Alleanza tra Snam e Alstom per i treni a idrogeno
I nuovi convogli sono già in servizio in Germania ed effettuano test in Olanda Nel nostro Paese il mercato è rappresentato da 4.700 km di linee non elettrificate
Snam e Alstom hanno siglato un accordo quinquennale per sviluppare i treni a idrogeno in Italia, settore già divenuto realtà in Germania e Olanda. Nel nostro Paese, dove il mercato è rappresentato da 4.700 km di linee non elettrificate, un primo progetto verrà realizzato nel 2021.
Il treno a idrogeno, che in Germania è già una realtà e in Olanda ha appena superato i test di prova, muove i primi passi anche in Italia. Ieri Snam e il costruttore di treni Alstom hanno siglato un accordo quinquennale per sviluppare i treni a idrogeno in Italia. Il patto è stato firmato dai rispettivi amministratori delegati: Marco Alvarà (Snam) e Michele Viale (Snam). L’intesa, spiega un comunicato, punta a realizzare, già a inizio del 2021, progetti di mobilità ferroviaria comprensivi sia dei treni alimentati a idrogeno sia dell’infrastruttura tecnologica necessaria all’approvvigionamento, oltre che dei servizi di gestione e manutenzione dei mezzi.
La collaborazione
Nell’ambito dell’accordo, Alstom si occuperà della fornitura e della manutenzione dei treni a idrogeno, di nuova realizzazione o convertiti, mentre Snam lavorerà allo sviluppo delle infrastrutture per la produzione, il trasporto e il rifornimento. La collaborazione nasce dal comune impegno delle due società sull’idrogeno: Alstom ha avviato in Germania il Coradia iLint, il primo treno a celle a combustibile al mondo, già in servizio da un anno e mezzo su una tratta regionale, mentre Snam è stata tra le prime aziende al mondo a sperimentare l’iniezione di idrogeno al 10% nella rete di trasporto del gas naturale.
Nel corso del 2019, Snam ha iniettato in rete una miscela di idrogeno al 10% e gas naturale, fornendola a due imprese in provincia di Salerno, un pastificio e una società di acque minerali. Snam ha anche varato una business unit dedicata specificamente all’idrogeno. Oltre all’intesa con
Alstom, Snam ha recentemente sottoscritto un accordo di collaborazione con Rina per avviare test e ricerche congiunte su infrastrutture e impianti finalizzati a favorire l’utilizzo di idrogeno nel settore industriale.
Germania e Olanda apripista
Oltre alla Germania, dove i treni a idrogeno chiamati Coradia iLint sono già in servizio passeggeri da un anno e mezzo in Bassa Sassonia, lo scorso mese di marzo Alstom ha effettuato dieci giorni di prove del suo treno a celle a combustibile a idrogeno Coradia iLint sui 65 chilometri di linea tra Groningen e Leeuwarden, nel nord dei Paesi Bassi.
Gli ultimi test rendono i Paesi Bassi il secondo paese in Europa dove il treno ha dimostrato di essere una soluzione unica e priva di emissioni per le linee non elettrificate. Nell’ottobre del 2019, Alstom, la provincia di Groningen, l’operatore locale Arriva, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria olandese ProRail e la compagnia energetica Engie hanno firmato un accordo pilota per testare nei Paesi Bassi il Coradia iLint. «I test nei Paesi Bassi - spiegano fonti dell’azienda - dimostrano come il nostro treno a idrogeno sia maturo in termini di disponibilità e affidabilità, fornendo le stesse prestazioni dei treni regionali tradizionali, ma con il vantaggio di un impatto acustico e ambientale minimo».
La sfida italiana
La rete ferroviaria italiana presenta approssimativamente 4.700 chilometri di linee non elettrificate (su un totale di quasi 16.800 chilometri) sui cui attualmente operano i convogli diesel. È il mercato potenziale al quale guardano i futuri treni a idrogeno di Alstom. Trenitalia (gruppo Fs) invece punta al momento sui treni ibridi diesel-elettrici. La compagnia, a seguito di un bando di gara europeo vinto da Hitachi, ha ordinato 135 treni regionali ibridi dotati di motore diesel, pantografo per le linee elettrificate e batterie in grado di poter fare il primo/ultimo miglio su linee non elettrificate evitando di utilizzare il motore diesel. I treni sono in fase di progettazione/costruzione negli stabilimenti Hitachi di Pistoia, Napoli e Reggio Calabria. Il valore della commessa è pari a 1,6 miliardi di euro.