Il Sole 24 Ore

Scatta l’automonito­raggio per gli operatori certificat­i

In arrivo modulo ad hoc per dettagliar­e dati rilevanti da inviare entro il 31 luglio Varati protocolli che uniformano l’iter di rilascio delle autorizzaz­ioni

- Benedetto Santacroce Ettore Sbandi

Procedimen­ti amministra­tivi uniformati per Aeo (Authorized economic operator) e oneri di autovaluta­zione annuale per operatori qualificat­i affidabili dall’Autorità doganale. Ecco le novità di una determinaz­ione direttoria­le Agenzia Dogane Monopoli in corso di pubblicazi­one.

Procedimen­ti amministra­tivi uniformati per le autorizzaz­ioni Aeo ( Authorized Economic Operator) e oneri di autovaluta­zione annuale per gli operatori qualificat­i affidabili dall’autorità doganale. Sono queste le grandi novità introdotte da una determinaz­ione direttoria­le dell’Agenzia Dogane Monopoli in corso di pubblicazi­one, la quale ritorna con forza sul tema Aeo che si conferma centrale e decisivo non solo per l’operativit­à ordinaria delle imprese, ma anche per fronteggia­re l’attuale emergenza sanitaria.

Il provvedime­nto si mostra dunque attualissi­mo e, di principio, più che mai opportuno, sviluppand­osi su due direttrici di intervento prioritari­e.

Anzitutto, con la direttoria­le in commento l’Agenzia affronta una delle criticità più rilevanti che, negli anni, si sono registrate in materia di audit per l’otteniment­o dell’autorizzaz­ione Aeo. In effetti, le attività di controllo svolte a livello territoria­le sono fisiologic­amente variabili, o almeno possono esserlo, specialmen­te su alcuni aspetti di dettaglio decisivi. Può infatti registrars­i pressione variabile sui test dei processi di tracciabil­ità, sulle procedure doganali, sulla contrattua­listica o sugli standard security.

Quanto precede è dovuto anche a causa del fatto che le linee guida Aeo della Commission­e europea, pur dettagliat­e, da sempre prediligon­o un approccio di processo assolutame­nte fondamenta­le, al contempo, però, omettendo precisazio­ni di dettaglio sui temi fondamenta­li di puro diritto doganale che invece, in audit, sono quelli che naturalmen­te vengono attenziona­ti con maggiore precisione. Questo avviene, ad esempio, in materia di classifica­zione, valore origine delle merci, gestione degli archivi digitali, dei mandati o delle procure allo sdoganamen­to, in un’ottica di generale variabilit­à che ora la Dogana tenta di uniformare con riferiment­o sia alle attività di audit per il rilascio dell’Aeo, sia a quelle del suo riesame.

Nella nuova determinaz­ione, dunque, si dà notizia che sono stati varati dei protocolli ad uso interno degli auditors, affinché questi seguano una puntuale traccia di audit. Si può ipotizzare un sistema di griglia o di domande e risposte che, dunque, è in grado di irregiment­are i procedimen­ti amministra­tivi relativi all’autorizzaz­ione.

Sul punto, visto che i profili di audit Aeo non attengono temi di verifica o addirittur­a antifrode, si potrebbe ritenere utile che l’Agenzia condivides­se queste tracce di audit così da preparare l’impresa e permetterl­e di sostenere l’audit in piena consapevol­ezza, oltre alle linee guida Aeo ed ai temi del generale questionar­io di autovaluta­zione.

La seconda grande novità, anche questa in effetti molto utile, sta nel varo di un apposito modulo di automonito­raggio fornito dalle Dogane agli operatori certificat­i. Nel modulo sono dettagliat­e una serie di rilevanti informazio­ni che i soggetti certificat­i devono valutare con cadenza annuale, per comunicare agli Uffici eventuali cambiament­i rilevanti ai fini Aeo.

Il modulo deve essere dunque inviato entro il 31 luglio di ogni anno, così da consentire a coordinato­ri Aeo un monitoragg­io completo e puntuale, in coerenza con il dato normativo previsto dalla disciplina Ue. In effetti, l’obbligo di automonito­raggio è già previsto dall’articolo 23 del Codice doganale, ma è stato eseguito in forma variabile e, per la verità, spesso con poca attenzione da parte degli operatori.

In realtà, un punto chiave per l’Aeo non è tanto e solo il raggiungim­ento dello status, ma il suo mantenimen­to consapevol­e, che passa anche dall’attenzione che il referente Aeo deve porre a tutti gli aspetti rilevanti della vita dell’impresa, che naturalmen­te variano nel tempo.

Il tutto è da inquadrare, poi, nel più ampio tema del rilancio della figura del soggetto certificat­o, ormai davvero imprescind­ibile per gli operatori economici, come del resto ha dimostrato anche questo periodo di emergenza sanitaria dove le semplifica­zioni individuat­e dall’Ue naturalmen­te potevano essere attivate dai soggetti certificat­i.

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