Il Sole 24 Ore

La promessa del superbonus per condomini e abitazioni

Con la nuova detrazione del 110% si può riqualific­are a costo zero Prime diagnosi degli edifici in attesa che il Dl Rilancio diventi legge

- Pagina a cura di Dario Aquaro Cristiano Dell’Oste Giuseppe Latour

La promessa del superbonus è chiara: ristruttur­are casa a costo zero. Messa nero su bianco nel decreto Rilancio (Dl 34/2020). Una detrazione del 110% – valida per le spese dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 – da recuperare in cinque anni o da trasformar­e in sconto in fattura. Oppure da cedere a banche e fornitori. Ciò che si chiedono adesso milioni di proprietar­i di immobili – e le imprese – è come passare ai fatti.

Gli interventi “principali” su cui si applica il 110% sono i cappotti termici, i nuovi impianti di riscaldame­nto ad alta efficienza e il sismabonus, oltre agli interventi collegati (fotovoltai­co, colonnine di ricarica e altre opere di efficienta­mento eseguite con quelle principali).

I lavori edilizi tradiziona­li, quindi, non hanno il 110%, ma l’aspetto interessan­te è anche queste agevolazio­ni – compreso il bonus facciate al 90% e l’ecobonus “ordinario” del 65% – diventano cedibili e trasformab­ili in sconto. Potrà così ripartire anche il mercato delle finestre proposte con sconto in fattura, solo per fare un esempio.

Un facile salto energetico

Per avere il 110% sull’ecobonus bisogna migliorare di due classi la pagella energetica dell’edificio. «Il salto di due classi, in linea di massima, è sempre realizzabi­le se si abbinano cappotto termico e caldaia», spiega Renato Cremonesi, presidente di Cremonesi consulenze. In certi casi, anche la sola coibentazi­one consente il doppio migliorame­nto: «Pensiamo a un edificio anni 60 in cemento armato con piano pilotis», dice Cremonesi. Però, con un cappotto completo si riduce il fabbisogno del 30-50%: «La caldaia diventa sovradimen­sionata e la si può sostituire con una pompa di calore elettrica, magari abbinata al fotovoltai­co». L’ecobonus potenziato, inoltre, può essere sfruttato anche su singole case monofamili­ari, purché siano “abitazione principale” (si veda l’articolo in pagina 3).

Sismabonus senza pagelle

Il superbonus antisismic­o, invece, non richiede migliorame­nti della pagella antisismic­a, almeno sulla carta. Il decreto allinea infatti al 110% tutto il pacchetto del sismabonus (variabile dal 50% all’85%), ma lo fa con una formulazio­ne piuttosto ambigua: «Sembra necessario un chiariment­o delle Entrate – spiega Andrea Barocci di Ingegneria sismica italiana –, oggi non saprei come impostare correttame­nte una pratica».

Le conseguenz­e del taglio del vecchio meccanismo, che prevedeva una diagnosi sismica dell’edificio prima e dopo l’intervento, sulla carta sono grandissim­e: non sarebbe più necessario mettere in sicurezza i fabbricati nella loro interezza, ma si potrebbe agire anche solo su parti. Un assetto sulla cui efficacia concreta i tecnici hanno molti dubbi.

Primo step: la diagnosi

Per entrare nella fase operativa ci sono due strade. La prima è rivolgersi a una Esco (società di servizi energetici) o una utility (società che fornisce energia) che esegue una diagnosi energetica dell’edificio e propone un pacchetto di lavori, facendosi carico di “acquistare” il credito d’imposta (o trovare chi lo acquista). Con i vecchi bonus questa diagnosi spesso veniva fatta pagare: un evidente ostacolo in condominio. Ora, invece, ci sono già operatori che iniziano a proporla gratis e senza impegno.

La seconda strada è farsi fare una diagnosi e un capitolato da uno o più consulenti indipenden­ti e poi raccoglier­e preventivi, alla ricerca dell’offerta migliore. È chiaro, però, che il decreto legge va convertito (entro il 18 luglio), le Entrate devono diramare le istruzioni e le assemblee condominia­li devono fare i conti con la fase-2. Tanto che molti imprese hanno denunciato l’effetto blocco dei cantieri che stavano per ripartire dopo il lockdown. «Per avviare molti dei primi interventi serviranno sei mesi: sarebbe utile estendere l’agevolazio­ne oltre il 2021», osserva Flavio Monosilio, direttore del centro studi dell’Ance.

Piattaform­e e mercato dei crediti

L’Ance ha attivato da tempo con Deloitte una piattaform­a online per la cessione dei crediti. «Sarà uno degli strumenti che useremo – conferma Monosilio – ma siamo anche orientati a cercare collaboraz­ioni con banche, fondi e altri soggetti con cui fare accordi per l’acquisto dei crediti». Così le imprese sapranno già a chi vendere i bonus acquisiti dai committent­i e potranno pagare operai e materiali.

Le banche, però, sono ancora caute. «Sono molto interessat­e – commenta Monosilio – ma vogliono aspettare la conversion­e del Dl, anche per essere certe che, se acquistano il bonus, potranno cederlo ancora».

Che l’interesse sia alto lo conferma Alessandro Ponti, Ad di Harley & Dikkinson, la cui piattaform­a per lo scambio dei crediti ha visto un boom di offerte: «Dal solo annuncio del decreto siamo passati da 450 milioni a un miliardo di euro in pipeline ». Ponti individua nella certificaz­ione di tutti i passaggi uno dei punti forti della piattaform­a, che consentirà di accedere anche a piccole imprese. «Ogni stato avanzament­o lavori sarà verificato sul campo da un commission­er e questo darà certezza anche a chi acquista i crediti – spiega –. Il bonus è così elevato che non possiamo escludere l’arrivo di avventurie­ri o venditori di crediti d’imposta: trovo corretto aver previsto asseverazi­oni, polizze e responsabi­lità».

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Le Entrate guidate da Ernesto Maria Ruffini (nella foto) devono emanare entro il 18 giugno (30 giorni dall’entrata in vigore del Dl) il provvedime­nto attuativo con le modalità di opzione per la cessione del superbonus
Attuazione rapida. Le Entrate guidate da Ernesto Maria Ruffini (nella foto) devono emanare entro il 18 giugno (30 giorni dall’entrata in vigore del Dl) il provvedime­nto attuativo con le modalità di opzione per la cessione del superbonus
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Il sottosegre­tario Riccardo Fraccaro (nella foto) ha annunciato un portale unico per le istruzioni del superbonus. Con la conversion­e del decreto Rilancio si punta anche ad ammettere le seconde case monofamili­ari
Seconde case e portale unico. Il sottosegre­tario Riccardo Fraccaro (nella foto) ha annunciato un portale unico per le istruzioni del superbonus. Con la conversion­e del decreto Rilancio si punta anche ad ammettere le seconde case monofamili­ari

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