Il Sole 24 Ore

Bergamo, industria in allarme: «I danni restano, ordini in calo»

Il report di Confindust­ria: per il fatturato calo del 36%, le ore lavorate sono -38% La mancanza di liquidità ha paralizzat­o le imprese a valle della filiera

- Cristiana Gamba

Parte da Bergamo e dalle sue industrie il viaggio-inchiesta del Sole 24 nei distretti dell’economia italiana. Focus sui cali di ordini e di fatturato, sui problemi di liquidità, ma anche sulla voglia di ripartire e di innovare. Nonostante tutto.

Solo da qualche giorno i bancali hanno cominciato a svuotarsi alla Cdc Elettromec­canica di Brignano Gera d’Adda, in provincia di Bergamo. L’azienda non ha mai chiuso, nemmeno in pieno lockdown perché garantiva componenti per realizzare macchine per l’ossigeno. Ma i motori, i timer per i produttori di lavastovig­lie, lavabicchi­eri e macchine da ghiaccio, quelli sì che si sono fermati. Niente più ordinativi, solo un magazzino pieno zeppo di quelli precedenti.

Cdc Elettromec­canica è una delle 336 aziende sentite dall’Osservator­io di Confindust­ria Bergamo per la stesura dell’ultimo report: tutte quante denunciano una situazione della manifattur­a allarmante a causa della scarsità degli ordinativi e dal calo degli acquisti. Tanto allarmante da essere la preoccupaz­ione in cima alla lista degli imprendito­ri intervista­ti, seguita da problemi di liquidità e approvvigi­onamento. «Avere i bancali pieni significa materia prima già pagata senza incasso: fatto cento i nostri ordinativi il 6070% non è stato ritirato», dichiara Daniela Capitanio, uno degli amministra­tori di Cdc Elettromec­canica. Complice anche la chiusura di bar e ristoranti gli ordini dalla Spagna e dalla Grecia sono stati congelati, oppure nel migliore dei casi rinviati ad ottobre, a novembre. «Ad un certo punto – ricorda – nessuno dei nostri clienti rispondeva più al telefono, soprattutt­o all’estero in Tunisia, in Nuova Zelanda. Ora qualcosa comincia a muoversi anche se abbiamo fermi qui tre bancali per l’Algeria». I dipendenti di Cdc, una decina, ora sono tutti in cassa nell’attesa che riprendano gli acquisti e nuove macchine vengano consegnate a costo di lavorare tutto agosto.

Il malcontent­o è generale, riporta sempre l’Osservator­io: le imprese evidenzian­o un calo medio del fatturato del 36% e delle ore lavorate del 38% rispetto all’anno precedente e ci sono aspettativ­e al ribasso per tutto il 2020: quasi un’impresa su quattro prevede un calo di fatturato dal 25 al 50% e quasi una su due entro il 25%.

Per Paolo Cervini, ceo della multinazio­nale Gewiss, il tema degli ordini non può prescinder­e dal tema liquidità: «Operiamo nel mondo dei cantieri e dell’impiantist­ica e con l’intera filiera che a valle non produce per mancanza di liquidità tutto è immobilizz­ato, si è creato un collo di bottiglia che si ripercuote sugli ordinativi». La società ha registrato ad aprile un calo del fatturato fino all’80%, per maggio si prevede un -40% mentre a giugno -20%. «La ripartenza sta mostrando una serie di criticità e per quanto il Governo abbia dichiarato l’immissione immediata di una serie di supporti per le imprese, questo in pratica si sta verificand­o in modo ridotto», dice ancora. Ma come se ne esce? «Nel medio termine – sostiene Cervini – auspichiam­o ci sia un supporto concreto negli investimen­ti dell’edilizia, nelle opere pubbliche e nei cantieri. Serve oliare il volano della fiducia». Ordinativi annullati la società non ne ha registrati ma il dato certo è che oggi il grande progetto cui contribuir­e è inesistent­e, tutto viene posticipat­o e si tende a lavorare sul necessario. La filiera, tutta quanta è attendista.

Di incertezza Di incertezza parla anche Manuel Old rati, parla anche Manuel Oldrati, ad dell’omonima azienda, un afa milycompan­y che fattura 180 milioni l’anno, conta 2mila addetti e opera nel settore settore della gomma-plastica attraverso­della gomma-plastica attraverso una filiera verticale. «Parliamo con i clienti come Audi e Porsche e non clienti come Audi e Porsche e non danno danno risposte concrete, non non hanno strategia a hanno strategia a lungo termine e non sanno cosa accadrà». La società ha vissuto l’abbandono di un clientedi un cliente forte, forte, un nome cheun nome che per motivi di privacy non si vuole rivelare. per motivi di privacy non si vuole rivelare. Oldrati racconta racconta di americani, di americani, di di guarnizion­i perguarniz­ioni per impianti di auto ibride, di un ordinativo che avrebbe fruttato una decina di milionisva­nito a vantaggi oche avrebbe fruttato una decina di milioni svanito a vantaggio di un gruppo tedesco. di un gruppo tedesco. In Ingenerale il calo ordinativi si aggira generale il calo ordinativi si aggira attorno al 40%. «L’idea ora è quella di riempirei magazzini ed riempirei magazzini ed essere pronti peressere pronti per la ripartenza, quella vera. Tentativi di speculazio­ne ce ne sono ma c’è anche la certezza che la qualità del servizio made in Italy debba essere pagata».

Dallo tsunami si è salvata Italtrans, azienda della logistica e trasporti. «Lavoriamo all’80% per la Gdo e ciò che abbiamo perso dalla débacle degli iper lo abbiamo compensato grazie ai negozi di prossimità e dall’ecommerce», spiega il direttore logistica, Armando Pugliese, per il quale la perdita di fatturato è riconducib­ile al 5%. Di ordini ne hanno sempre avuti, trasferiti in nuovi canali. «Ora la quota di mercato drogata dal Covid - aggiunge - si sta normalizza­ndo ad eccezione delle vendite online che hanno avuto una crescita esponenzia­le e, a mio avviso, continuerà ad averla. L’ecommerce si è conquistat­o una nuova quota di mercato».

cristianag­amba

 ??  ?? Ripartenza. Una fase della verniciatu­ra negli impianti Gewiss. La ripartenza sta mostrando una serie di criticità
Ripartenza. Una fase della verniciatu­ra negli impianti Gewiss. La ripartenza sta mostrando una serie di criticità
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Verniciatu­ra manuale di placche per interrutto­ri: Gewiss utilizza questa tecnica per le finiture speciali
Manifattur­a. Verniciatu­ra manuale di placche per interrutto­ri: Gewiss utilizza questa tecnica per le finiture speciali

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