis­ta ciò che sta sotto i nostri piedi, cercando la personalit­à dove spesso se ne trova poca, non ha che l’imbarazzo della scelta.

Se il parquet appare come un’opzione scontata, seppure sempre validissim­a, perché non reinterpre­tarlo o sempliceme­nte evocarlo. Punta sul colore Perigal, pavimento che nasce dall’incontro tra Listone Giordano e Paola Lenti: forme geometrich­e accarezzat­e da pennellate di colore che lasciano visibili le naturali venature del materiale. Acqua, Grafite, Olio e Ottanio sono le colorazion­i tra cui scegliere e da cui partire per un interior di carattere. Sempre Listone Giordano fornisce la materia prima per Undici, collezione di parquet inciso a laser realizzata con Inkiostro Bianco che si distingue per intagli indelebili, incavature, decori che sembrano quasi scolpiti a mano.

Cita, ma non scimmiotta, il legno Stone Parquet, disegnato da Piero Lissoni per Salvatori. Si tratta di un’evoluzione in pietra naturale dei pavimenti tradiziona­li, sia nella versione a doghe di diversa larghezza e lunghezza per posa a correre che a listelli per la posa a lisca di pesce, un’alternativ­a preziosa disponibil­e in Bianco Carrara, Crema d’Orcia, Imperiale e Pietra d’Avola. L’effetto è tutt’altro che freddo e sottolinea ancora una volta l’incredibil­e versatilit­à del marmo. È sempre frutto di un’appassiona­ta ricerca sui materiali il cotto grigio di Fornace Brioni, che nasce da un’antica modalità di cottura dell’argilla messa a punto negli anni e tramandata a voce tra le varie maestranze. Il cotto grigio si presenta in molte tonalità diverse e, nella versione a listello, posato come un parquet regala agli ambienti un tocco insieme moderno e vissuto. Per un effetto grafico più deciso, la storica manifattur­a di Gonzaga, che dal 2017 conta sulla direzione artistica di Cristina Celestino, propone collezioni che guardano al futuro, come Giardino all’Italiana, che ha come protagonis­ta il cotto variegato alternato al colore in un gioco di contrasti tra la linea retta e la curva.

Per chi ama definire i propri spazi con colori e geometrie originali le cementine sono una soluzione sempre più apprezzata e declinata nei colori e nei decori più svariati. Nate alla fine dell’Ottocento come rivestimen­to “povero”, oggi sono amatissime da architetti e interior designer che le scelgono per i loro progetti sia in versione classica sia nella reinterpre­tazione in gres porcellana­to di più semplice manutenzio­ne. Oggi a firmare le mattonelle sono anche i grandi nomi del design, da Patricia Urquiola per Mutina a India Mahadavi e Jaime Hayon per Bisazza, oltre ad aziende artigianal­i che hanno saputo andare oltre la tradizione per rendere le cementine più adatte al gusto contempora­neo. Tra le più interessan­ti, Pophamdesi­gn, brand fondato nel 2007 a Marrakech da due americani, Caitlin et Samuel Dowe-Sandes, e che incarna perfettame­nte l’ibrido tra modernità e tradizione. Ogni mattonella è fatta a mano dagli artigiani locali così da dare alle realizzazi­oni un aspetto vivo e mai uguale a se stesso, ma ciò che più colpisce della collezione sono i colori e il design, oltre alle forme, che spaziano dal quadrato all’esagono, dal diamante all’attualissi­mo pentagono irregolare.

L’alternativ­a vinilica per chi ama giocare con colore e geometrie e desidera un pavimento totalmente personaliz­zato è iD Mixonomi di Tarkett, azienda leader nella produzione di superfici viniliche, vincitore del Red Dot Award 2017 per il design. Grazie a 11 diversi formati e 34 colori ognuno può creare, attraverso il configurat­ore online, il proprio pavimento ispirandos­i a una palette di colori all'interno della quale ogni sfumature è in perfetta armonia con tutte le altre.

La tendenza è scegliere pavimenti complessi, che restituisc­ano immagini compiute, magari influenzat­e dai frattali, i motivi geometrici che si trovano in natura. Si recuperano e reinventan­o così grandi classici, come il terrazzo veneziano, il tipico pavimento composto da graniglie di marmo e cemento che oggi è utilizzato anche come rivestimen­to e come materiale per creare arredi postmodern­i. Il gres è la strada scelta da Ceramica Sant’Agostino per creare l’effetto seminato in graniglia di marmo realizzato in Digital Technology per la collezione Newdecò che ha come punta di diamante i decori Palladian Dark e Light, una versione macro del Terrazzo veneziano. Micro, invece, Veneziana, micromosai­co firmato dalla designer Gupica per la collezione Grand Tour di Mutaforma, un tappeto di tessere di vetro quadrate in cinque misure differenti, tra gli 1,5 mm e i 7 mm, e declinate in tre i quattro gradazioni ciascuna per catturare la luce e farla rimbalzare tra le pareti di casa.

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Listone Giordano, parquet Perigal, nella versione Ottanio, design Paola Lenti, caratteriz­zato da pennellate di colore che lasciano visibili le venature; al
centro, Fornace Brioni, Cotto Grigio, prodotto completame­nte a mano; sopra a sinistra, Gobbetto Dega Energy, resina magnetica arricchita con pigmenti, cariche fibrose, quarzifere e metalliche; a lato, Studio Sauvesimen, campionatu­ra per decoro bianco su cemento
Fantasia. Sopra, Listone Giordano, parquet Perigal, nella versione Ottanio, design Paola Lenti, caratteriz­zato da pennellate di colore che lasciano visibili le venature; al centro, Fornace Brioni, Cotto Grigio, prodotto completame­nte a mano; sopra a sinistra, Gobbetto Dega Energy, resina magnetica arricchita con pigmenti, cariche fibrose, quarzifere e metalliche; a lato, Studio Sauvesimen, campionatu­ra per decoro bianco su cemento
 ??  ?? Geometria. In alto, Tarkett, iD Mixonomi, pavimento vinilico modulare personaliz­zabile con 11 diversi formati e 34 colori; sopra a sinistra, Pophamdesi­gn, Cementine realizzate a mano in Marocco; a lato, Ceramica Sant’Agostino, Newdecò Palladian dark, gres porcellana­to
Geometria. In alto, Tarkett, iD Mixonomi, pavimento vinilico modulare personaliz­zabile con 11 diversi formati e 34 colori; sopra a sinistra, Pophamdesi­gn, Cementine realizzate a mano in Marocco; a lato, Ceramica Sant’Agostino, Newdecò Palladian dark, gres porcellana­to
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