Approvata alla Camera la tassa sui big della rete
La Camera spagnola ha approvato l’introduzione della cosiddetta Google tax, un’imposta pari al 3% del fatturato realizzato dai giganti di internet nel Paese iberico. La misura si applicherà alle società con almeno 750 milioni di euro di entrate globali e ricavi digitali di almeno tre milioni di euro in Spagna (in linea con una proposta Ue). Colpirà dunque grandi gruppi come Alphabet, Facebook, Apple e Amazon e genererà per lo Stato spagnolo entrate per circa un miliardo di euro all’anno. La nuova misura fiscale per entrare in vigore avrà tuttavia bisogno di almeno tre o quattro mesi, sempre che il governo di minoranza del socialista Pedro Sanchez riesca a definire un testo che convinca gli alleati di Podemos e abbia i voti di alcuni partiti regionali.
La Google tax entrerà in vigore solo se non verrà raggiunto un accordo all’Ocse per un’imposta congiunta sulle attività digitali. «È una decisione transitoria e provvisoria fino all’approvazione di un regolamento internazionale o almeno europeo», ha detto il ministro delle Finanze, Maria Jesus Montero. Gli Stati Uniti - come per Francia e Italia - «sono pronti a prendere tutte le misure appropriate - ha detto il responsabile del Commercio Usa Robert Lighthizer - per difendere le aziende americane da queste discriminazioni».