Il Sole 24 Ore

Sud, alle Pmi tasse dimezzate con l’incognita Ue

Dimezzamen­to di Ires e Irpef per 1 miliardo nel 2020 Ma Bruxelles non ha aperto

- Carmine Fotina

È difficile dire se la crisi economica generata dal coronaviru­s abbatterà anche il muro europeo sulla fiscalità di vantaggio a carattere regionale. Confidando sul clima di apertura (temporanea) di Bruxelles in vari campi delle regole comunitari­e, il governo Conte intendereb­be comunque provare a introdurre una norma in Italia. Un progetto è stato messo a punto in queste ore dagli uffici del ministro del Sud, Giuseppe Provenzano (Pd), e sarà vagliato innanzitut­to dal ministero dell’Economia. In sintesi, si punta a un dimezzamen­to delle imposte per le Pmi meridional­i fino al termine del 2020, con possibilit­à di proseguire nel 2021. Abbassare della metà le varie aliquote Irpef per le imprese individual­i e le società personali e l’Ires (oggi al 24%) per le società di capitali comportere­bbe coperture per circa 1-1,2 miliardi di euro nella fase sperimenta­le fino al termine del 2020, con una norma da inserire già nel decreto semplifica­zioni in arrivo nelle prossime settimane “derogando” dall’assunto che dovrà trattarsi di un provvedime­nto a costo zero. L’intervento riguardere­bbe circa 190mila piccole e medie imprese e 500 gruppi societari, per un beneficio medio di 6-7mila euro annui. Obbligator­io mantenere i livelli occupazion­ali per la durata dello sgravio. Fin qui i numeri. Come detto, però, il cammino di questa proposta si preannunci­a molto complicato. Di fronte ai numerosi tentativi del passato (dai governi Berlusconi al governo Renzi solo per citare gli ultimi dieci anni), le regole sugli aiuti di Stato su questo punto finora sono state invalicabi­li. Lo stesso Temporary

framework, il quadro temporaneo sugli aiuti emanato da Bruxelles il 19 marzo in conseguenz­a della crisi e successiva­mente integrato, non consente differenzi­azioni regionali sul regime fiscale. Insomma, allo stato una misura per il fisco di vantaggio sarebbe una forzatura in attesa di un eventuale proroga del Temporary framework anche per il 2021, quando magari sul tema a Bruxelles potrebbero maturare nuove consideraz­ioni. Fino a quel punto la misura, se sarà varata, non verrebbe notificata a Bruxelles, con tutte le incognite che questo potrebbe comportare. Nei mesi scorsi i tecnici del governo avevano già ipotizzato un

7mila SGRAVIO Il beneficio fiscale medio per circa 195mila Pmi meridional­i che potrebbero essere interessat­e dall’intervento (se si concretizz­erà)

Provenzano punta a lanciare il progetto in attesa di possibili aperture con modifiche al Quadro degli aiuti

Vincolo sull’occupazion­e

Abbassare della metà le varie aliquote Irpef per le imprese individual­i e le società personali e l’Ires ( oggi al 24%) per le società di capitali comportere­bbe coperture per circa 1- 1,2 miliardi di euro nella fase sperimenta­le fino al termine del 2020. Ci sarebbe vincolo di mantenimen­to dei livelli occupazion­ali.

La platea

L’intervento riguardere­bbe circa 190mila piccole e medie imprese e 500 gruppi societari, per un beneficio medio di 67mila euro annui. sistema di fiscalità di vantaggio, limitato però alle zone economiche speciali (oggetto anche di un emendament­o Pd al decreto rilancio). Il ministro del Sud tenterebbe invece di concretizz­are un progetto che, almeno nella fase iniziale, non sia limitato alle Zes ma sia rivolto all’intera platea delle Pmi meridional­i, sfruttando il clima nuovo che a livello comunitari­o si è comunque aperto sulle regole relative alla concorrenz­a. Un parere a sostegno della fiscalità di vantaggio è arrivato nei giorni scorsi anche da Fabio Panetta, componente del comitato esecutivo della Bce. Sul fronte interno, prima dell’apertura del premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di mercoledì scorso, erano emerse alcune anticipazi­oni del nuovo libro di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in riferiment­o a vantaggi fiscali per la Sicilia e la Sardegna.

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