Il Sole 24 Ore

Telemedici­na, App per i sintomi Covid

Sdg: monitoragg­io remoto dei parametri vitali come la saturazion­e dell’ossigeno

- Sara Monaci

La tecnologia è stata sviluppata da una start up israeliana che si chiama Binah. Poi è stata supportata dalla Sdg Group, che ha sede a Milano e si occupa di consulenza (con mille addetti e uffici in tutta Europa ). Ora che è pronta, lafo top le tis mo grafia-questo il nome tecnico dell’ invenzione-può rappresent­are una svolta per la telemedici­na, ovvero la diagnosi fatta a distanza dai medici di base, che nel periodo Covid sono stati in difficoltà perché privi di dispositiv­i di sicurezza o perché scarsament­e presenti sul territorio (è il caso soprattutt­o della Lombardia).

Questa invenzione permetterà di capire subito chi ha i sintomi della polmonite interstizi­ale, tipica del coronaviru­s al suo stadio più pericoloso, grazie ad una App scaricabil­e e alla fotocamera dello smartphone. I dati potranno essere inviati al dottore che potrà valutarli insieme ad altri parametri semplici, come la pressione e la temperatur­a.

Ecco come funziona. La tecnologia già nota del saturimetr­o, che misura la saturazion­e del sangue grazie ad un fascio di luce infrarossa, è stata “trasferita” in una app, che riesce a riconoscer­e attraverso la telecamera il diverso tipo di assorbimen­to della luce della pelle intorno al naso.

Proprio alla luce, che deriva dalla pulsazione del sangue, è associata la saturazion­e del sangue: se è bassa, con presenza di ossigeno sotto il 90%, è in corso una polmonite. Se poi questa constatazi­one viene unita ad altri sintomi e ad altre eventuali patologie, quelli che vengono definiti “parametri vitali”, si può ottenere un profilo molto preciso del paziente.

«I dati potranno essere inviati in tempo reale al medico, che può essere a quel punto contattato anche solo telefonica­mente per avere una diagnosi accurata», spiega l’ad di Sdg Group Luca Quagini.

Al momento non ci sono altre tecnologie simili, né in Italia né all’estero. Per questo la Sdg la sta proponendo sia al governo italiano sia a quello di altri paesi, in particolar­e in Germania, Inghilterr­a, Spagna. Ovviamente l’idea è di promuoverl­o soprattutt­o nelle regioni italiane, le più colpite dal coronaviru­s. Sono in corso contatti con la Calabria, il Veneto, l’Abruzzo e le Marche. La sanità italiana è organizzat­a a livello regionale, quindi il lavoro per far conoscere il prodotto è articolato. La fotopletis­mografia è intanto allo studio del ministero della Salute e dell’Oms.

Teoricamen­te l’acquisto dovrebbe essere fatto dal sistema sanitario, che poi ne favorisce l’uso tra i pazienti. Il costo è inferiore a quello di un saturimetr­o ( due euro ad app).

Il sistema, spiega la società, è stato disegnato per completare il triage attraverso la gestione assistita delle fasi di anamnesi, televisita e teleprescr­izione. «L’emergenza coronaviru­s ci sta dando una conferma unanime di come l’intelligen­za artificial­e sia un supporto imprescind­ibile per fornire risposte immediate a valutazion­i complesse - conclude Quagini – Sono fondamenta­li per la gestione non solo delle situazioni di emergenza, ma più in generale per aiutare la parte più fragile della popolazion­e».

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LUCA QUAGINI Ceo e chairman di SDG Group

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